S. Aquilino

S. Ippolito

S. Sisto

 

 

 

 

le colonne

Abitata fin dal IV secolo a.C. dai    Celti Insubri, Milano venne occupata dai Romani nel 222 a.C. e con Diocleziano divenne sede dell’Impero d’Occidente. Nel 313 Costantino vi emanò l’editto che diede libertà di culto al Cristianesimo. Ebbe una serie di santi vescovi, fra i quali primeggiò Ambrogio. Sul declinare dell’Impero d’Occidente, Milano fu invasa prima da Alarico, poi da Attila, quindi da Uraia che nel 539 la rase al suolo. La Basilica di S.Lorenzo, lungo la via Ticinensis, sorgeva all’esterno delle mura cittadine, non lontano dall’anfiteatro, dal palazzo imperiale e dalle terme. La Basilica di S.Lorenzo venne edificata verso la metà del IV sec. D.C. forse dagli ariani, con materiali provenienti da uno o più edifici pagani. E’ certamente una delle prime chiese erette in Occidente dopo l’editto di Costantino, e la grandiosità della costruzione, che riprende l’architettura romana nelle sue massime espressioni, come le sale delle terme o le aule dei palazzi imperiali, sembra esprimere l’esultanza dei cristiani per il riconoscimento del proprio diritto alla fede. Lo schema composito del complesso basilicale era così costituito: a ovest immetteva nella Basilica un atrio con quadriportico preceduto da un portico esterno con le 16 colonne, che rimosse da un edificio pagano, vennero erette là dove ancora sono. Dal quadriportico si accedeva al matroneo mediante due porte laterali, mentre la porta mediana immetteva in una sala a pianta centrale, circondata ai quattro angoli da quattro torri. Verso est la Basilica si allargava in una cappella ottagonale, dedicata in seguito a S. Ippolito. In un tempo immediatamente successivo nella parte sud venne costruito quell’edificio (BATTISTERO, secondo alcuni e tra essi il Card. Schuster – o MAUSOLEO, secondo molti altri più recenti), che è l’attuale cappella di S.Aquilino, tuttora conservato nelle strutture e, in parte, nelle decorazioni. A nord, in simmetria con S.Aquilino il vescovo Lorenzo I fece costruire la cappella di S. Sisto (il Papa di S. Lorenzo), che fu ultimata agli inizi del VI secolo.

Una serie di ampie finestre dava luce alla parte inferiore della Basilica ed analoghe aperture erano nella parte bassa delle torri. L’altare antico si trovava al posto dell’attuale. Le pareti erano rivestite di marmo nella parte inferiore, mentre le volte, gli archi e tutte le parti più elevate erano decorate con mosaici rappresentanti figure di santi e scene sacre. Nel  XI secolo  Milano divenne un libero comune retto da un collegio di consoli, scelto fra tutti gli ordini della cittadinanza.

Arricchiti dai commerci, i Milanesi non tardarono a molestare le città vicine, finché la calata di Federico Barbarossa non distrusse completamente la città e costrinse la cittadinanza a provvedere alla comune difesa. Sconfitto a Legnano l’esercito imperiale, Milano riprese la sua vita comunale, che fu però presto sopraffatta dalle lotte intestine, che portarono alle signorie dei Torriani prima, quindi dei Visconti e infine degli Sforza. La Basilica di S.Lorenzo sorgeva appena all’interno delle mura, nei pressi del portone della Cittadella, uno dei maggiori ingressi della cerchia comunale. Fra la fine del secolo XI e l'inizio del secolo XII, la Basilica subì una tale serie di calamità cosicché, dopo diversi rifacimenti parziali, si dovette provvedere ad una ricostruzione quasi completa. Il fuoco la danneggio dapprima nel 1071, ma le riparazioni furono troppo frettolose, e nel 1103 la struttura rovino un'altra volta. Un ulteriore incendio nel 1124 incenerì la copertura e ne fece crollare le volte. Venne poi il Barbarossa, che lasciò depredare la Basilica dalle sue milizie e se non la distrusse lo si deve alla decisione di servirsene come fortino, in caso di bisogno per il dominio della città: per tale scopo la chiesa era già stata usata altre volte in passato. Al danno successe il restauro: ma l'opera non fu più fortunata come quella primitiva. Tuttavia le riparazioni furono meditate e certamente assai più adeguate di quelle precedenti poiché contribuirono a salvaguardare la compagine integra fino alla seconda metà del Cinquecento.

Alla ricostruzione romanica vennero meno lo splendore dei marmi e dei mosaici: la cupola, in origine emisferica su pennacchi sferici, fu rifatta ottagonale su pennacchi conici a risalti gradinati, come nei tipici tiburi lombardi. Tuttavia S.Lorenzo ancora destava immenso interesse per la sua mole e l'arditezza della costruzione.

Dal 1536 Milano subì per 170 anni il dominio spagnolo. Tasse, cattiva amministrazione, legislazione arretrata ostacolarono enormemente lo sviluppo della città, che lavorava ed esportava tessuti di lana, di seta e broccati. Frequenti scoppiarono epidemie e carestie. Va ricordato S.Carlo Borromeo che resse la diocesi ambrosiana nella seconda metà del '500, visitando anche le più remoti valli, istituendo seminari per una più degna formazione dei preti, e assistendo i malati durante la peste del 1576. La Basilica di S.Lorenzo sorgeva ormai in zona intermedia rispetto alle mura, densamente popolata. Il mattino del 5 giugno 1573 la cupola improvvisamente crollò: i fedeli avevano fatto appena in tempo a sgombrare l'aula cosicché non si lamentarono vittime. Profondo fu il dolore di tutti i milanesi. Le funzioni poterono continuare nella cappella di S.Aquilino. S.Carlo, allora vescovo di Milano, fece rimuovere in fretta le macerie e volle assumere l'iniziativa della ricostruzione offrendo una grossa somma di denaro. Soltanto un anno dopo si iniziavano i lavori, affidati all'arch.Martino Bassi col patto che utilizzasse la strutture rimaste in piedi dell'antico edificio romano: aveva infatti resistito gran parte dell'antica compagine, poiché la cupola caduta derivava dalla ricostruzione del XII secolo.

Le opere procedevano lentamente perché scarse erano le elemosine che si riuscivano a raccogliere a questo scopo. Ad accrescere le offerte intervenne un fatto miracoloso, già predetto da S.Carlo: la guarigione di un'inferma; avvenuta un anno dopo la morte del santo e attribuita all'immagine della Vergine esposta fuori della cappella di S.Sisto verso la Vetra. Il prodigio, seguito da altri, attirò l'attenzione dei milanesi sulla Basilica e le offerte si moltiplicarono. Il lavoro del Bassi fu comunque assai difficile, oggetto di continue critiche e polemiche e l'architetto morì prima di vedere la ricostruzione completa. Le opere furono ultimate sotto Federico Borromeo, che fece erigere ai lati del cortile le canoniche secondo i disegni di Fabio Mangone, o forse di Aurelio Trezzi. La Basilica non aveva più la solenne semplicità architettonica ed il fascino decorativo della costruzione paleocristiana e neppure l'ardimento e la mistica espressione di quella romanica: ma la ricostruzione rappresentava con grande dignità il gusto e la cultura del suo tempo e così, come ci è arrivata, è una autentica e nobile opera d'arte.

Nel XIX e XX secolo Milano si è sempre più sviluppata, diventando prima centro industriale e poi terziario, inglobando nel proprio territorio abitati e comuni limitrofi. La Basilica di S.Lorenzo sorge ormai in zona centrale. La ricostruzione del '500 e del '600 non si concluse con l'erezione del pronao; questo fu edificato senza tener conto dei disegni del Bassi soltanto nel 1894 su progetto dell'ing.Cesare Nava: la composizione è costituita da tre arcate intercalate da paraste ioniche ed ha il difetto di ostacolare con la sua monumentalità la vista della retrostante mole del complesso basilicale. Le catapecchie e le case sorte fra il cortile e le famose 16 colonne - ultimo visibile avanzo imperiale - avevano finito per isolare queste ultime dal complesso architettonico, esponendole a continue minacce di demolizione per problemi di viabilità. Si vollero abbattere in occasione dell'ingresso in Milano di Filippo II re di Spagna e solo l'opposizione dell'allora governatore della città, Ferrante Gonzaga, ne impedì la demolizione. Così pure Pietro Verri, alla fine del XVIII secolo dovette lottare per la loro conservazione; e il pericolo si rinnovo nel 1830 durante i lavori di riassetto del corso Ticinese. Infine all'inizio del secolo solo l'intervento della Società Storica Lombarda fece prevalere il principio della conservazione.

Nel 1934 si diede inizio alla demolizione delle vecchie case addossate alla Basilica e finalmente il colonnato si congiunse otticamente a S.Lorenzo di cui forma l'atrio. La posa della linea tranviaria tornerà in seguito a rompere, almeno parzialmente l'unità dello spazio.

A conclusione dell'imponente opera di ristrutturazione della zona, venne posta innanzi alla Basilica la statua di Costantino imperatore, di cui peraltro lo scoppio del conflitto mondiale impedì l'inaugurazione. Le bombe dirompenti dell'agosto 1943 e le vibrazioni provocate dal passaggio dei tram costrinsero nel dopoguerra ad un gravoso e difficile lavoro di restauro delle colonne. Le necessarie altre opere di consolidamento delle strutture del complesso basilicale e di manutenzione sono tutt'oggi in corso.

Fonte: www.sanlorenzomaggiore.com

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