Per un portale romano, proveniente da un altro edificio finemente scolpito con figure ornamentali e scene di corsa con la biga, si entra nella Cappella di S. Aquilino, giunta dal sec. IV sostanzialmente intatta; intitolata nel Medioevo anche a S. Genesio e chiamata talvolta cappella della Regina, č stata erroneamente ritenuta un battistero, mentre si trattava di un mausoleo imperiale, che secondo una diffusa tradizione sarebbe stato voluto da Galla Placidia, figlia di Teodorico. L'edificio consta di una sala ottagonale, con nicchie alterne semicircolari e rettangolari, sormontata da una loggia a grandi arcate in cui si aprono le finestre e coperta da volta a ombrello. Notevoli soprattutto i due grandi mosaici nei semicerchi delle nicchie di fondo: sulla destra Cristo circondato dagli apostoli e sulla sinistra il frammentario Ratto di Elia. Nella nicchia a destra dell’ingresso č situato il grande sarcofago del III secolo, successivamente rilavorato, che secondo la tradizione avrebbe contenuto i corpi di Galla Placidia e di Ataulfo, e che č forse tomba episcopale; nella nicchia a sinistra il rozzo sarcofago di S. Aquilino, coperto da una pietra tombale del ‘300. dalla cappella di fondo di pianta quadrata contenente le spoglie di S. Aquilino, aggiunta a posteriori, si passa ad un sotterraneo, ritrovato negli scavi del 1910-1911, costruito con blocchi, anche sagomati, provenienti da un edificio romano imperiale.

 

Fonte: "Guida Touring Club"

 

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