L'oceano Indiano, il terzo oceano più grande del mondo, occupando circa il 20% della superficie della Terra. È delimitato a nord dall'Asia meridionale; ad ovest dalla Penisola arabica includendo i seguenti mari minori: Mar Rosso, Golfo Persico, Mar Arabico, Golfo del Bengala, Mare delle Andamane, Golfo di Aden, Golfo di Oman, Canale del Mozambico, Stretto di Malacca; e le seguenti isole: il Madagascar, le Comore, le Seychelles, le Maldive, le Mauritius e lo Sri Lanka. Il suo volume è stimato a 292.131.000 chilometri cubi.


Mappa dell'Oceano Indiano

GEOLOGIA

Le placche crostali africana, indiana e antartica convergono nell'oceano Indiano. Le loro linee di giuntura sono marcate dalle tre dorsali oceaniche chiamate dorsale indiano-sudoccidentale, dorsale indiana sudorientale e dorsale medio-indiana che formano una Y invertita, con il gambo che si origina dalla piattaforma continentale al largo di Mumbai, India. I tre bacini orientale, occidentale e meridionale che vengono formati in questo modo sono divisi ulteriormente da dorsali più piccole. La profondità media dell'oceano è di 3.890 metri. Il suo punto più profondo, la Fossa di Giava, raggiunge i 7.450 metri.

Distribuzione delle dorsali oceaniche

Schema di formazione delle dorsali oceaniche

CLIMA

Il clima a nord dell'equatore è influenzato da un sistema di venti monsonici. Forti venti da nordest soffiano da ottobre ad aprile. Da maggio ad ottobre prevalgono venti da sudovest. Nel Mar Arabico, i violenti monsoni portano pioggia al subcontinente indiano. Nell'emisfero sud i venti sono generalmente più calmi, ma le tempeste estive nei dintorni di Mauritius possono essere forti. Quando i venti monsonici cambiano, a volte si formano dei cicloni che colpiscono le coste del Mare Arabico e della Golfo del Bengala.

IDROLOGIA

Tra i pochi grandi fiumi che sboccano nell'oceano Indiano ci sono lo Zambesi, lo Shatt al-'Arab, l'Indo, il Gange, il Brahmaputra e l'Irrawaddy. Le correnti oceaniche sono controllate principalmente dai monsoni. Due grandi correnti circolari, una nell'emisfero nord circolante in senso orario, e una nell'emisfero sud circolante in senso antiorario, dominano il flusso. Durante il monsone d'inverno, però, le correnti del nord sono rovesciate. Le correnti profonde sono controllate principalmente dai flussi in entrata dall'Atlantico, dal Mar Rosso, e dalle correnti antartiche. A nord della latitudine 20° sud la temperatura superficiale minima è di 22 gradi Celsius, che sale fino a 28 °C verso est. Sotto i 40° di latitudine sud, le temperature calano rapidamente. La salinità dell'acqua superficiale varia da 32 a 37 parti per mille, con i valori più alti che si trovano nel Mare Arabico e in una cintura tra l'Africa meridionale e l'Australia. Sotto i 65° di latitudine sud, si possono trovare ghiacci sotto forma di  e iceberg durante tutto l'anno. Il limite degli iceberg è la latitudine 45°sud.

ECONOMIA

L'alta temperatura dell'oceano Indiano tiene bassa la produzione di fitoplancton, eccetto che nelle zone più a nord e in qualche altro punto isolato. Essendo il plancton la base della catena alimentare marina, la sua scarsità impedisce alla vita oceanica di prosperare. La pesca è limitata a livelli di sussistenza, ma flotte della Russia, del Giappone, della Corea del Sud e di Taiwan battono comunque l'oceano.
La funzione principale dell'Oceano è stata quella di ospitare rotte commerciali. Gli europei, seguendo le rotte di antichi esploratori, attraversavano le sue acque per raggiungere l'Oriente, e portavano indietro seta, tè e spezie.
Grosse riserve di idrocarburi sono state individuate ed estratte al largo dell'Arabia Saudita, Iran, India, ed Australia occidentale. Circa il 40% della produzione mondiale di petrolio offshore proviene dall'oceano Indiano. Spiagge sabbiose ricche di minerali pesanti e giacimenti offshore sono attivamente sfruttate dai paesi costieri, in particolare India, Sudafrica, Indonesia, Sri Lanka e Thailandia. L'oceano Indiano ospita inoltre le maggiori rotte per il trasporto di petrolio, dall'Asia sudorientale verso le nazioni occidentali. Il petrolio è il minerale più significativo, ed è estratto principalmente al largo dell'Arabia Saudita, dell'Iran, dell'India, e dell'Australia occidentale. Dall'oceano Indiano proviene il 40% della produzione marina di petrolio.

FAUNA

Numerose specie marine in pericolo vivono nell'oceano Indiano, tra cui i dugonghi, le tartarughe e le balene. Il Mare Arabico, il Golfo Persico e il Mar Rosso soffrono di un inquinamento da residui petroliferi.

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