Per batiscafo si
intende un piccolo sommergibile adatto ad immersioni in profondità,
(sensibilmente maggiori alle profondità raggiunte dagli attuali sommergibili
militari, di poche centinaia di metri) solitamente in grado di ospitare un
equipaggio molto ridotto.
Il batiscafo è
costituito da due elementi principali: uno scafo leggero, struttura di notevoli
dimensioni, con compartimenti stagni pieni di gas o di liquidi con densità
inferiore a quella dell'acqua (per esempio benzina), che ha la funzione di
galleggiamento, e uno scafo resistente (alla pressione idrostatica che agisce
dall'esterno), costituito da una cabina sferica di acciaio. Nello scafo
resistente sono alloggiate tutte le apparecchiature di comando e vi trova posto
l'equipaggio che generalmente è costituito da ricercatori scientifici; sulla
superficie esterna inoltre è montato il sistema per illuminare l'acqua intorno
alla sfera, nonchè vari strumenti quali bracci meccanici, dispositivi
fotografici, ecc. Lo scafo leggero non è in grado di resistere a forti
differenze di pressione e pertanto, a mano a mano che si scende, è necessario
uguagliare la pressione interna con quella esterna, ciò che si ottiene facendo
entrare acqua dal fondo. L'acqua immessa provoca una riduzione di volume del gas
per cui il batiscafo si appesantisce e affonda mentre la spinta interna
dell'acqua fa equilibrio a quella idrostatica esterna. L'alleggerimento, per le
regolazioni d'assetto e per la risalita, è ottenibile sganciando zavorra,
costituita da blocchi e graniglia di ferro trattenuti da un sistema
elettromagnetico.
Batiscafo Trieste I |
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