Hailè Selassié nasce il 23 luglio 1892 nel
villaggio di Ejarsa Gora, lontano dal caos della città di Haràr, grande città
dell'Etiopia orientale. Suo padre è il ras (principe) Makonnen, cugino
dell'imperatore Menelik e governatore di Haràr. Al bimbo è dato il nome di Lij
Tafari (che in amarico significa "Capo da temere").Una leggenda popolare etiope
narra che molti anni prima della sua nascita, stregoni e astrologi avevano
profetizzato la sua venuta al mondo. Plutone e Nettuno avevano lentamente
cominciato a muoversi l'uno verso l'altro nel 1399, lungo una traiettoria
eliocentrica, ci avrebbero impiegato ben quattrocentonovantatre anni per
incontrarsi: s'incrociano lo stesso momento in cui nasceva Lij Tafari, il 23
luglio 1892. Il mese successivo il piccolo Tafari riceve il battesimo cristiano
nella chiesa copta di Haràr.Il piccolo Tafari cresce educato da sacerdoti
cattolici. Egli si dimostra subito un ragazzo intelligente, imparando
correttamente e subito il francese e l'amarico, lingua ufficiale dell'Etiopia.
L'intelligenza non comune del giovanissimo Tafari lo mette in evidenza dinanzi
all'imperatore Menelik che, nel 1905, nomina il ragazzo appena tredicenne
Dejazmach ("Custode della Porta"), ossia alto magistrato.
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Hailè Selassiè ai tempi della guerra
contro l'Italia.
Sei anni più tardi, morto il padre, il giovane Tafari gli succede nella carica
di governatore della provincia di Haràr. Nel frattempo l'imperatore Menelik
perde le sue facoltà mentali; già paralizzato e succube della moglie, la regina
Taitù e di alcuni suoi alti dignitari di corte, il malato imperatore viene
convinto nel 1908 a designare come suo successore al trono d'Etiopia il nipote
Lij Yasu, figlio del governatore ras Michele, capo dei Galla Wollo. Egli,a
differenza di Tafari, risulta non adeguato alla sua futura carica e passa il
tempo ad ubriacarsi, a cacciare i leoni e a catturare schiavi nel deserto della
Dancalia ma alla morte dell'imperatore Menelik, avvenuta il 12 dicembre 1913,
Lij Yasu s'insediò, comunque, sulla poltrona imperiale.
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Hailè Selassiè, in età avanzata, che
accarezza un leone: da pari a pari.
Dopo essersi convertito alla religione islamica, in un momento di follia, il
nuovo imperatore si proclama diretto discendente di Usayn, il figlio di Fatima,
la figlia prediletta che il profeta Maometto ebbe con la prima moglie Khadija:
in questo modo si attirò le ostilità dell'Italia, Inghilterra e della Francia,
paesi che possedevano stati confinanti all'Etiopia. Anche la popolazione etiope,
in maggioranza di religione cristiano-cattolica, non accetta di buon grado la
nuova confessione del loro sovrano, entrando in contrasto con la sua autorità.
Il contrasto si trasforma ben presto in rivolta aperta, guidata da Ras Tafari
che però non rinuncia ad avanzare pretese di alcun genere e, nel settembre 1916,
l'imperatore Lij Yasu, abbandonato dai suoi dignitari, perde il suo trono. Fu
grande guerra fra Lij Yasu e Tafari Makonnen: l'esercito del secondo riesce a
sconfiggere il rivale e a detronizzarlo (l'imperatore deposto morirà in
prigionia, in maniera più che sospetta, vent'anni più tardi mentre le truppe
italiane stanno marciando verso Addis Abeba). A seguito della detronizzazione
dell'imperatore Lij Yasu, l'11 febbraio 1917 l'abuna (arcivescovo della Chiesa
copta etiope) di Addis Abeba Matteo proclama imperatrice Zauditù, figlia del
defunto Menelik. Il ras Tafari Makonnen, che aveva dato prova di grande
intelligenza politica e fedeltà all'imperatore Menelik, viene nominato reggente
ed erede al trono: Tafari avrà la pazienza di aspettare altri quattordici anni e
la morte della regina, prima di salire, a meno di quarant'anni, al trono dei
Negus( Negus è un titolo in Ge'ez, e amarico, usato per un re e, a volte anche
un sovrano vassallo prima del1974 in Etiopia e prima del 1.890 Eritrea. E
'successivamente utilizzato per tradurre il "re" parola biblica e di altra
letteratura. In tempi più recenti è stato utilizzato come titolo onorifico
conferito governatori delle province più importanti).
Ritornato Stato cristiano, grazie al lavoro diplomatico del reggente Tafari,
l'Etiopia entra nel 1923 a far parte della Società delle Nazioni (già nel 1919
l'Etiopia aveva chiesto di farne parte ma, a causa della pratica della
schiavitù, ritenuta un importante ingranaggio dell'intero sistema sociale del
Paese, la richiesta era stata più volte respinta). Per questo persuade
l'imperatrice Zauditù a firmare un editto che punisce anche con la morte la
vendita di schiavi.
L'Italia e la Francia, avendo ambizione di aumentare i commerci in quella
regione del mondo, hanno avuto un ruolo predominante per l'ingresso dell'Etiopia
della Società delle Nazioni. Venuto a conoscenza degli interessi delle potenze
europee sull'Etiopia, ras Tafari scrive direttamente alla Società delle Nazioni
per lamentare il proprio turbamento e la crescita di diffidenza verso alcune
potenze d'Europa.
Quello stesso 1923, ras Tafari fa quel che nessun altro erede al trono o
imperatore aveva mai osato prima: lascia il Paese per un viaggio.
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Hailè Sellassiè sulla copertina del
"TIME", il 3 novembre 1935
Per dimostrare la sua risolutezza politica e il suo spirito audace, il reggente
Tafari accetta l'invito rivolto dai governi europei di visitare i loro Paesi.
Per paura che in sua assenza qualcuno dei suoi dignitari potesse tradirlo, li
porta tutti con se. Egli parte nell'aprile del 1924 per un viaggio di ben
centoquarantadue giorni, visitando Gerusalemme, Il Cairo, Roma, Marsiglia,
Parigi e Londra, al suo arrivo, il 7 luglio 1924, il Times scrisse:"L'arrivo
del principe Tafari Makonnen oggi a Londra è un avvenimento storico, perché mai
nella storia della casa reale di Etiopia, la quale secondo la tradizione
discende dal figlio di Salomone e della regina di Saba, un monarca o un erede al
trono abissino ha lasciato le sue montagne native nel cuore dell'Africa. La
straordinaria rottura con il passato che questo viaggio sta a significare,
dimostra quanto audace, illuminato e risoluto sia il carattere del principe. Una
visita a Londra era da molto tempo un suo caro desiderio, ispirato nel suo cuore
giovanetto dall'esempio di suo padre, ras Makonnen, che era stato l'inviato
speciale del defunto imperatore Menelik all'incoronazione di re Edoardo VII.
Egli aveva portato con sé il regalo di una croce processionale, che si trova
ancora nella navata dell'abbazia di Westminster, perché gli abissini sono fra i
più antichi popoli cristiani". Dopo aver osservato, nel suo viaggio, lo
stile di vita occidentale; Ras Tafari decide di trasformare l'Etiopia in una
nazione moderna: invia duecento studenti etiopici in Occidente a studiare, crea
la prima banca nazionale dell'Etiopia, fa costruire una nuova scuola a proprie
spese e manda a chiamare insegnati europei, purtroppo per questo verrà criticato
e accusato di voler costruire questa scuola per obbligare i bambini etiopici ad
abbracciare il cattolicesimo, stimola, inoltre, la popolazione ad
abbandonare le capanne e costruire edifici di mattoni, riorganizza
l'amministrazione statale, incoraggia l'importazione di automobili e scarpe,
sprona la produzione di una merce per la quale la popolazione provava il più
grande disinteresse: il sapone; un'altra riforma molto importante è
l'ammodernamento dell' esercito: chiede al governo belga di inviargli delle
truppe per istruire l'esercito ed equipaggiarle con armi leggere moderne, carri
blindati e artiglieria; fa tornare dal Kenya gli etiopici che avevano prestato
servizio nei "King's African Rifles", un corpo militare dei possedimenti
coloniali britannici in Africa Orientale, e li promosse ad ufficiali e
sottuficilai; inoltre, rivoluziona l'aviazione, emanando una legge in cui
proibisce l'importazione di aerei, tranne che con uno speciale permesso,
acquistando, in seguito, quattro biplani moderni, armati di mitragliatrice e
capaci di trasportare bombe, e assumendo piloti francesi come capi-reparto.
Rivolge poi l'attenzione alle alleanze interne, cercando nuovi accordi con i
capi tribù e governatori, e minacciando o facendo guerra a chi non gli era
fedele, ed estere, concludendo il 2 agosto 1928 un importante trattato di
alleanza con l'Italia, per la durata di vent'anni.
L'italia fascista invade l'Etiopia nel 1936 e mette fine allo slancio riformista
di Hailè Selassiè. Società delle Nazioni tentano di fermano e sanzionano
blandamente Mussolini e,quindi, danno l'assenso per la conquista in accordo con
la Francia e la Gran Bretagna. Nella contesa con l’Italia che riguardava una
questione di confini tra l’Eritrea Italiana e l’Etiopia, Selassié utilizza ogni
possibile canale facendo anche appello alla diplomazia ecclesiastica ed alle
nazioni unite per evitare il conflitto.
Dopo i tentativi di fermare l'impeto delle armate italiane,l’Imperatore scappa a
Gibuti dove lo attende una nave inglese che lo portò prima in Israele e poi a
Bath, questo è il suo esilio. Continua ad appellarsi alla Società delle Nazioni
non ottenendo i risultati sperati sino a quando dopo lo scoppio della prima
guerra mondiale Churcill ,che nel 1940 dopo aver armato il reparto dei Gideon
Force vola in Suda ed inizia il tentativo concluso l'anno dopo di riconquista
dell'Etiopia, sfrutta la sua posizine di Imperatore in esilio . Dal suo ingresso
ad Addis Abeba il 5 Maggio 1941, l’Imperatore Selassié, da parte di tutta la
nazione gode di una grande stima, aveva,infatti, liberato l’Etiopia da Mussolini
e reso di nuovo prestigiosa la corona imperiale. In questa occasione
l'imperatore fa un solenne discorso dove dice:“Poichè oggi è un giorno di
felicità per tutti noi, dal momento che abbiamo battuto il nemico, rallegriamoci
nello spirito di Cristo. Non ripagate dunque il male con il male. Non vi
macchiate di atti di crudeltà, così come ha fatto sino allultimo istante il
vostro avversario. State attenti a non guastare il buon nome dell’Etiopia.
Prenderemo le armi al nemico e lo lasceremo ritornare a casa per la stessa via
dalla quale è venuto.” Il successo porta al rafforzarsi della posizione
internazionale dell'imperatore che lo obbliga a viaggiare sempre di più ed a
intrattenere relazioni sempre più strette sia con i paesi occidentali che con i
vicini africani. Scrive la prima costituzione nazionale nel 1955 ed alla
fondazione dell’Unione Africana nel 1960 Addis Abeba diventa la capitale del
continente, viene eletta come prima sede del’UA. Dopo questi anni comincia una
fase della vita dell'imperatore e dello stato più oscura, dato che il
malcontento della popolazione etiope cresce sempre più chiedendo riforme
democratiche.
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Hailè Selassiè mentre incontra
Churcill.
La politica riformista di Selassié infatti, sebbene innovatrice,
non riesce a cambiare la società etiope che era sostanzialmente regolata da
sistemi feudali, in cui l'imperatore gestiva direttamente la giustizia in
maniera arbitraria e viveva circondato da una corte simile a quella del 700
europea.La riforme di Hailè Selassiè sono sempre state prudenti in ambito
sociale e fondiario; pone,così, le basi di un potere frammentato: una delle
abilità riconosciute a Selassié è sempre stata quella di gestire sapientemente
le velleità espansionistiche dei vari Ras a cui affidava il governo delle
province. A causa dell’apertura internazionale degli scambi, dell’invio di
studenti all’estero, della modernizzazione del paese e della connessione alla
rete di telecomunicazioni che aveva isolato il paese per secoli, aumenta il
malcontento:ilpopolo,infatti, mal sopporta la gestione del potere da parte
del Ras. Vi furono vari complotti e colpi di stato militare,tutti repressi
duramente; questi sono campanelli d’allarme che Selassié non riesce a
comprendere. A causa della carestia nella regione Wallo del 1973 la figura di
Selassiè perde approvazione da parte del popolo: molti villaggi muoiono di fame
senza che il governo li aiuti o li sostenga.Le foto dei suntuosi banchetti
regali contrapposti a quelle della carestia delle regioni periferiche
dell’impero sono massicciamente utilizzate dai cospiratori del futuro DERG, il
regime di stampo marxista-leninista, che risce a prendere il potere con un colpo
di stato nel 1974.Il Negus non cambia la sua posizione e continua la sua
politica,sebbene rivolte siano all'ordine del giorno, tranne nell'ultimo periodo
del suo impero quando congede maggiori libertà . Sebbene la rivoluzione è ormai
in atto e incontra i favori della maggior parte della popolazione, l’imperatore
possiede ancora un ascendente troppo potente sulla popolazione ed i
rappresentanti del DERG non riescono ad eliminare subito l’anziano sovrano.Il 12
settembre 1974 viene ufficialmente deposto,in quel giorno prende il potere
Mengistu Haile Mariam. Il 25 agosto 1975 viene data notizia della morte dell’Imperatorw
soffocato nel sonno e sepolto in un luogo segreto per evitare fenomeni di culto
popolare.
Del Boca scrive come ultima considerazione nel suo libro,“Il Negus, vita e
morte dell’ultimo Re dei Re“:
"Hailè Selassiè ha sicuramente commesso molti errori durante il suo
lunghissimo regno, primo fra tutti quello di essere stato sempre in bilico tra
riforma e conservazione, senza mai operare una scelta definitiva. Ma la
rivoluzione che lo ha travolto nel nome della libertà e del progresso si è
rivelata cento volte più infausta del suo regime; ha causato danni irreparabili;
l’ha sprofondata in una guerra civile che Hailè Selassiè aveva sempre cercato di
scongiurare; ha accellerato, anzichè bloccare il processo di disgregazione del
paese."