Kenya
La tribù è una aspetto importante dell'identità keniota; le distinzioni tra i vari gruppi tribali si stanno lentamente attenuando, a causa della migrazione verso le grandi città e dei matrimoni misti.
Akamba (11%della popolazione)
La regione che si estende ad est di Nairobi in direzione dello Tsavo National Park è la patria tradizionale del popolo akamba di lingua bantu. Abili mercanti di avorio,birra,miele,armi in ferro e monili,esercitavano i loro traffici nella regione che si estende dal Lago Vittoria fino alla costa e verso nord fino al Lago Turkana.In particolare, acquistavano cibo dai masai e dai kikuyu.Nel periodo coloniale gli akamba godevano di grande considerazione presso gli inglesi per la loro abilità militare, e furono quindi arruolati in gran numero dall'esercito
Bambini mentre praticano una cerimonia akamba.
 brittannico.Dopo la prima guerra mondiale gli inglesi cercarono di porre un limite al numero dei capi di bestiame posseduti dagli akamba,nonchè di insediare un maggior numero di europei nei loro territori tribali. Per tutta risposta,gli akamba marciarono in massa fino a Nairobi, dove per protesta occuparono pacificamente il mercato di Kariokor,costringendo così l'amministrazione coloniale a rivedere le proprie posizioni. Oggi gli akamba sono famosi soprattutto per le loro eleganti sculture makonda (intagliate nell'ebano). La società akamba è basata sul clan e gli adolescenti si sottopongono ai riti di iniziazione intorno ai 12 anni. Tra i sottogruppi degli akamba ci sono i kitui,i masaku e i mumoni.
Borana (meno dello 0,1%della popolazione)
I borana sono un popolo di allevatori dell'etnia oromo che,originari dell'Etiopia, migrarono a sud, stabilendosi nel Kenya settentrionale. Oggi sono concentrati principalmente nelle regioni intorno a Marsabit e Isiolo. I Borana osservano una rigida separazione tra uomini e donne,fondata sui loro diversi ruoli-gli uomini si occupano degli animali,le donne dei figli e dei lavori necessari alla vita quotidiana. I gruppi borana si spostano spesso,anche fino a quattro volte l'anno, a seconda delle condizioni del tempo e della disponibilità dei pascoli. Essendo un popolo nomade,assegnano un ruolo importante alla tradizione orale,che spesso viene tramandata attraverso i campi. La loro lingua (afaani Boraana) appartiene al gruppo delle lingue cuscitiche. Sono tradizionalmente nomadi e allevatori di zebù, cammelli, capre e pecore, ma recentemente hanno iniziato a trasformarsi in agricoltori. Sono fra i gruppi più antichi dei popoli. Sono fra gli ultimi gruppi etnici a utilizzare la suddivisione in classi sociali detta gadaa. I Borana oggi sono circa 75.000, divisi in un centinaio di clan. Sono suddivisi in due grandi gruppi: i Beiretuna, musulmani presenti nella zona di Isiolo e semi-sedentari, e i Borana veri e propri, animisti nomadi che si spostano con le loro mandrie nelle zone di Marsabit, Garba Tula, Modo Gashi, e delle paludi di Lorian.
A causa della tradizione musulmana (un tempo tutti i Borana avevano aderito a questa religione, in seguito rinnegata da alcuni clan) usano ancora costruire le loro case con la porta rivolta verso la Mecca. Gli animisti credono in un unico dio chiaramente derivato dalla figura di Allah, chiamato Waka. Ci sono due categorie di sciamani: i kalu e gli abagada. I kalu (figli di Dio) sono guaritori; i loro poteri sono ereditati dal primogenito e i loro capelli non vengono mai tagliati. Gli abagada sono sciamani di rango inferiore, che hanno il compito di accudire e aiutare i kalu.

El-Molo (meno dello0,1%della popolazione)
Zona dove è situato il villaggio El-Molo:la mappa è cliccabile.
Questo minuscolo gruppo tribale ha forti legami con il popolo confinante dei rendille.Per la sopravvivenza, gli el-molo dipendono essenzialmente dal Lago Turkana:si nutrono infatti soprattutto di pesce, e talvolta anche di carne di coccodrillo o tartaruga e selvaggina. Inoltre, vanno a caccia di ippopotami,spostandosi su zattere ricavate da palme dum;il guerriero che riesce ad uccidere un ippopotamo gode di un grande prestigio sociale. Questa dieta non equilibrata,troppo ricca di proteine, e gli effetti di un eccesso di fluoro presente nelle acque del lago Turkana,hanno avuto ripercussioni negative sulla salute della tribù. Grazie ai matrimoni con membri di altre tribù e all'abbandono del nomadismo,oggi questo gruppo conta circa 4000persone,stanziate nell'entroterra nelle vicinanze di Loyangalani. E’ questa un’etnia giunta nel XVI sec. che ama riconoscersi nella tribù Masai cui appartenne fino a che, in uno scontro fra clan, perse il bestiame e dovette adattarsi a vivere di pesca. Si salvarono sopravvivendo su isolette lacustri (Loriyiam e Kora) per poi riprendersi un po’ di terra grazie all’interessamento dei missionari di Loyangalani, dove si sono costruiti gli attuali 2 villaggi dalle capanne in foglie di palma dom saldate con alghe lacustri e talmente leggere da dover essere ancorate con pesanti pietre.

Gabbra (meno dello0,1%della popolazione)
Questa piccola tribù di pastori vive nelle regioni più settentrionali del Kenya, in un territorio che dalla sponda orientale del Lago Turkana sale fino all'Etiopia.Molti gabbra si convertirono all'islam all'epoca della schiavitù. Tra le usanze tradizionali resiste quella della nomina di un abba-olla (padre del villaggio), che ha il compito di vegliare sul benessere materiale e morale della tribù. Il legame tra genitori e figli è molto forte, e i matrimoni stringono vincoli duraturi fra i diversi clan. I gabbra praticano ancora la poligamia,la cui diffusione però sta diminuendo. Gli uomini in genere portano dei turbanti e tuniche di cotone bianco, mentre le donne indossano le kanga,composte di finissimi drappi di cotone di colori vivaci. I gabbra sono famosi per il loro coraggio e vanno a caccia di leoni,rinoceronti ed elefanti. Sono nomadi ed effettuano i loro spostamenti con i cammelli. Si considerano Borana. I loro usi e costumi in molti casi sono identici a quelli Borana. Sono poco più di 40.000.
Madre gabbra con il figlio.

Gusii(o kisii) (7%della popolazione)
I gusii occupano la zona degli altopiani occidentali, a est del Lago Vittoria,dove costituiscono una piccola isola di lingua bantu in una ragione dove si parlano prevalentemente lingue nilotiche. I gusii vivono soprattutto di agricoltura e allevamento, e coltivano prodotti destinati alla vendita-tè,caffè e piretro-nonchè verdure e ortaggi. Sono famosi anche per l'abilità nell'intreccio e per le caratteristiche sculture in steatite, che ricordano vagamente delle opere cubiste. Infatti Picasso fu molto influenzato dall'arte africana durante il suo periodo cubista. Come avviene in molte altre tribù,la società gusii è basata sul clan, e tutti i membri sono organizzati in gruppi d'età. I guaritori (abanyamorigo), in particolare, godono di grande rispetto e di diversi privilegi, e svolgono il doppio ruolo di medici e di mediatori sociali. Una delle loro pratiche più insolite è la trapanazione:si tratta dell'asportazione di parti del cranio o della colonna vertebrale per curare malattie come il mal di testa o la commozione cerebrale.

Kalenjin (11%della popolazione)
I kalenjin sono un gruppo di tribù che comprende nandi,kipsigi,eleyo,marakwet,pokot e tugen(la tribù dell'ex presidente Moi) e che occupa il margine occidentale della zona centrale della Rift Valley.Provenienti dal Sudan meridionale, questi popoli circa 2000 anni fa si insediarono inizialmente nella regione a ovest del Lago Turkana, spostandosi in seguito sempre più a sud, via via che le condizioni climatiche si facevano più difficili. Epoche più recenti hanno visto queste tribù unirsi per rafforzare il loro potere, anche se vi sono ancora atriti tra i vari gruppi. I kipsigi,per esempio, hanno l'abitudine di rubare il bestiame,cosa che provoca ancora continue liti tra questo gruppo e le tribù vicine. I kelenjin sono famosi soprattutto per aver dato al Kenya podisti olimpici. Come molte altre tribù, anche i kalenjin hanno una organizzazione sociale articolata per fasce d'età. Il compito di amministrare la legge è affidato al kok(un tribunale informale degli anziani del clan).

Kikuyu (22% della popolazione)

I Kikuyu sono il gruppo tribale più numeroso e influente del Kenya, e hanno dato al paese il suo primo presidente, Jomo Kenyatta. Valenti guerrieri, invasero i territori delle tribù athi e gumbva, il che consentì loro una notevole crescita demografica Oggi, il cuore del loro territorio è costituito dalla zona che circonda il monte Kenya, ma i kikuyu rappresentano anche la più alta percentuale di abitanti nelle principali città del paese. Il territorio kikuyu confina con quello masai, e infatti i due gruppi presentano oggi molte affinità., anche grazie ai matrimoni misti tra i due popoli. Inizialmente, l'organizzazione dei vari clan (mwaki) era affidata ad un consiglio di anziani, tra i quali quali lo stregone, il guaritore e il fabbro occupavano un posto di rilievo. I rituali di iniziazione, sia maschili che femminili, prevedono la circoncisione per i ragazzi, e a mutilazione genitale per le ragazze, benché quest'ultima sia sempre meno frequente. I gruppi di coetanei appartengono ciascuno a una particolare riikan (fascia d'età) e i loro membri attraversano            insieme le varie fasi della vita, affrontando i relativi riti di passaggio.

Luhya (14% della popolazione)

I luhya, di lingua bantu, si dividono in ben 18 gruppi diversi e rappresentano la seconda tribù del Kenya per numero di componenti. Occupano una zona relativamente piccola del paese, ad alta densità di popolazione, negli altopiani occidentali intorno alla Kakamega Forest Reserve. Un tempo, erano abili artigiani specializzati nella lavorazione dei metalli, capaci di forgiare coltelli e attrezzi vari che poi scambiavano con le merci degli altri gruppi tribali. Oggi, invece, quasi tutti i luhya sono agricoltori e coltivano arachidi, sesamo e mais. Alcuni piccoli proprietari coltivano anche grosse quantità di prodotti destinati alla vendita, come cotone e canna da zucchero. Molti luhya sono superstiziosi e credono ancora oggi fermamente nella stregoneria, anche se è difficile notarlo, siccome l'abbigliamento e i rituali tradizionali stanno scomparendo, a causa soprattutto di una forte crescita demografica.

Luo (12% della popolazione)

I luo, la tribù del padre del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, vivono sulle rive del lago Vittoria, e costituiscono per dimensioni il terzo gruppo tribale in Kenya. In origine, eranoallevatori di bestiame, come i masai, ma le loro mandrie furono decimate dall'epidemia di peste bovina scoppiata intorno al 1890, dopo la quale si diedero alla pesca, o all'agricoltura di sussistenza. Appartenevano alla tribù dei luo molti degli uomini politici e dei sindacalisti kenioti che si batterono per l'indipendenza, come Tom Mboya, assassinato nel 1969 e l'ex vicepresidente Oginga Odinga, che in seguito guidò l'opposizione al regime monopartitico del presidente Moi. Anche Raila Odinga, l'attuale primo ministro del Kenya, è luo. I Luo si distinguono dagli altri gruppi tribali del Kenya, in quanto non praticano la circoncisione per nessuno dei due sessi. Il nucleo familiare fa parte di un' unità più ampia, il dhoot (parentela), mentre un gruppo di più dhoot forma un ogandi (la popolazione di un certo territorio), ognuno dei quali è guidato da un ruoth (capo).
Giovane donna masai

Masai (2% della popolazione)

Benché costituiscano una piccola percentuale della popolazione complessiva, i Masai rappresentano per molte persone il simbolo del Kenya. Rinomati, spesso in modo esagerato, per la loro ferocia in guerra, i membri di questa tribù sono per lo più riusciti a sfuggire alla modernizzazione e allevano ancora le loro mandrie di bestiame lungo il confine con la Tanzania. All'inizio degli anni '60 gli inglesi istituirono la Masai Mara National Reserve, costringendo i masai a spostarsi, e nel corso degli anni successivi continuarono progressivamente ad annettere alla riserva altri territori masai. I programmi di re insediamento hanno dato risultati modesti, dal momento che i masai disprezzano l'agricoltura e il possesso della terra. I masai mantengono ancora lo stile di vita tradizionale e la struttura sociale basata sulle fasce d'età, e la circoncisione è ancora apertamente praticata, sia su uomini, che su donne. Le donne masai portano grandi collane, formate da larghe piastre discoidali, mentre gli uomini in genere indossano una shuka (mantello) a quadri bianchi e rossi, e portano un caratteristico bastone con l'estremità a forma di sfera. Ingredienti essenziali della dieta masai sono il sangue e il latte, integrati da una bevanda chiamata mursik, preparata con il latte fatto fermentare insieme a cenere e urina di vacca, che ha la proprietà di abbassare il livello del colesterolo.
Meru (5% della popolazione)
Originari della costa, i Meru oggi occupano le pendici nord-orientali del Monte Kenya. Fino al 1974, erano guidati da un grande capo (il mogwe), ma l'ultimo capo si convertì al cristianesimo in punto di morte. Stranamente, molte delle loro storie tribali riprendono brani del Vecchio Testamento, il che ha portato alcuni ad avanzare l'ipotesi che i Meru potrebbero essere una tribù perduta di Israele. Il culto degli antenati, tuttavia, è ancora molto diffuso. Per molto tempo, la giustizia fu amministrata da un consiglio di anziani (njuuri), che era l'unica forma di governo democratica prima del colonialismo. Oggi i meru vivono in una delle regioni agricole più fertili del Kenya, dove coltivano diversi prodotti destinati al mercato.
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