I Berberi sono una delle popolazioni del Nord Africa, e lo sono da molti secoli prima della esistenza della civiltà Romana.
Con molta probabilità la maggior parte degli “Arabi” del Nord Africa sono Berberi che nel tempo hanno perso le loro tradizioni per acquisire esclusivamente quelle arabe, dalla lingua alla religione. La parola “Berberi” proviene da “barbari“, ed è stata coniata dai popoli invasori.
La lingua berbera è una lingua camitica, diversa da quella araba che è invece semitica e i nomi di alcuni popoli berberi compaiono già nelle più antiche iscrizioni egiziane, intorno al 3000 a.C., quando ancora l’Egitto non era stato unificato. Essi furono sempre una minaccia per i faraoni, e nel 950 a.C. una dinastia berbera conquistò il potere con Sheshonq, che estese le sue conquiste fino alla Palestina. La storia del Nord Africa è una storia di invasioni continue. La colonizzazione fenicia e greca, la conquista romana (I secolo a.C.), poi quella vandalica (V secolo d.C.), quindi la conquista bizantina (VI secolo), ben presto seguita dalle ondate di invasioni arabe – avvenute a più riprese, dalla prima di ‘Uqba b.Nafi (VII secolo) alle scorrerie dei Banu Hilal nell’XI secolo -, a loro volta seguite dall’arrivo dei Turchi (XVI secolo) e dalla colonizzazione europea.
I Berberi seppero a volte resistere con capi valorosi (Massinissa, Giugurta, la Kahina, Kusayla, Abdelkrim) ma finirono per cedere agli invasori le terre più fertili ritirandosi per lo più sui monti e nei deserti; molti Berberi acquisirono le lingue degli invasori, e diedero un loro apporto originale alle culture e alle religioni di questi ultimi.
Ecco alcuni nomi a titolo di esempio:
Anche i Tuareg (gli “uomini blu”)
del Sahara sono berberi e conservano molte antiche tradizioni tra cui
l’originale scrittura tifinagh,
erede dell’alfabeto numidico dell’antichità.
Anche se la cultura berbera è rimasta per secoli
prevalentemente orale, una ricca letteratura, risalente anche a tre o quattro
secoli fa è ancora conservata e tramandata. E molti autori di romanzi, poesie,
film, teatro, canzoni producono oggi opere in lingua tamazight, perlopiù
esercitate in
Marocco e
Tunisia, ma anche in
Algeria e
in Egitto.