Tsunami in Giappone

11 marzo 2011

altezza massima onde: più di 10 metri

vittime: migliaia di persone

Alle ore 14.46 (poco prima delle 7 del mattino in Italia), la terra si spacca a 24.4 chilometri di profondità, al largo delle coste nord-orientali dell'isola di Honshu, nel Pacifico. La scossa più violenta, lunga quasi due minuti, è impressionante: 8,9 gradi della scala Richter. E' il massimo dei codici previsti dagli scienziati ed indica un terremoto destinato a sconvolgere per sempre il territorio nel raggio di centinaia di chilometri. Nel giro di poche ore si registrano altre 59 forti scosse di assestamento. La distanza dell'epicentro dalla terraferma, la sua profondità, evitano che centinaia di villaggi e città siano rasi al suolo in pochi istanti, ma gli effetti sul territorio risultano comunque impressionanti. Quando la terra cessa di scuotere ogni cosa, causando crolli e innescando decine di incendi, scatta un allarme ancora più spaventoso: quello dello tsunami.

                                                                                    

Dall'epicentro del sisma, nell'oceano, si alza un onda anomala più alta di molte isole sparse nel Pacifico. Il fronte d'acqua supera i 10 metri di altezza e in meno di mezz'ora si abbatte sulle coste orientali del Giappone. Il sistema di pre-allerta tsunami funziona e a migliaia riescono a mettersi in salvo, ma non basta. Le zone più colpite sono le coste di Fukushima Miyagi, Tohoku, Ibanaki, Sendai e Iwate. In alcune zone lo tsunami penetra nell'entroterra per cinque chilometri, sommergendo e spazzando via centinaia di case, strade, ponti, fabbriche, centri commerciali e linee dell'alta tensione. In poco più di due ore lo tsunami travolge l'intera isola. In tutto il Pacifico, dal Giappone all'America, dalla Cina all'Australia, si estende l'allarme per un'onda anomala più alta di quella disastrosa che sommerse l'Indonesia nel 2004. Milioni di persone vengono fatte evacuare dalle zone costiere di mezzo mondo. L'oceano Pacifico è scosso dall'incubo di un'altra devastazione, capace di cancellare per sempre ampie zone di terre emerse. Nella notte l'allarme rientra parzialmente e le onde si rilevano meno alte del previsto. Il Giappone, per la prima volta paralizzato da un terremoto, vive per ore col fiato sospeso in attesa di capire le dimensioni del disastro, di contare morti e feriti e di cercare centinaia di dispersi. Solo quando sul Paese è già calata l'oscurità cominciano ad arrivare i primi bilanci. Si parla di oltre mille vittime tra morti e dispersi, centinaia di feriti e di un migliaio di dispersi ufficiali, ma sono cifre destinate a salire. Infatti molte zone sconvolte dal sisma e invase dal mare non sono state ancora raggiunte dai soccorritori. Con le linee telefoniche interrotte e quattro milioni di abitanti privi di corrente elettrica solo nella piana del Kanto, a nord della capitale, sono le televisioni a trasmettere in tutto il mondo le notizie e le immagini agghiaccianti del sisma. Mostrano i grattacieli di Tokyo scossi come canne di bambù, la baia della capitale quasi cancellata dal fumo di sedici incendi, edifici in fiamme o crollati. L'antenna della Tokyo Tower, simbolo della modernità è piegata come una spilla.


Immagine delle acque dell'onda anomala che penetrate nell'entroterra sommergono tutto.
Allagato l'aeroporto di Sendai e il parco Disneyland alle porte della capitale. Distrutto anche lo storico porto di Hakodate. Il mondo intero assiste sgomento alla sofferenza del paese più evoluto, più sofisticato nelle tecniche antisismiche e nella protezione civile. Un'esplosione ha innescato un incendio gigantesco nello stabilimento petrolchimico di Miyagi e nella raffineria di Ichihara. L'incubo però ora è quello di una fuga radioattiva dalle centrali nucleari e il governo dichiara lo stato di emergenza atomica. Ufficialmente non vengono segnalate perdite dalle turbine, ma le immagini della centrale circondata dal fuoco semina il panico a Miyagi. Un reattore avrebbe manifestato problemi nel processo di raffreddamento. E' allarme atomico anche nella centrale di Fukushima: si teme che rilasci vapori radioattivi e tre mila residenti vengono fatti evacuare per precauzione. Un mare di fango, di acqua e di detriti nelle prefetture più a nord trascina via automobili, imbarcazioni, ponti e pezzi di edifici. Decine di migliaia di sfollati. Tokyo accetta le offerte di aiuto della comunità internazionale, mentre il presidente Obama invia una portaerei e 20 squadre di soccorso dell'Onu sono pronte a intervenire. L'ordine esemplare e l'organizzazione con cui la regione reagisce al disastro non basta a rassicurare i mercati. La popolazione è colpita dal sisma come mai nella sua storia e per il Giappone , dopo Hiroshima e Nagasaki, è il giorno più nero.