Nigeria, foce del fiume Niger: raffinerie petrolifere e baracche nella regione del Biafra, rivendicata da separatisti Igbo |
La Nigeria è un paese
dell'Africa Occidentale. Confina con il
Benin
ad ovest, il Ciad e il Camerun ad est, il Niger a nord e il Golfo di Guinea
a sud. Le principali città - oltre all'attuale capitale Abuja e a quella
precedente, Lagos - sono: Abeokuta, Ibadan, Port Harcourt, Kano, Kaduna, Jos
e Benin City.
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Nome completo del paese:
Repubblica Federale della Nigeria
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Superficie:
923.768 kmq
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Popolazione:
128.771.988 abitanti (tasso di crescita demografica 2,4%)
· Capitale: Abuja (165.700 abitanti, 590.400 abitanti nell'area metropolitana); altre città importanti: Lagos, Benin City, Port Harcourt, Kano, Jos, Sokoto
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Popoli:
29% haussa e fulani, 21% yoruba, 18% ibo, 10% ijaw, 4% kanuri, 3,5% ibibio,
2,5% tiv; sono presenti 250 etnie
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Lingua:
inglese (lingua ufficiale), hausa, yoruba, ibo
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Religione:
50% musulmana, 40% cristiana (cattolica tra gli ibo e protestante tra gli
yoruba), 10% animista
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Ordinamento dello stato:
repubblica federale
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Presidente:
Umaru Yar'Adua (2007)
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PIL:
125,7 miliardi di dollari
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PIL pro capite:
1000 dollari
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Tasso annuale di crescita:
6,2%
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Inflazione:
16,5%
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Settori/prodotti principali:
petrolio greggio, gas naturale, carbone, stagno, oro, uranio, acciaio, olio
di palma, cotone, gomma, legname, cuoio, pellami, ceramica, tessuti,
prodotti chimici, fertilizzanti, cacao, arachidi, cereali, riso, sorgo,
miglio, manioca, bovini, ovini, suini (solo in territori di religione non
musulmana), pesce( lungo il fiume Niger e il Golfo di Guinea)
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Partner economici:
USA, Spagna, India, Francia, Brasile, Regno Unito, Germania, Cina
Storia
L'Impero di Kanem-Bornu vicino al Lago Chad dominò la Nigeria settentrionale
per oltre 600 anni, prosperando come un terminale del commercio nord-sud tra
i Berberi del Nord Africa e le popolazioni delle foreste. Nel XVIII secolo
gli stati hausa, a base cittadina, erano sotto il controllo dei Fulani, solo
in parte islamizzati. Contro i loro corrotti costumi si levò la predicazione
di Usuman dan Fodio, anch'egli un fulani. Dopo alterne vicende, nel 1804,
egli riuscì a vincere e a fondare un unico stato hausa che alla sua morte
lasciò diviso tra il fratello (la parte occidentale con capitale Sokoto) ed
il figlio. Il territorio hausa, cioè dove la lingua hausa è parlata come
prima lingua, si estende anche alla parte meridionale del Niger, dove gli
Hausa sono maggioritari. Sia i regni di Oyo nel sud-ovest che il Benin nel
sud-est svilupparono elaborati sistemi di organizzazione politica nel XV,
XVI e XVII secolo. I regni di Ife e di Benin ci hanno lasciato apprezzati
prodotti artistici in avorio, legno, bronzo e ottone.
Tra il XVII e il XIX secolo i viaggiatori e commercianti Europei fondarono città portuali per implementare la crescente tratta degli schiavi destinati alle Americhe. Materie prime e prodotti finiti sostituirono il commercio degli schiavi durante il XIX secolo.
La Royal Niger Company fu fondata dal governo del Regno Unito nel 1886. La
Nigeria divenne un protettorato britannico nel 1901, e colonia nel 1914. In
risposta al crescente nazionalismo nigeriano che seguì la fine della Seconda
guerra mondiale, I britannici guidarono la colonia verso l'autogoverno su
base federale.
Alla Nigeria fu concessa la completa indipendenza il 1° ottobre 1960, come
una federazione di tre regioni, ognuna delle quali manteneva in misura
sostanziale un margine di autogoverno.
Nel 1966, due colpi di stato consecutivi messi in atto da due gruppi
differenti di ufficiali militari portarono il paese sotto il controllo dei
militari. I leaders del secondo golpe cercarono di accrescere i poteri del
governo federale, e rimpiazzarono i governi regionali con 12 governi
statali. Gli
Igbo,
il gruppo etnico dominante nella regione orientale, dichiararono
l'indipendenza della Repubblica del Biafra nel 1967, il che portò ad una
sanguinosa guerra civile che si concluse con la loro sconfitta nel 1970.
Nel 1975, un colpo di stato senza spargimento di sangue portò al potere
Murtala Ramat Mohammed, che promise un rapido ritorno ad un governo civile
del paese. Comunque, venne ucciso durante un tentativo fallito di colpo di
stato, e gli successe il vicepresidente,
Olusegun Obasanjo. Una
nuova costituzione venne ridisegnata nel 1977, e nel 1979 si tennero nuove
elezioni, sostanzialmente democratiche, vinte da Shehu Shagari.
La Nigeria ricadde sotto governo militare nel 1983, dopo un colpo di stato che istituì il Consiglio Militare Supremo come nuovo organo di governo del paese. Dopo che le elezioni del 1993 vennero cancellate dal governo militare, il Generale Sani Abacha prese il potere. Quando, nel 1998, morì improvvisamente, Abdulsalami Abubakar divenne leader del CMS, ora conosciuto come Consiglio Governante Provvisorio. Riconfermò l'autorità della costituzione del 1979 e, nel 1999, la Nigeria elesse Olusegun Obasanjo alla carica di Presidente Federale nelle prime elezioni libere che si tenevano in 16 anni. Obsanjo e il suo partito sono riusciti inoltre a farsi riconfermare vincendo le turbolente elezioni del 2003. Nel mese di febbraio 2006 il Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger (Mend) ha compiuto diversi attacchi a strutture petrolifere della regione, sia contro gli oleodotti che contro le piattaforme della Shell, dell'Agip e dell'ENI, che sono culminati con il sequestro di tecnici stranieri che lavorano in quelle piattaforme. Il movimento chiede che le ricchezze petrolifere vengano distribuite alla popolazione.
La Nigeria è approssimativamente divisa in queste tre regioni dai fiumi
Niger e Benue, che percorrono il paese da nord-est a sud-ovest, per poi
confluire al centro del paese, non lontano dalla nuova capitale federale
Abuja. I due fiumi uniti scorrono verso sud in direzione dell'oceano
atlantico, al cui incontro creano il delta del Niger.
Più che dalle componenti morfologiche, la varietà delle condizioni ambientali è determinata soprattutto dal clima. Esso varia da sud a nord secondo le modalità proprie delle vaste superfici continentali soggette ai ritmi stagionali alternati degli influssi delle masse d'aria marittime e continentali. Si hanno inverni asciutti ed estati piovose, con il progressivo attenuarsi verso nord degli apporti umidi oceanici. A questi è invece costantemente soggetta la fascia costiera e in particolare la regione deltizia del Niger, caratterizzata da un clima di tipo equatoriale.
Nigeria: la Aso Rock, formazione di roccia vulcanica Nigeria: delta del Niger |
Lo stato Stato più popoloso dell'Africa (128.000.000 gli abitanti censiti), in Nigeria abita approssimativamente un quinto della popolazione dell'Africa intera.
La grande varietà di costumi, lingue e tradizioni tra i 250 gruppi etnici nigeriani danno al paese una ricca diversità. Il gruppo etnico dominante nel nord è quello degli Hausa-Fulani, la maggioranza dei quali è di religione islamica. La popolazione Yoruba è predominante nel sud-ovest. L' etnia Igbo è invece predominante nell' area sud-orientale. Le popolazioni meridionali sono tendenzialmente di religione cristiana. Yoruba, Hausa-Fulani e Igbo formano i cosiddetti Big Three che hanno caretterizzato la conflittualità politica e militare di tutta la storia indipendente nigeriana, a partire dal 1960. La questione fondamentale riguarda l'allocazione delle risorse e il power-sharing a livello politico-militare tra il Settentrione e la regione meridionale, questione che ha sempre visto uno squilibrio favorevole al nord musulmano, in contrasto con la maggior produttività, emancipazione culturale ed imprenditoriale del Sud. L'allocazione ineguale delle risorse a livello regionale ha portato al conflitto civile più sanguinoso e turbolento della storia della Nigeria, ossia la guerra del Biafra del 1967, tentativo di secessione della regione sud-orientale dell' etnia Igbo, a seguito dei massacri di popolazione Igbo stanziata nel nord del paese. Ancor oggi, la questione etnico-localistica è al centro del dibattito politico-economico del gigante africano, con particolare rilievo per le rivendicazioni delle minoranze del Delta del Niger, in testa Ijaw, Ilaje, Urhobo ed Ogoni, che sfociano in violenze contro la federazione e contro le multinazionali petrolifere installate nella regione, una su tutte la Shell, accusate di sfruttare economicamente le risorse petrolifere senza contribuire al mantenimento ecologico e non curanti di una giusta redistribuzione dei profitti.
La frammentazione della Federazione Nigeriana (altrimenti detta balcanizzazione), altro non è che il tentativo di fornire maggior rappresentanza politica e potere economico ad ogni singola etnia. La balcanizzazione ha portato dalle 3 macroregioni post indipendenza (che rappresentavano i suddetti Big Three) ad un totale di 36 stati odierni. Attualmente, nel Delta del Niger, vi sono delle pressioni affinché siano creati 3 nuovi stati. Oltre la metà degli Yoruba è di religione cristiana e circa un quarto islamica, mentre la parte restante segue le religioni animiste tradizionali. Gli Igbo, in maggioranza cristiani, sono il gruppo etnico di maggioranza nel sud-est. I Cattolici di rito Romano sono predominanti, ma grande seguito hanno anche la Chiesa Anglicana, Pentecostale e altri culti Evangelici. Negli anni recenti si è assistito a frequenti scontri fra gruppi cristiani e islamici, particolarmente nel nord del paese dove, dopo vari pressioni, la legge islamica o Sharia è stata introdotta nell'ordinamento di numerosi stati, tra i 37 in cui è diviso il territorio.
La lingua
di comunicazione utilizzata tra persone di etnie diverse è l'inglese,
prevalentemente in una versione semplificata detta comunemente
broken english o
pidgin english.
Molti nigeriani, oltre alla lingua della propria etnia, ne conoscono spesso
almeno una seconda.
Hausa,
yoruba, e
igbo sono le lingue nigeriane usate più
largamente.
Economia L'economia nigeriana, ricca grazie al petrolio ma dipendente
da esso, per lungo tempo intralciata dall'instabilità politica, dalla
corruzione e dalle carenze nella gestione delle politiche macroeconomiche,
sta ora subendo sostanziali riforme da parte della nuova amministrazione
civile sostituitasi ai governi militari. I precedenti governanti della Nigeria non hanno perseguito la via della diversificazione
dell'economia che resta quindi dipendente dal settore petrolifero, che
fornisce il 20% del Pil, il 95% delle esportazioni, e
approssimativamente il 65% delle entrate statali. Il settore agricolo rimane
caratterizzato prevalentemente da una agricoltura di sussistenza che non ha
potuto far fronte alle necessità di una popolazione in rapida crescita; di
conseguenza la Nigeria, che precedentemente era un grande esportatore netto
di prodotti alimentari, ne è diventata ora un importatore.
Le risorse minerarie includono,
oltre al petrolio, carbone e stagno. I principali prodotti agricoli sono
olio di palma, cocco, agrumi, mais e canna da zucchero.
La città di Lagos. Clicca sull'immagine per aprire la pagina relativa alla città |