Uno scorcio del lago Malawi. |
IL TERRITORIO
Il territorio del Malawi è attraversato da nord a
sud dall'estremità meridionale della profonda depressione della
Rift Valley dove si trova il
lago Niassa (il terzo per estensione del continente africano) dal quale, a
sud, defluisce il fiume Shire; quest'ultimo, varcato il confine del
Mozambico, si immette nello
Zambesi. A est e a ovest della Rift Valley il territorio si innalza formando
un altopiano di altitudine mediamente compresa tra i 915 m e i 1.220 m, che
raggiunge però i 2.440 m nell’estremità settentrionale del paese (altopiano
Nyika). A sud del lago Niassa il paesaggio è caratterizzato, a ridosso della
valle dello Shire, dalla presenza di tavolati rocciosi che si innalzano fino ai
3.002 m del massiccio del Mulanje.
Il clima, che varia in base all’altitudine, è caldo
e umido nella poco elevata valle del fiume Shire, con temperature medie comprese
tra i 23,3 °C e i 25,6 °C, mentre si presenta più temperato nelle regioni degli
altipiani. La stagione delle piogge va da novembre ad aprile; le precipitazioni
medie annue raggiungono i 1.780 mm nelle aree montuose e gli 890 mm nelle
vallate.
La vegetazione è caratterizzata dalla presenza della
foresta pluviale (dove crescono
baobab,
acacie e
conifere), presente sui versanti montuosi, e della
savana predominante in tutte le altre aree del paese. In Malawi vivono
numerosissime specie animali tipicamente africane, come il
rinoceronte, la
giraffa, la
zebra, diverse specie di
scimmie e di
antilopi e, lungo le rive dei laghi, l’ippopotamo;
sono abbondanti serpenti e altri rettili, uccelli e insetti. Molto ricco è anche
il patrimonio ittico.
LA POPOLAZIONE
La popolazione africana del Malawi è tutta di origine bantu. I principali gruppi
etnici ('tribù') sono i chewa, che dominano la parte centrale e meridionale del
paese; gli yao, anch'essi stanziati nel sud; e i tumbuka, del nord. Ci sono
anche comunità molto piccole di asiatici ed europei distribuite in prevalenza
nelle città.
Tutti i diversi gruppi etnici malawiani possiedono una propria lingua o
dialetto. I chewa sono il gruppo più nutrito e la loro lingua, chiamata chewa o
chichewa, è quella comunemente usata in tutto il paese. La lingua ufficiale è
l'inglese che è molto diffuso, in particolare nelle città, ma talvolta anche in
remote aree rurali. Tra le altre lingue del Malawi, ci sono il tumbuka, parlato
nel nord da circa 500.000 persone, e lo yao, parlato nel sud da circa 600.000
persone.
La maggioranza della popolazione del Malawi è di religione cristiana e
appartiene in genere a una delle chiese protestanti fondate dai missionari alla
fine del XIX secolo. Ci sono musulmani nel nord del paese, specialmente lungo il
Lago Malawi, discendenti di quei mercanti di schiavi arabi che operavano in
quest'area. Oltre alle religioni di stato, molti abitanti continuano a mantenere
i loro credo animisti tradizionali.
LA STORIA
Estremamente scarse sono le notizie sulla regione corrispondente all’attuale
Malawi prima che venisse visitata dagli europei. I dati di maggiore interesse ci
sono forniti da tracce di insediamenti risalenti all’ età della pietra e all’età
del Ferro rinvenute nei pressi del lago Niassa. Si
ritiene comunque che popolazioni
bantu si siano stanziate nell’area nel corso del I
millennio d.C. e che, intorno al XVI secolo, il regno di Malawi, da cui il paese
prende il nome, intrattenesse proficui scambi commerciali con le regioni
costiere del Mozambico. Alcuni missionari gesuiti provenienti dal Portogallo
visitarono il territorio nei pressi del lago Niassa tra il XVII e il XVIII
secolo, ma quest’ultimo rimase sconosciuto agli europei fino all’esplorazione di
David Livingstone (1859).
Gli scozzesi stabilirono le proprie missioni nella regione tra il 1875 e il
1876, mentre gli inglesi vi insediarono un console nel 1883. Negli anni
successivi i ripetuti scontri con i commercianti di schiavi arabi e il timore di
un’espansione portoghese dal vicino Mozambico portarono a un massiccio
intervento inglese nell’area; nel 1891, la stipulazione di trattati con i
regnanti autoctoni e con i portoghesi portò quindi alla dichiarazione formale
del protettorato britannico sulla regione, che assunse il nome di Nyasaland.
Dal 1953 il protettorato venne unito in una federazione con la Rhodesia del Nord
e quella del Sud (odierni Zambia e
Zimbabwe), poi sciolta nel 1963, anno in
cui il Nyasaland ottenne l’autogoverno. Il protettorato, raggiunta
l’indipendenza il 6 luglio 1964 con la denominazione di Malawi, il 6 luglio 1966
divenne una repubblica (nell’ambito del Commonwealth britannico) e Hastings
Kamuzu Banda venne eletto alla presidenza. Negli anni successivi lo stesso Banda
condusse una politica di accentramento del potere che gli consentì, nel 1970,
dopo aver emendato la Costituzione, di trasformare il Partito del Congresso del
Malawi (MCP) in partito unico e di proclamarsi presidente a vita.
Sotto il regime di Hastings Kamuzu Banda il paese iniziò un imponente programma
di sviluppo economico e in politica internazionale mantenne una linea di stretta
neutralità nella disputa tra la Gran Bretagna e il governo della Rhodesia del
Sud, mentre conservò relazioni commerciali con il governo bianco della Rhodesia.
Intraprese una politica di buon vicinato con il Mozambico (colonia portoghese
fino al 1975) e nel 1967 siglò un patto commerciale con il Sudafrica, ma la sua
politica di cordialità nei confronti del regime di Pretoria gli inimicò molti
paesi africani.
Le prime elezioni parlamentari dopo l’indipendenza si tennero nel 1978, ma vi
partecipò il solo MCP, come d’altronde si verificò nelle successive tornate
elettorali del 1983, 1987 e 1992. Nei primi anni Novanta, l’economia del paese
subì un brusco crollo a causa di un ingente debito estero, della ricorrente
siccità e della massiccia affluenza di profughi provenienti dal Mozambico. Nel
frattempo, Banda dovette far fronte al malcontento interno e alle critiche
internazionali per l’autoritarismo del suo regime e per il mancato rispetto dei
diritti umani.
Dopo l’apertura al multipartitismo (1993) e la promulgazione di una nuova
Costituzione, nel maggio 1994 venne quindi eletto alla carica di presidente
Bakili Muluzi, uomo d’affari ed ex membro del governo. Negli anni immediatamente
seguenti egli dovette far fronte a una gravissima crisi economica e alle
accresciute tensioni etniche; ad aggravare ulteriormente la situazione contribuì
inoltre, a partire dal settembre 1994, l’arrivo di numerosi profughi provenienti
dal Burundi e dal Ruanda. Nel 1995 l’ex presidente Banda venne arrestato per
l’assassinio di tre ministri avvenuto nel 1983; in seguito, in un discorso alla
radio, chiese scusa alla nazione per le sofferenze patite durante il suo lungo
regime.
Bakili Muluzi, da uomo d' affari a presidente del
Malawi.
Nelle elezioni presidenziali del giugno 1999 Muluzi venne confermato alla
presidenza del paese, mentre nelle contemporanee legislative le opposizioni, tra
cui l’MCP, strapparono la maggioranza al Fronte democratico unito di Muluzi, che
dovette costituire un governo di minoranza. Accusato a più riprese di
corruzione, Muluzi dovette effettuare rimpasti di governo nel febbraio e nel
novembre del 2000, senza tuttavia risolvere la tesa situazione interna. Nel
marzo 2001 una serie di arresti di oppositori politici, assieme alle voci di un
colpo di stato contro il governo, fecero temere una svolta autoritaria di Muluzi
e una revisione della Costituzione che garantisse al presidente la possibilità
di essere rieletto per un terzo mandato.
Nel 2001 l’esondazione del fiume Shire, nella sezione meridionale del paese,
causa 60 morti; più di 330.000 persone devono essere evacuate. A ciò fa seguito
un’epidemia di colera e una grave carestia che, nel corso del 2002, il
presidente Muluzi non riesce a contrastare. Viene anzi accusato di aver posto
alcuni suoi collaboratori già sospettati di corruzione a gestire gli aiuti
umanitari. Nuovi tentativi del presidente di prolungare il mandato vengono
respinti dal Parlamento.
Nelle elezioni del maggio 2004 Bingu wa Mutharika, leader del Fronte democratico
unito (UDF) viene eletto alla presidenza del paese.
L' ECONOMIA
Il Malawi, con un PIL di 3.164 milioni
di dollari USA, pari a 233,10 dollari pro capite (2006), è uno dei paesi più
poveri del mondo. Nei primi anni Novanta la nazione era autosufficiente dal
punto di vista alimentare, ma gravi fenomeni di siccità e la conseguente
malnutrizione hanno arrecato ulteriori gravi danni all’economia e numerosi
cittadini sono stati costretti a emigrare in Sudafrica e in altri paesi
circostanti per mancanza di lavoro.
Il principale settore dell’economia nazionale è quello agricolo, che
contribuisce per il 34,2% al PIL annuo (2006), occupando il 54% della forza
lavoro. Per il fabbisogno interno si coltivano perlopiù mais, sorgo, riso,
patate, patate dolci, canna da zucchero, frutta, ortaggi e arachidi, mentre sono
destinati anche all’esportazione tabacco (di cui il paese è il maggior
produttore africano dopo lo Zimbabwe), tè, caffè, zucchero e cotone. Di
crescente importanza è la pesca, soprattutto nei pressi di Nkhotakota, sulla
sponda occidentale del lago Niassa, anche se tuttora costituisce un’attività di
pura sussistenza.
La scarsa produzione industriale (19,7% del PIL nel 2006, occupando il 22%
della forza lavoro) è destinata principalmente a coprire il fabbisogno interno,
soprattutto nei settori alimentare, tessile e dell’abbigliamento, chimico,
cartario, delle manifatture del tabacco e del cemento. Povero di risorse
minerarie, consistenti perlopiù in depositi di marmo e calcare, il paese è
inoltre quasi completamente privo di autonomia energetica, benché disponga di
notevoli risorse idroelettriche; il 97,8% (2003) dell’energia elettrica è
prodotto da impianti idroelettrici.
Nel 2003 il valore complessivo delle esportazioni fu di 457 milioni di $ USA, a
fronte di importazioni per 724 milioni di $ USA. I principali partner
commerciali del Malawi sono Gran Bretagna, Sudafrica, Stati Uniti, Germania,
Giappone, Zimbabwe e Paesi Bassi. Le importazioni riguardano soprattutto
manufatti, fertilizzanti, macchinari, motoveicoli, tessili e petrolio. L’unità
monetaria è il kwacha, suddiviso in 100 tambala, emesso dalla Reserve Bank of
Malawi, fondata nel 1965.
Dopo il completamento di una linea che da Salima raggiunge Mchinji, sul confine
con lo Zambia (1980), l’intera rete ferroviaria si estende per 797 km, mentre
quella stradale (asfaltata solo per il 45%) misura 15.451 km. Il traffico merci
e passeggeri sul lago Malawi è piuttosto intenso. Il principale aeroporto del
paese, a Lilongwe, è servito da diverse compagnie aeree straniere e locali, tra
cui la compagnia di bandiera (Air Malawi), che assicura sia i collegamenti
interni sia quelli internazionali.