Il G8 è sostanzialmente un forum costituito dai sette paesi più
influenti nel mondo (Stati Uniti, Giappone, Germania, Italia, Regno Unito,
Francia e Canada) più la Russia. Questi otto paesi sono i più influenti nel
mondo per forza militare economica e politica tanto che uniti possono decidere i
futuri assetti del mondo e discutere delle più importanti questioni
internazionali e, se il caso lo richiede, intervenire in modo il più possibile
pacifico.
I no-global sono un gruppo di organizzazioni non governative, associazioni e
singoli accomunati dalla comune critica per l' attuale sistema economica
neoliberista.
In particolare la critica è rivolta alle
multinazionali che, secondo il
movimento, sono così potenti a livello nazionale e internazionale da
condizionare i singoli governi ad adottare politiche non sostenibili per quanto
riguarda il versante ambientale ed energetico.
Durante i giorni 19, 20 e 21 luglio 2001 si è tenuto a Genova un importante
incontro del G8 durante il quale nella città sono imperversate per tre giorni
manifestazioni, scontri con la polizia e disordini di ordine pubblico. Sin dai
giorni antecedenti al 19 luglio si era discusso a lungo sulla decisione di
tenere un importante riunione del G8 a Genova in previsione delle proteste che
poi effettivamente si sono scatenate devastando la città di Genova e causando lo
sdegno a livello mondiale per la disorganizzazione delle forze dell'ordine che
spesso sono intervenute in modo avventato e inutile non riuscendo comunque a
placare l'ira dei protestanti ma a dirittura fomentandone la rabbia. "La più
grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la
seconda guerra mondiale." è così che Amnesty International ha espresso il suo
disappunto verso i gravi fatti accaduti a Genova intorno alla metà di luglio. Il
fatto che sicuramente ha destato più scalpore è la morte di un ragazzo, Carlo
Giuliani, ucciso da un colpo di pistola di un poliziotto intento a difendere due
suoi colleghi dall'assalti del giovane in procinto di scagliare un estintore
contro la macchina in cui erano rinchiusi i due agenti.
Una delle misure di sicurezza prese per contrastare le proteste è stata di dividere la città in zone, blu, gialla e rossa. Nella zona rossa l'accesso era autorizzato solo agli agenti di polizia, anche questa è stata una delle cause della protesta. I no-global infatti contestavano anche la violazione dei fondamentali diritti di libertà di un uomo.
Carlo Giuliani, vittima del G8. |
Il 19 luglio non è stato caratterizzato da particolari scontri ma solo da un
contestazione pacifica.
Il 20 luglio invece si è assistito scontri violentissimi in tutta la città
e dalla presunta presenza dei tristemente famosi Black bloc: estremisti no
global vestiti di nero che sostengo le loro opinioni per mezzo di scontri
violenti e manifestazione non pacifiche.
La giornata del 19 è stata caratterizzata anche da un grave errore della polizia
che non conoscendo la topografia della città ha sbagliato strada ed ha attaccato
i manifestanti pacifici, le Tute Bianche. E' stato probabilmente questo errore
a causare quello che è stato lo scontro più violento della giornata, in Piazza Alimonda. Ed è proprio questo scontro che ha visto il primo e unico morto dei
disordini, Carlo Giuliani. La morte del ragazzo non solo è stata il principale
motivo per cui è continuata la guerriglia urbana il 20 luglio ma anche la
dimostrazione dell'inettitudine delle forze dell'ordine italiane che non sono
state in grado neanche di evitare inutili spargimenti di sangue. Giornali e
telegiornali hanno parlato a lungo di questo tragico episodio che è stato il
punto più alto d'inciviltà raggiunto nei tre giorni.
Il giorno del 21 luglio è stato caratterizzato da iniziali interventi vandalici
dei Black bloc che distruggendo numerose auto e negozi hanno causato un altro
violento intervento delle forze dell'ordine. La giornata del 21 ha visto anche
l'occupazione di una scuola (scuola Diaz) da parte dei manifestanti.
Gli scontri si sono conclusi il 22 con la fine anche del convegno del G8. Il
numero dei danni alla città di Genova è stato enorme. Altissimo anche il numero
dei processi ai contestatori, ma anche agli agenti di polizia protagonisti di
molti altri errori oltre a quelli già citati.
Amnesty International nel 2002 ha ufficialmente richiesto un'indagine
sull'operato delle forze dell'ordine nella gestione dell'ordine pubblico durante
il vertice italiano, criticandone l'eccessiva violenza e chiedendo anche
indagini in merito alle istruzioni impartite dai vertici. Secondo Amnesty,
parecchie segnalazioni di violazione dei diritti umani erano da verificare
perchè suffragate con evidenza da medici, fotografie e testimonianze. A.I., pur
accogliendo con favore l'apertura di una serie di indagini penali da parte della
autorità giudiziarie italiane, ritiene che, vista l'ampiezza e la gravità delle
accuse e il gran numero di cittadini stranieri con conseguente elevato livello
di preoccupazione a livello internazionale, non siano sufficienti per fornire
una risposta adeguata. Raccomanda quindi l'istituzione di un'apposita
commissione d'inchiesta indipendente, ritenendo insoddisfacente e viziato da
disaccordo e acrimonia il lavoro svolto dalla prima commissione nel 2001.