Una Famiglia attende di lasciare Ellis Island

Prima del 1870 numerosi italiani decisero di partire alla volta dell'America, per numerosi motivi. L'Italia a quel tempo era uno degli Stati più sovrappopolati d'Europa e molti cittadini, soprattutto coloro che abitavano nel Meridione, cominciarono a considerare la possibilità di lasciare l'Italia per sfuggire ad alte tasse e bassi stipendi. La maggior parte degli emigranti provenivano da comunità rurali ed erano a malapena alfabetizzati. Dal 1890 al 1900, 655, 888 italiani arrivarono negli USA, ed i due terzi di questi erano uomini. La maggior parte di loro aveva architettato di tornare in Italia dopo aver accumulato una congrua somma di capitale.

La maggior parte degli Italiani trovarono lavoro in qualità di manovali nelle città americane. Le più grandi colonie si trovavano a New York, Philadelphia, Chicago, Baltimora e Detroit. Dal 1900 al 1910 vi emigrarono più di 2,110,00 italiani. Di questi, circa il 40 per cento alla fine ritornò in Italia.


Immigrati italiani a Chicago

Volendo lavorare a basso stipendio, gli Italiani incominciarono a costituire un rivale per gli Irlandesi nell'ambito dei lavori da manovale disponibili nelle aree industriali. Ciò contribuì a creare delle ostilità fra i due gruppi di lavoratori. Gli Italiani venivano anche reclutati nel GARMENT INDUSTRY ed allo scoppio della Prima Guerra Mondiale rimpiazzarono molti Ebrei essendo il gruppo più importante nei lavori pesanti.

Dopo la Prima Guerra Mondiale gli Italiani svilupparono una reputazione per essere diventati criminali, per aver instaurato attività mafiose di stampo Italiano in America. Ciò fu principalmente dovuto alle grandi personalità criminali come Al Capone, Lucky Luciano, Joe Masseria, Albert Anastasia, Salvadore Marazano, Vito Genovese e Frank Costello. Ad ogni modo, uno studio nel Massachusetts ha rivelato che fra gli Italiani di origine, che comprendevano l'8 per cento della popolazione dello Stato, solo il 4,2 per cento fu confinato in istituzioni penali. Il Dipartimento di Giustizia stima che meno del .0025 per cento degli Italo Americani abbiano a che fare col crimine organizzato.

Gli Italiani divennero anche attivi nell'ambito di compagnie commerciali e produssero molti leader come Arthuro Giovannitti e Carlo Tresca. Della seconda generazione di Italiani alcuni divennero importanti figure in politiche progressiste, come Fiorello LaGuardia, Vito Marcantonio, e Emmanuel Celler.

 


Uomini attendono in coda a Ellis Island

Durante il periodo fra il 1820 e il 1920 più di 4,190,000 persone emigrarono dall'Italia agli USA. Nel 1930 un grande numero di Italiani si erano opposti al regime fascista di Benito Mussolini arrivarono negli USA. Fra di loro c'erano Enrico Fermi, Emilio Segre, Salvador Luria, Arturo Toscanini e Gaetano Severini. Durante la Seconda Guerra Mondiale c'erano più persone di origine Italiana che vivevano a New York che a Roma.

La comunità italiana negli Stati Uniti fu divisa a causa dei punti di vista circa il fascismo in Italia. Ad ogni modo, dopo il bombardamento di Pearl Harbor la maggior parte degli italiani sostennero la guerra contro Benito Mussolini. Enrico Fermi ed Emilio Segre furono coinvolti nella creazione della bomba atomica.

Successivamente gli italo americani giocarono importanti ruoli nello sviluppo della scienza moderna. Fra questi possiamo citare Enrico Fermi, Emilio Segre, Salvador Luria, Renato Dulbecco e Rita Levi-Montalcini.

 

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