Nato nel 1884, partecipa alla guerra russo-giapponese del 1905.Addetto navale a Washington, è più tardi vice-ministro della Marina e si schiera contro l’alleanza del Giappone con le potenze dell’Asse.Nominato comandante della Flotta combinata giapponese nel 1939, lsoroku Yamamoto è (nonostante la sua opposizione a un conflitto con gli Stati Uniti) l’ideatore del piano di attacco a Pearl Harbor.Personalità di maggiore spicco dello stato maggiore nipponico, è convinto sostenitore del programma di riarmo navale e dell’importanza delle portaerei nel conflitto che il Giappone si accinge a scatenare. Vince la battaglia del Mar di Giava contro la flotta olandese, ma viene sconfitto in quella del Mar dei Coralli e a Midway.Il18 aprile 1943, il bombardiere su cui Yamamoto è in volo sulle isole Salomone è abbattuto dai caccia americani e si schianta nella giungla. Un milione di cittadini partecipano a Tokyo ai solenni funerali dell’ammiraglio.
Nato a Tokyo nel 1901,Hirohito, fu imperatore del Giappone dal 1926 al 1989, data della sua morte. Nel 1921 visitò l'Europa: fu infatti il primo principe giapponese ad allontanarsi dal territorio nazionale. Al rientro in patria, fu nominato reggente (1921-1926) a causa della malattia del padre. Salito al trono il 25 dicembre 1926, chiamò il suo regno Showatenno ("era della brillante armonia"). Si sposò nel 1924 e nel 1933 ebbe il primo figlio maschio, Akihito, che poi gli succedette. Nei primi diciannove anni di regno, Hirohito lasciò il governo nelle mani di una élite militare, la cui politica espansionistica portò allo scoppio della guerra con la Cina (1937-1945), e in seguito all'alleanza militare con le potenze dell'Asse (1940), che coinvolse il Giappone nella seconda guerra mondiale. La prima vera iniziativa politica presa dall'imperatore fu nell'agosto 1945, quando chiese personalmente al governo di accettare la dichiarazione di Potsdam per la resa incondizionata del Giappone. Il 14 agosto 1945 (secondo il calendario giapponese), parlando alla radio, si rivolse per la prima volta alla popolazione e comunicò la resa incondizionata agli Alleati del propio paese. Hirohito collaborò con le forze nemiche di occupazione, trasformando il paese in una nazione democratica. Il 1° gennaio 1946 negò pubblicamente il carattere divino della propria autorità e l'anno dopo promulgò la nuova Costituzione, che istituiva una monarchia costituzionale. Il suo ruolo veniva così limitato a funzioni quasi esclusivamente cerimoniali, ma si impegnò a fondo per restaurare il prestigio della casa imperiale,ormai compromesso dall'alleanza con i militari. Sebbene fosse indirettamente coinvolto nei piani di guerra giapponesi, gli Alleati si accordarono per non citarlo in giudizio durante i processi per crimini di guerra del 1946-1948, limitandosi a processare il generale Tojo Hideki, che all'epoca della guerra era primo ministro e che fu condannato a morte. In seguito Hirohito e la moglie intensificarono i contatti con la popolazione giapponese e nel decennio tra il 1970 e il 1980 la coppia imperiale viaggiò in Europa occidentale e negli Stati Uniti effettuando visite diplomatiche all'insegna dell'amicizia e della riconciliazione.
Figlio di un generale, sarà per vari anni addetto militare in Germania e dal 1937 alla testa dell’esercito giapponese in Cina. Sostenitore della guerra totale, nel 1938 diventa capo di stato maggiore dell’esercito, quindi ministro della Guerra nel 1940, quando conclude l’alleanza con la Germania e l’Italia. Primo ministro dall’ottobre del 1941, concentra nelle sue mani anche le cariche di ministro della Guerra, dell’industria e dell’Educazione. Decide l’attacco agli Stati Uniti a Pearl Harbour e rimane il vero capo del Giappone fino al luglio del 1944, quando si dimette dopo la sconfitta di Saipan.Alla fine della guerra, dopo un tentativo di suicidio, viene condannato a morte per crimini contro l’umanità. Sarà giustiziato nel 1948.