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    Una breve analisi storica del dopoguerra mostrerà come il Giappone sia molto 
    debitore agli Stati Uniti nella creazione delle fondamenta per la crescita 
    economica; le riforme adottate dalla forza di occupazione resero il paese 
    più democratico, con una economia più competitiva. Con l’inizio della guerra 
    fredda, poi, gli americani cercarono di fare del Giappone un paese forte 
    contro l’avanzata del comunismo.  
     L’analisi della particolare 
    struttura dell’industria giapponese metterà in luce l’importanza dei gruppi 
    chiamati “Keiretsu” e del loro “Main Bank System”, e la netta distinzione 
    tra piccole e grandi imprese, che viene a formare quella che sarà chiamata 
    “doppia struttura”. La struttura dell’industria e le relazioni economiche 
    all’interno delle imprese e tra le industrie saranno descritte seguendo in 
    particolare la teoria di Ronald Dore, che distingue il “Sistema orientato 
    all’organizzazione” dei giapponesi dal “Sistema orientato al mercato” tipico 
    delle aziende occidentali. Anche il mercato del lavoro, che sarà analizzato 
    facendo particolare riferimento all’analisi svolta da Michio Morishima, è 
    caratterizzato da una doppia struttura, con le assunzioni “a vita” e i 
    “salari di anzianità” caratteristica delle grandi imprese, assunzioni 
    temporanee e bassi salari nelle piccole imprese. La possibilità di sfruttare 
    i lavoratori con bassi salari delle piccole e medie imprese anche da parte 
    delle grandi aziende, attraverso il sistema dei subcontratti, verrà 
    esaminata come uno dei possibili fattori della crescita economica.  Il Giappone oggi si 
    trova a fare i conti con questi numeri: nel 2001 sono fallite diciannovemila 
    imprese, il numero più alto dal 1984; la disoccupazione al 5,6% record degli 
    ultimi cinquant'anni; sempre del 2001 la produzione manifatturiera è 
    crollata del 8% la più bassa dal 1975; la deflazione è fra il 3-4%. In 
    Giappone, la forte esposizione finanziaria del sistema bancario, ha portato 
    al tragico Crac del 1997 con il fallimento di migliaia di aziende e il 
    conseguente aumento della disoccupazione, nonché una compressione del potere 
    d'acquisto. Dopo il Crac lo Stato è intervenuto a sostegno della domanda 
    interna (un altro scellerato caso di domanda artificiale) con fortissimi 
    investimenti, tanto da creare un debito pubblico di "proporzioni italiane"! 
    Il debito pubblico giapponese si sta avvicinando al 140% del PIL. |