I mass-media sono molto importanti, essi servono da canale di comunicazione tra l'insurrezione armata islamica ed il "nemico", l'occidente e le oligarchie musulmane corrotte che lo sostengono, svolgono anche un ruolo informativo per chi fa parte di questa insurrezione armata. Ultimamente, dopo l'attacco a Madrid e al seguito del rapimento di quattro Italiani in Iraq, i mass-media hanno assunto un ulteriore ruolo, sono la cinghia di trasmissione tra i leader islamici e l'elettorato occidentale. Si è aperto un nuovo canale di comunicazione che rischia di spaccare l'opinione pubblica occidentale. E' proprio questo aspetto che conferma il ruolo politico e non religioso di Bin Laden.

Le principali tv islamiche sono Al Jazira, Al Arabiya e Abu Dabhi le quali si astengono dal definire "terrorismo" le stragi di Istanbul. I grandi giornali islamici sono Asharq al Awsat, Al Hayat e Al Ahram, che parlano di "resistenza" anche quando vengono massacrati i funzionari dell'ONU e i civili innocenti.

La guerra del terrore di Bin Laden mira principalmente a condizionare la psiche umana. Per conquistare l'animo degli aspiranti combattenti islamici e per terrorizzare la mente dei nemici. Ha capito che la guerra contro "gli infedeli, gli Ebrei e i crociati" la si può vincere prima ancora di far esplodere le bombe. E' stata inoltre inaugurata "l'Università on line di Al Qaeda per le Scienze del Jihad", che offre specializzazioni in "Jihad elettronico", "Jihad psicologico", "tecnologia degli esplosivi","tecnologia delle autobomba". Per accedervi è richiesto un unico requisito: gli studenti devono essere figli della Nazione islamica orgogliosi e leali nei confronti dell'Islam. Senza queste caratteristiche non è possibile fare il Jihad, inteso come Guerra Santa, che ora si combatte più che mai davanti al computer o manipolando il flusso di informazioni destinate ai mass-media. Il portavoce di Bin Laden, Ahmad, assicura che il terrorismo di Al Qaeda è legittimo e benedetto,in quanto pensa sia loro diritto terrorizzare i nemici, incutendogli nel cuore la paura e l'angoscia attraverso Internet. Internet, infatti risulta essere "la nuova frontiera del terrorismo islamico",prima privatizzato dalla fortuna di Bin Laden, per conquistare il potere politico ed economico in Arabia Saudita e nel resto del mondo islamico. In seguito invece è stato globalizzato sponsorizzando in una sorta di franchising una miriade di cellule attive e dormienti in tutto il mondo. Attualmente è scatenato per portare a termine la strategia di annientamento inaugurata l'11-09.2001, strategia in cui la guerra dell'informazione assume un ruolo sempre più centrale. Persino i giovani sono stati indottrinati e arruolati tra le fila di Al Qaeda tramite Internet.

Quello che sembra più strano è riuscire a credere che i kamikaze possano essere figli della più sofisticata tecnologia informatica. Si tratta di un fatto che smentisce il luogo comune secondo cui il fanatismo religioso e la modernità sarebbero incompatibili. Il successo della strategia mediatica di Bin Laden lo si coglie anche nell'analisi critica dei messaggi trasmessi dai mass-media arabi.

Nel nostro mondo globalizzato anche il terrorismo islamico si è emancipato,appropriandosi degli organismi propri della globalizzazione. Su tutt'altro lato, quello della popolazione civile palestinese, emerge la funzione di Internet nel superamento delle barriere fisiche imposte dall'assedio protetto israeliano ai territori occupati.

Al Qaeda...cliccando qui, troverete qualche informazione in più su questa organizzazione e sul suo capo Bin Laden

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