Le cause delle inimicizie tra Occidente -cultura occidentale- e oriente -cultura orientale- non sono solo recenti o comunque non sono dovute solo agli attentati terroristici, ma anche a questioni che si perdono nei tempi antichi: antichi odi a causa delle colonizzazioni o antichi colpi di Stato o regimi imposti dagli imperi occidentali sugli imperi del medio oriente. Ad esempio, durante la prima guerra mondiale, l'Impero Ottomano si schierò a favore degli imperi centrali, ossia contro la Gran Bretagna. Una parte dell'Impero Ottomano sostenne la rivolta araba antiottomana promossa nel giugno 1916 da Husain Ibn Ali, sceriffo di La Mecca. Questi aveva intrapreso negoziati segreti con gli inglesi che gli avevano promesso l'istituzione di un ampio dominio arabo indipendente. Nel 1918 con l'aiuto dell'esercito inglese un figlio di Husain conquistò Damasco. Ma nel territorio iracheno le cose andavano diversamente: gli Sciiti organizzarono una campagna contro gli Inglesi. Dal 1914 al 1917 l'attuale Iraq venne, nonostante tutto, progressivamente occupato dalle truppe angloindiane (nel 1915 cadde Bassora mentre nel 1917 Baghdad). Gli Inglesi si insediarono dunque in un clima estremamente ostile, anche perché i settori arabo-nazionalisti, che ambivano all'emancipazione dal dominio ottomano, senza per questo cadere in quello inglese, trovarono ancor più forti motivi di frustrazione.


Trattato Sykes-Picot

La situazione peggiorò quando i Bolscevichi, dopo la rivoluzione di ottobre, mostrarono tutti i trattati segreti, compreso quello del 1916 di Sykes-Picot che prevedeva la spartizione degli stati arabi tra Francia e Gran Bretagna. Tra l'altro, la Gran Bretagna si schierò a fianco del Sionismo compromettendo ancora di più la sua posizione all'interno degli stati arabi a causa della Questione palestinese e del conflitto tra Palestinesi e Israeliani. Una delle conseguenze dirette dell'accordo franco-inglese fu che i Francesi entrarono a Damasco nel 1920 cacciando Faysal  che, confidando negli Inglesi, si era già proclamato "re degli Arabi" e che aveva governato la Grande Siria  per due anni, dopo la sconfitta degli Ottomani. L'attribuzione del mandato alla Gran Bretagna da parte della Società delle Nazioni, una sorta di "affidamento" politico, sull'Iraq nell'aprile del 1920, catalizzò il malcontento che culminò in una sommossa generale chiamata in Iraq "rivoluzione del 1920" e che vide coinvolti tutti gli stati e la popolazione irachena. Gli scontri durarono mesi e gli Inglesi riuscirono a ristabilire il controllo solo in novembre. Sir Percy Cox proclamò il primo governo iracheno il 23 ottobre 1920 capendo che non poteva governare direttamente lo Stato. Nonostante tutto l'Inghilterra aveva comunque grande influenza all'interno del Paese, la situazione economica e politica era quindi solo apparentemente in mano agli Iracheni. La situazione rimase ambigua per tutta la durata del periodo prebellico, quando lo Stato Iracheno andò avvicinandosi al pensiero comunista, ma questa ideologia fu crudelmente repressa dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna che iniziarono un'ondata persecutoria che culminò negli anni '47-'48 con l'impiccagione del leader del partito Yusuf Salman Yusuf detto Fahd con tutto il resto dei partecipanti a questa fazione politica.
Questa repressione del pensiero comune, lo sfruttamento del territorio da parte dei popoli occidentali, hanno lasciato un grande risentimento nei cuori della popolazione. Questo risentimento nei confronti dei popoli occidentali è stato usato come perno dagli estremisti per fomentare un vero e proprio odio tra popolazioni orientali e occidentali.
Le cause che sono state definite di religione, hanno tutte sfondo politico, economico, quasi fossero una vendetta per le antiche dominazioni occidentali nei paesi del medio oriente.


Sir Percy Cox


Vai alle cause dell'attentato


Torna all'index