(di
occidente e medio-oriente)
Agricoltura
Il settore più toccato dalla tecnologia è sicuramente l'agricoltura, dove è privilegiata una tecnica di tipo intensivo, cioè ricavare il massimo anche da piccoli terreni o poco bestiame. Non è raro il massiccio utilizzo di agenti non naturali per aumentare il prodotto di un terreno; non sono nemmeno rare le condizioni di allevamento del bestiame, gli animali sono tenuti in enormi capannoni suddivisi in gabbie di misure tali da poter a malapena contenere l'animale, chiamate "feedlots", di conseguenza ogni capannone sfrutta al massimo lo spazio che ha a disposizione. In questi allevamenti gli animali vengono tenuti fermi ad ingrassare e sovralimentati per 3-5 mesi e poi macellati. Gli USA vantano oltre 100 milioni di bovini, oltre 58 milioni di suini ed un altissimo numero di ovini. Gli allevamenti sono distinti tra allevamenti per animali usati per il latte ed animali usati per la macellazione. Le aree per la macellazione comprendono il Texas e le catene montuose Occidentali (Occidental Mountains) dove vi è grande disponibilità di praterie per il pascolo; le aree dove l'allevamento ha come scopo il latte sono il Nord-Est, i monti Appalachi e la zona dei grandi laghi, questa parte di territorio è chiamata "dairy belt".
Le colture sono suddivise nelle cosiddette belt. La "wheat belt", la cintura del grano, che comprende la parte centrale degli USA, territorio caratterizzato da un clima secco, quindi non adatto ad altri tipi di coltura. La coltivazione del grano è praticata anche in alcuni Stati del Nord come il Minnesota, il Dakota e il Montana, dove il grano è coltivato in primavera poiché l'inverno è troppo freddo. Questa coltura è diffusa anche in alcune aree del Sud come Texas, Kansas ed Oklahoma, dove il grano è coltivato in autunno. La "corn belt", la cintura del granturco, che comprende quegli Stati che godono di un clima mite durante tutto l'anno, Indiana, Illinois, Iowa e Nebraska, ha portato, grazie all'altissima produzione, gli USA ad essere il primo produttore mondiale di grano turco; oltre a questo, è stata recentemente aggiunta la produzione della soia, infatti la "corn belt" è chiamata anche "corn-soy belt". La "cotton belt", che non esiste quasi più, includeva le aree del profondo Sud, ora è limitata a Texas, Mississippi, Arizona e California, nelle aree più a Sud la coltivazione è stata sostituita da altri prodotti più richiesti sul mercato e che richiedono le medesime condizioni climatiche come tabacco, riso, arachidi e canna da zucchero. L'orticoltura è anch'essa molto importante ed è praticata nel Nord-Est vicino alle grandi megalopoli dove vi è una grande richiesta di prodotti deperibili, cioè consumabili in poco tempo, l'orticoltura è anche diffusa in California e Florida. Notevole è anche la produzione di legname, grazie agli oltre 300 milioni di ettari di foreste, che permettono una produzione di 500 milioni di metri cubici di legname all'anno.
Pesca
Con 5,6 milioni di tonnellate di prodotti ittici gli USA sono il 6° paese mondiale più pescoso dopo Russia,Cina, Perù, Giappone e Cile. In California e nel Golfo del Messico è fiorente anche l'allevamento di ostriche e crostacei.
L'industria è un altro settore dove gli USA sono estremamente competitivi. La "manufacturing belt" (la cintura manufatturiera), si estende in tutto il nord est, ma si sta espandendo anche verso sud ed ovest. L'industria americana è specializzata nella produzione di apparecchi high-tech come TV, computer e hi-fi. Gli USA sono secondi al mondo, dietro al Giappone, per la produzione di automobili. Importanti sono anche le industrie della gomma, dell'alta moda (New York, Baltimora e Chicago), chimica e petrolio (sud e soprattutto in Texas), cinema e ristorazione (fast-food e multinazionali come la Coca Cola). In America possiamo trovare la più avanzata industria elettronica. L'industria americana è basata su tre cose: capitali, tecnologie all'avanguardia e diffusione nel mondo.
Il terziario è il campo dove gli Stati Uniti sono più avanzati. Il 72,1% del PIL deriva dal terziario ed il 73,3% dei lavoratori è impiegato nel terziario. Grande importanza è data ai trasporti con oltre 300.000 Km di rete ferroviaria, usata più che altro per il trasporto merci ed è integrata con un'efficientissima rete stradale; la rete stradale e ferroviaria coprono tutto il territorio favorendo il trasporto delle merci ed i viaggi. Nonostante gli attentati dell'11 settembre il trasporto aereo, con i suoi 16.000 aeroporti, è uno dei preferiti dagli americani, si può dire che in America l'aereo è usato come in Italia è usato il treno. Anche i trasporti navali sono estremamente sviluppati. La sviluppatissima rete di trasporti ha favorito la nascita di attività commerciali ad essa legate come i motel, le assicurazioni, gli spedizionieri e le aree di servizio. Altri settori del terziario molto efficienti sono le scuole private, che offrono, oltre ad un elevato grado di insegnamento, la sicurezza, infatti sono soventi le sparatorie nelle scuole pubbliche dove bisogna passare sotto dei metal detector posti alle entrate; un altro settore è quello dei servizi accessori alle imprese come gli studi di assistenza legale, marketing e pubblicità. Senza dimenticare il turismo, ogni anno gli USA accolgono 30 milioni di visitatori.
Il commercio internazionale vede ai primi posti l'esportazione di prodotti high-tech, tabacco, soia, materie prime e cotone; mentre gli USA importano energia, manufatti di alta qualità (per la maggior parte abiti) e prodotti agricoli tropicali. Il commercio interno è guidato dalle grandi compagnie proprietarie di grandi centri commerciali (department stores) diffusi in tutto il territorio. Il settore dove gli USA non hanno competizione è quello delle telecomunicazioni. Tutti hanno accesso alla Tv satellitare e via cavo, così come alle connessioni internet anche a grande velocità. Il privilegio degli americani è quello di avere degli stipendi che permettono loro un elevato potere di acquisto.
Nonostante la grandezza continentale degli USA, il deficit pubblico è attualmente circa 7,5 trilioni di dollari, e se a questo si sommano il debito delle famiglie (6 trilioni) e delle imprese (13 trilioni) si arriva a circa 30 trilioni di dollari ovvero quasi il 300% del PIL. Nelle settimane precedenti il crollo di Wall Street del 1929 tale rapporto era del 240%ca.
L'economia dell'Oriente
La Nazione araba è entrata nella nuova epoca storica della globalizzazione, molto peggiore di quella vissuta dall’Europa dell’Est. E’ vero che le politiche totalitarie sovietiche hanno cancellato le società civili nell’Europa orientale ma, almeno, vi hanno lasciato anche molte infrastrutture necessarie ad una rinascita (industria, agricoltura e tecnologia) oltre ad aver radicato le basi della modernità nella sua natura comunista. Niente di tutto ciò è accaduto nel Mondo arabo, ad eccezione, forse, dell’Egitto nasseriano degli anni Cinquanta e Sessanta allorché la Terra dei Faraoni visse una rivoluzione economico-tecnologica simile a quella introdotta dall’Unione Sovietica nei suoi satelliti orientali. Se questa rivoluzione nasseriana fosse continuata, l’Egitto oggi sarebbe una tigre asiatica con uno sviluppo avanzato.
Perché le società arabe hanno tardato da questo punto di visto? Per i seguenti motivi:
(a) all’impero americano, da cui dipendevano molti Paesi arabi, non interessava certamente incoraggiare la modernità in questi Paesi. Agli Usa bastava trasformarli in mercati consumistici lasciando ai regimi totalitari di occuparsi di realizzare, con la forza, la «stabilità» politica nelle proprie società;
(b) l’esperienza sovietica di modernizzare alcuni Paesi arabi non ebbe lunga vita. Crollò, infatti, del tutto dopo la Guerra del 1967 e l’uscita dell’Egitto dall’orbita di Mosca. Quando cadde l’Unione Sovietica stessa nel 1989, questi Paesi (Iraq, Siria, Libia, Algeria, Yemen del Sud) apparivano come città distrutte da una guerra su cui dominavano bande armate o leader armati;
(c) nel periodo tra il 1967 e il 1989, tutti i popoli arabi, senza eccezione, si sono trovati in una macchina del tempo guasta: non erano né capaci di avanzare un po’ né di regredire. Molti hanno definito questa fase storica «il periodo del secondo declino» dopo il periodo del primo declino che è seguito alla fine del “razionalismo” di Averroè (Ibn Rushd) e alla vittoria della “via di mezzo” di Ghazali e del “testualismo” di Ibn Taymiyya. Anche se la definizione più esatta sarebbe “stagnazione nel tempo”, perché la rivoluzione dell’informatica e delle comunicazioni ha mascherato un vero e proprio declino.
In questa pagina analizziamo secondo le nostre opinioni le diversità tra la società occidentale e quella orientale. | |