Shah (1194-1220)

nome

inizio regno

fine regno

Alaldin

1194

1194

Muhammad

1194

1220

Shah (1505-1729)

nome

inizio regno

fine regno

Ismail

1505

1524

Tahmshap I

1524

1550

disordini

1550

1587

Abbas I il Grande

1587

circa 1620

Abbas II il Grande

irca1620

...

(vari)

...

1729

Shah (1729-1979)

nome

inizio regno

fine regno


Lo shah Nadir(1736-1747)

Tamshpquli

1729

1736

Nadir

1736

1747

lotte di successione

1747

1751

Karim Khan zand

1751

1779

Agha Muhammad

1779

1795

Agha Muhammad Cagiar e successori

1795

1909

Ahmed

1909

1925

Reza Khan Pahlavi

31/10/1925

16/09/1941

Muhammad Reza Pahlavi

16/09/1941

17/01/1979

(clicca sui nomi degli shah in grassetto per vederne la biografia)

La storia dell'Iran sotto il governo degli sha: dal 1700 agli anni settanta

 

L'iran in una situazione confusionaria

Considerando la storia moderna dell'Iran (dal 1700 ai giorni nostri), dopo un susseguirsi di capi di governo confusionaria, nel 1729 lo scià Tamshpquli prende il potere fino al 1736, quando lo sussegue il governo basato sul potere di un esercito che si raccolse attorno alla figura di un capo militare turcomanno col nome di scià Nadir, che Negli anni seguenti accrebbe a dismisura i suoi possedimenti; tuttavia il regno non resse alla sua morte (1747) e si frammentò in innumerevoli potentati. Tra questi si impose quello creato a Teheran da Aga Muhammad Khan, autoproclamatosi scià e fondatore della dinastia Qajar (1794-1925). Il XIX secolo venne caratterizzato dai combattimenti che ebbero luogo tra la Russia e l'Inghilterra per ottenere l'egemonia sull'Iran. Gli inglesi mossero guerra agli iraniani nel 1856-57 costringendoli a evacuare l'Afghanistan; sul finire del secolo i russi riuscirono a stabilire gradualmente una sfera di influenza nell'Iran del nord, mentre la Gran Bretagna ottenne il controllo del golfo Persico.

Aga Muhammad Khan,fondatore della dinastia  Qajar, che vediamo anche nell'immagine di sfondo

  

 

Nazionalismo e governo costituzionale                                                                                                                   Lo shah Reza Pahlavi

L'accresciuta influenza straniera in Iran, unita alla debolezza e alla corruzione dei sovrani portarono nel XX secolo allo sviluppo di un movimento nazionalista che reclamava l'istituzione di un governo costituzionale. Nel 1906 lo scià Muzaffar ad-Din promulgò una costituzione liberale; quando il successore Muhammad Ali tentò di abrogarla, venne deposto e sostituito con il figlio dodicenne scià Ahmad.

Nel 1919, al termine della prima guerra mondiale (nel corso della quale l'Iran si era mantenuto neutrale), l'assemblea nazionale iraniana ottenne il ritiro di tutte le truppe britanniche presenti sul territorio.

 

                                     

immagini celebrative dell'impero dell'Iran

 

 

La nascita dell'Iran contemporaneo

E' generalmente associata alla salita al potere della dinastia Palavi. Nel 1925 il capo cosacco Reza Pahlavi depone la dinastia regnante Qajar e si fa incoronare imperatore (Shah). Durante il suo regno il Paese cambia nome: da Persia a Iran. Reza Palavi guida il Paese fino alla Seconda guerra mondiale. Durante il conflitto Gran Bretagna e l'Unione Sovietica invadono il Paese e costringono lo Scià ad abdicare. La corona passa a suo figlio, Mohammed Reza (foto a fianco e in basso), che opta per una politica filo occidentale e antisovietica.

 


 

 


La questione del petrolio

Nel 1951 l'Assemblea nazionale approva un disegno di legge per la nazionalizzazione di tutti gli impianti petroliferi operanti nel Paese. Il governo del primo ministro Hasain Ala, contrario alla misura, viene fatto cadere, e si costitusce un governo di coalizione di tutti i gruppi nazionalisti capeggiato da Muhammad Mossadeq. Il nuovo governo avalla la nazionalizzazione la Compagnia anglo-iraniana del petrolio. Si apre così un lungo contenzioso internazionale. Nell'aprile 1952 Mossadeq si dimette, ma un'ondata di manifestazioni popolari in suo favore, costringono lo scià a rinnovargli l'incarico e a concedergli poteri eccezionali.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La famiglia  Pahlavi

La fine di Mossadeq
Gli Usa tentano di mediare il contenzioso Gran Bretagna - Iran sul petrolio. La trattativa fallisce e nell'ottobre 1952 si arriva alla rottura delle relazioni diplomatiche tra Londra e Teheran. Lo scià è contrario all'intransigenza di Mossadeq sulla questione petrolifera e lo rimuove dalla carica. Ma Mossadeq si rifiuta di dimettersi e i suoi sostenitori danno vita a violente manifestazioni, che spingono lo scià a rifugiarsi a Roma. Dopo tre giorni di scontri, l'esercito riprende il controllo di Teheran. Mossadeq e alcuni suoi collaboratori vengono arrestati. Lo scià torna in patria e mette al governo il generale Fazullah Zahedi. Gli Usa appoggiano il nuovo corso con un prestito americano di emergenza di oltre 45 milioni di dollari. Riprendono le relazioni diplomatiche con la Gran Bretagna.

                                                                                                                                                                                                             Mossadeq
il simbolo del regno di Persia

 


La rivoluzione bianca
Nel 1960 l'Iran riconosce lo Stato d'Israele e si inimica i Paesi arabi. Nel 1963 lo SHAH introduce la "Rivoluzione bianca", un pacchetto di riforme sociali ed economiche per dare all'Iran uno stile di vita occidentale. Il clero sciita si oppone fermamente.

La dittatura dello shah
Nel 1975 tutti i partiti vengono messi fuori legge a eccezione di quello della Rinascita nazionale iraniana, legato allo scià. In politica estera vengono rafforzate le relazioni con i paesi comunisti, riallacciando anche i rapporti con il blocco dei paesi arabi, escluso l'Iraq. La Rivoluzione bianca si rivela un fallimento perché il tenore di vita aumenta solo per gli strati più alti della popolazione.

 

 


Cresce l'opposizione
La lotta alla politica dello scià è guidata dai capi religiosi (imam), contrari all'occidentalizzazione della società iraniana. Reza risponde con la repressione più brutale, affidata alla Savak, la polizia politica. Nel 1978 il movimento di protesta è egemonizzato dai fautori della creazione di una repubblica islamica; loro leader è l'ayatollah Ruhollah Khomeini (FOTO A FIANCO), costretto all'esilio in Francia sin dal 1963.

 

 


La rivoluzione islamica
Nel gennaio del 1979 le manifestazioni di piazza costringono lo scià a fuggire all'estero, ponendo fine ai suoi 37 anni di regno. Il 1° febbraio, Khomeini rientra in Iran in trionfo. L'11 febbraio del 1979 viene ufficialmente proclamata la fine della monarchia. All'inizio di aprile nasce la Repubblica islamica. Nel periodo intermedio si tiene un referendum: secondo i risultati ufficiali il 98 per cento dei votanti dice sì alla nascita del nuovo stato religioso.