SACRA TRIMURTI

 

 

Il termine indù, come il nome dell'India, deriva dal sanscrito Shindu, fiume, che i persiani chiamavano Hindu, ed i greci traducevano come Indoi. Più tardi, a seguito dell'invasione islamica l'India fu chiamata Hindustan, ed il termine "indiani" ha designato tutti gli abitanti dell'India, e "indù" quegli indiani che non professavano la religione islamica, o un'altra fede facilmente definibile da un punto di vista dogmatico.L'induismo non ha un fondatore o un profeta come le altre religioni. L'induismo è un modo di vivere o meglio ancora una filosofia di vita. Il fulcro del pensiero induista è basato sul concetto di "karma" e "dharma".
Il Karma indica il susseguirsi delle azioni in vita che, se saranno buone, incarnazione dopo incarnazione condurranno al congiungimento con l'Essere Supremo. Il Dharma indica il dovere, la virtù; le leggi che regolano la società, le caste, i rapporti di ogni individuo con gli altri.
La religione induista possiede una iconografia religiosa molto vasta, rappresentata da una serie di dei adorati dai fedeli.L'Induismo è un fenomeno socio-culturale sviluppato nel subcontinente indiano e diffuso nel sud est asiatico; non ha definito chiaramente un dio, una filosofia dominante, un profeta, una chiesa, una gerarchia religiosa; non richiede ai propri aderenti una professione di fede. L'induismo è caratterizzato da una varietà d'idee e pratiche, che appaiono come una molteplicità di religioni, in quanto ha assimilato le diverse credenze con cui è venuto a contatto. L'induismo quindi non può essere facilmente incasellato in un particolare sistema di credenze - teismo, monoteismo, panteismo, politeismo, ateismo - poiché tutti questi sistemi si ritrovano al suo interno. Ne risulta così una complessa mistura di filosofie Vediche, rituali Brahmanici, misticismo Yoga, credenze pagane, culti della fertilità, occultismo Tantrico, e ordini monastici. Possiamo quindi tentare di definire l'induismo come una ortoprassi, come un insieme di comportamenti sociali e religiosi, stabiliti da una tradizione millenaria che trova il suo fondamento e giustificazione nel Sanatana Dharma - legge/verità/religione eterna - codificata nei Veda.  

 

Le origini

È comunemente ritenuto che i principi basilari dell'induismo siano stati portati in India dagli Arii, popolazioni nomadi indo-iraniche, che si stabilirono nel Nord-Ovest nella regione dei "Sapta Sindhu", cioè lungo le rive del fiume Indo e dei suoi affluenti, attorno al 1.500 a.C.. In questa regione, almeno da 2.000 anni prima, esisteva una fiorente civiltà urbana, le cui testimonianze sono rintracciabili nei centri di Mohenjodaro, nel Sind e Harappa, nel Punjab. Dai sigilli ed amuleti ritrovati si può dedurre che queste popolazioni avevano un culto delle immagini (in una rappresentazione si può ravvisare Shiva nella meditazione yoga), ed i motivi di sacri, come il toro, il serpente, la svastica, fanno ancora parte del culto dell'induismo contemporaneo. Secondo alcuni studiosi, l'evoluzione dell'induismo può essere divisa in tre periodi: antico (6.500 a.C. - 1.000 d.C.), medioevale (1.000 - 1.800), e moderno. Comunemente l'Induismo è ritenuta la più vecchia religione del mondo.

 

I principi basilari

 L'induismo non ha un sistema unificato di credenze ed idee, è un fenomeno socio-culturale e presenta un ampio spettro di convinzioni e pratiche che da un lato possono essere considerate pagane, affini al panteismo, e dall'altro sono approfondite, talvolta astratte, speculazioni metafisiche.

Espressioni come Bhakti (devozione), Yoga (disciplina), Dharma (ciò che è giusto, vero) sono usati per illustrare gli aspetti essenziali della religione.

Alcuni aspetti tipici dell'induismo sono:

Vai a Brahamanesimo

Devi la Dea Madre

 

Indietro

Torna alla home page