Siccità e insicurezza alimentare


In Eritrea, su una popolazione di circa 3.800.000 abitanti, oltre 2 milioni di persone sono colpite da una siccità che ha provocato una forte caduta della produzione alimentare per il consumo e una grave moria di bestiame. I bambini vittime della siccità sono circa 1 milione.

Contadino alle prese col suo campo arido

Nonostante le sporadiche precipitazioni, verificatesi dopo il maggio 2003, permane una grave situazione di insicurezza alimentare: nella prima metà del 2003, appena 1,4 milioni di eritrei hanno ricevuto aiuti alimentari e, tra questi, solo il 44% un paniere di beni comprendente l'insieme dei generi alimentari di base.

Secondo una ricerca dell'UNICEF sull'accesso della popolazione ai mezzi di sussistenza, condotta nel marzo 2003, il 65% delle famiglie eritree riesce a stento a procurarsi il necessario per la sussistenza alimentare e particolarmente grave è la situazione dei nuclei familiari il cui capo famiglia è una donna - addirittura il 35-38% delle famiglie eritree - la metà delle quali non ha risorse sufficienti a soddisfare il proprio fabbisogno alimentare. Le popolazioni meridionali - legate a un'economia agricola e più colpite dagli effetti della guerra con l'Etiopia – sono quelle che più urgentemente necessitano aiuti, rispetto alle popolazioni del Nord che vivono di pastorizia e che, per il ricorrere periodico delle siccità, hanno sviluppato, a livello comunitario, più efficaci meccanismi di risposta alle emergenze determinate dalla siccità.

Le regioni che provvedono al fabbisogno di cereali dell'intero paese sono le più colpite dalla siccità e la produzione è meno del 9% del normale raccolto.

Nel 2002 la produzione alimentare è scesa ai livelli della terribile carestia del 1985, quando nella regione del Corno d'Africa morirono per fame quasi un milione di persone.

Aumento dei tassi di malnutrizione


Recenti indagini nutrizionali rivelano le pesanti conseguenze prodotte sull'infanzia da una delle peggiori siccità della storia dell'Eritrea. I dati sullo stato nutrizionale dei bambini sotto i 5 anni indicano una situazione in deterioramento: nella provincia di Gash-Barka, un'indagine nutrizionale effettuata nel luglio 2003 da UNICEF, UNHCR e Ministero della Sanità eritreo ha rivelato tassi di malnutrizione acuta e di malnutrizione grave estremamente elevati, con livelli rispettivamente del 24,7 e del 3,5%.

La malnutrizione è associata a oltre la metà delle morti tra i bambini sotto i 5 anni: in molte parti del paese quasi 1 bambino su 5 è affetto da malnutrizione acuta e, nel corso dell'ultimo anno, l'incidenza della malnutrizione è nel complesso aumentata (Grafico 1).


Grafico 1. Deperimento grave, bambini sotto i 5
anni

Fonte: UNICEF, UNCHR, DIA, Croce Rossa Internazionale

 

Dal confronto dei dati del 2002 e del 2003, inoltre, discerne un analogo incremento dei tassi di deperimento tra le donne in età riproduttiva, che colpisce in media dal 40 al 53% di tutte le donne.

L'UNICEF stima che il numero dei bambini malnutriti e delle donne in gravidanza o allattamento che necessitano di un programma di alimentazione terapeutica sia superiore a 150.000.

 

Effetti della siccità sulla disponibilità idrica


Le scarse precipitazione degli ultimi anni hanno provocato un progressivo prosciugamento di pozzi e bacini naturali e un preoccupante abbassamento delle falde freatiche, determinando un'emergenza idrica che le sporadiche piogge della seconda metà del 2003 non hanno potuto colmare. La penuria di risorse idriche rende la popolazione eritrea – e in particolare le popolazioni delle regioni settentrionali e orientali, maggiormente colpite dalla siccità - fortemente dipendente dalle attività di trasporto e distribuzione di acqua potabile, contribuendo a una situazione igienico-sanitaria preoccupante.
Un'indagine dell'UNICEF, condotta tra marzo e aprile 2003 in 920 villaggi eritrei, ha rivelato che appena il 22% della popolazione rurale ha accesso all'acqua potabile. Nel novembre 2002, un'analoga indagine dell'UNICEF ha accertato che più di 1.700.000 persone necessitavano di urgenti rifornimenti d'acqua potabile in oltre il 70% dei villaggi rurali. Se prima della siccità le stime indicavano che solo il 18% della popolazione eritrea aveva accesso a fonti sicure d'acqua potabile, oggi la situazione è ulteriormente peggiorata.

 

 

 

 

 

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