-13 MAGGIO 1998: il parlamento etiopico chiede il ritiro delle truppe eritree penetrate il 6 maggio nella zona di Bademmè, nel Tigrai.
Per Asmara tali zone fanno parte del suo territorio.

-15 MAGGIO: inizia una mediazione dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad). Il 16 prende il via una mediazione Usa.

- 1 GIUGNO: l'Etiopia ammassa truppe lungo il confine. Il 31 maggio truppe eritree, secondo Addis Abeba, avevano varcato il confine in diversi punti a nord-est di Macallè, capoluogo del Tigrai.

- 4-5 GIUGNO: fallisce il piano di pace elaborato da Usa e Ruanda.

- 5 GIUGNO: duelli d'artiglieria nella zona di Zalambesà e scontri vicino al porto di Assab. Aerei etiopici bombardano l'aeroporto militare di Asmara in risposta, secondo Addis Abeba, all'attacco dell'aviazione eritrea contro Macallè.

-14 GIUGNO: su richiesta italiana e americana, Etiopia e Eritrea accettano una moratoria nei raid aerei.

- 8 NOVEMBRE: nel vertice di Ouagadougou l'Etiopia accetta il piano di pace dell'Oua che prevede il ritiro delle forze eritree.

- 4 FEBBRAIO 1999: dopo otto mesi di tregua precaria, riprende il conflitto tra Etiopia e Eritrea sul fronte Bademmè-Shiraro.

-27 FEBBRAIO 1999: le forze etiopiche riconquistano Bademmè. L'Eritrea accetta il piano di pace dell'Oua.

- 9 GIUGNO: riprendono su larga scala gli scontri sul fronte occidentale di Bademmè.

-13 LUGLIO: l'Oua prepara nuove proposte di pace.

- 4 SETTEMBRE: il governo di Addis Abeba definisce "incoerenti" i relativi 'dispositivi tecnici', messi a punto dall'Oua, e accettati da Asmara. Per l'Eritrea un rifiuto dell'Etiopia "equivale a una dichiarazione di guerra".

-23 FEBBRAIO 2000: dopo otto mesi di tregua, riprendono i combattimenti sul fronte est di Burie. L'attacco avviene mentre gli inviati speciali di Usa e Oua compiono una spola diplomatica tra Asmara e Addis Abeba.

- 5 MAGGIO: ad Algeri falliscono i 'colloqui indiretti' tra i rappresentati dei governi di Etiopia ed Eritrea, avviati il primo maggio scorso con la mediazione dell'Oua.

- 10 MAGGIO: dopo il fallimento di una mediazione, l'ambasciatore Usa all'Onu, Richard Holbrooke, ammonisce che Etiopia ed Eritrea sono sul punto di riprendere i combattimenti.
 

NAIROBI, 12 MAGGIO - A due anni dalla sua esplosione, nel conflitto tra Etiopia ed Eritrea è di nuovo guerra aperta su tutti i fronti, malgrado la devastante carestia che nel Corno d'Africa continua minacciare la sopravvivenza di 16 milioni di persone (per metà etiopici) e le elezioni per il rinnovo del Parlamento di Addis Abeba convocate per domenica.


 

Tutt'oggi a più di 5 anni dall'inizio del conflitto la pace tra i due stati non è ancora stata raggiunta definitivamente; infatti in un recente numero di un settimanale è stato pubblicato un articolo che crediamo possa essere interessante inserire al fine di riuscire a fornire un'idea precisa sulle vicende che hanno caratterizzato il conflitto nei tempi più recenti.

 

 

 

 


 

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