Condizione dell'infanzia e sviluppo umano


Nel rapporto ONU del 2003 sullo sviluppo umano - un indice che tiene in considerazione non solo fattori macro economici ma anche parametri quali l'aspettativa di vita media, il reddito pro capite e il livello di istruzione - l'Eritrea figura al 155° posto su 175 paesi presi in considerazione.
Come rilevato dal rapporto UNICEF del 2003 "La condizione dell'infanzia nel mondo", i tassi di mortalità infantile 0-5 anni e i tassi di mortalità materna restano su livelli preoccupanti: 111 bambini, ogni 1.000 nati vivi, non raggiungono il quinto anno di vita, mentre ogni 100.000 parti sono 1.000 le donne che muoiono per complicazioni insorte durante la gravidanza o il parto.



Effetti della guerra sull'economia eritrea


L'economia eritrea si fonda su attività agricole e pastorali, essendo le risorse naturali del paese (energia geotermica, idrocarburi sottomarini, oro) sostanzialmente inutilizzate e avendo la guerra provocato la distruzione delle infrastrutture industriali e di quelle su cui un tempo si fondava il commercio costiero.
Gli effetti congiunti della guerra e della siccità hanno provocato lo sradicamento delle comunità locali dalle terre d'origine: tuttora, oltre 60.000 persone sono nei campi per sfollati e nei campi profughi che accolgono gli espulsi dall'Etiopia, camp che sono concentrati nelle regioni più colpite dalla siccità. Nelle regioni colpite dalla guerra, i servizi di base quali le strutture abitative, i servizi sanitari, il sistema dei rifornimenti idrici, le infrastrutture scolastiche risultano seriamente danneggiati, quando non totalmente distrutti. Le attività economiche tradizionali hanno risentito fortemente della situazione di instabilità che, unita alla siccità, ha provocato un crollo della produzione agricola e seri danni alla pastorizia.

 

 

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