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LE CAROVANE

 

ü     Gli ostacoli naturali

Quella che anticamente veniva chiamata  la “Via della seta”, era in realtà formata da un’insieme di piste carovaniere che attraversava montagne, steppe e deserti, con delle diramazioni che si infittivano man mano ci si avvicinava all’occidente: qui infatti gli stati erano già più numerosi e piccoli, e le condizioni ambientali permettevano ai viaggiatori di scegliere tra diversi itinerari.

Spesso queste vie, poco più che semplici sentieri, dovevano essere ri-tracciate dai viaggiatori  perché cancellate dalla pioggia o dalla neve.

Per i mercanti non era semplice affrontare un viaggio lungo queste piste.

Uno dei problemi maggiori era costituito dagli ostacoli naturali.

I sentieri lungo la montagna , ad esempio, erano stretti e scoscesi, difficili da seguire per uomini e animali, soprattutto con maltempo.

Nei deserti invece era facile perdere l’orientamento, si rischiava di essere sorpresi da tempeste di sabbia e le condizioni climatiche erano difficili: caldo di giorno e freddo di notte. Era in ogni caso consigliabile viaggiare nottetempo, in modo da potersi orientare con le stelle.

Un altro ostacolo naturale era rappresentato dai corsi d’acqua, che erano attraversabili solo grazie ad un ponte o ad un guado.

 

ü     Composizione della carovana

Anticamente le carovane erano composte da circa 100-500 persone.

Era infatti  consigliabile spostarsi in gruppo e armati, poiché le piste carovaniere erano frequentate da briganti e saccheggiatori .

Per percorrere il tragitto dallo Xi’ an al Mar Nero una carovana impiegava teoricamente otto mesi. Ma la distanza compiuta in un giorno dipendeva dal mezzo di trasporto  utilizzato.

A cavallo si possono percorrere da 30 a 50 Km al giorno, mentre in nave da 170 a 250 Km in 24 ore. I viaggiatori però il più delle volte camminavano a fianco degli animali, i quali portavano le merci.

Così una carovana di cavalli o di muli, dove i viaggiatori camminano con un passo regolare,  percorreva 4Km/h e la media giornaliera, camminando 10h al giorno, è di circa 25-30 Km.

In una carovana potevano esserci diversi animali da trasporto : buoi, cavalli, muli, yack, cammelli e dromedari.

 

I DROMEDARI ED I CAMMELLI

 

I cammelli della Battriana furono addomesticati da popolazioni nomadi dell’Asia Centrale, mentre i dromedari dagli Arabi, forse nel II millennio a.C..

Questi animali detti “navi del deserto”, possono percorrere lunghe distanze in luoghi secchi ed aridi, rimanendo  anche per  giorni senza bere e mangiando poco.

I dromedari, adatti ai deserti caldi, possono resistere sino a 17 giorni senza acqua, cibandosi solo di erbe secche. Questo grazie alle cavità presenti nel loro stomaco, che sfruttano come  “magazzino” di cibo e acqua. Un’altra importante  riserva è situata nella gobba sotto forma di grassi.

Le lunghe ciglia proteggono gli occhi dei cammelli  dalle tempeste di sabbia;  quest’animale  poteva fornire  inoltre ai viaggiatori latte e lana.

Il suo unico difetto è di mal sopportare il freddo.

A questi climi ed alle grandi altitudini erano più adatti invece i cammelli della Battriana, dal pelo lungo, utilizzati dalla parte orientale della via della seta, dal deserto del Taklimakan al Pamir, essi  possono portare fino a 150Kg di merce.

I muli ed i dromedari erano invece utilizzati nella parte occidentale della via.

Sia i cammelli sia i dromedari, sono inoltre capaci di trasportare carichi più pesanti dei cavalli su tragitti più lunghi : arrivano infatti a percorre 50Km al giorno.

 

GLI  YACK

 

Lo yack è l’animale ideale per attraversare l’altopiano del Pamir;  e questo  è dovuto sia per il suo carattere che per la sua conformazione fisica :  è perseverante, relativamente docile, flessibile, resistente al freddo e ai malesseri dovuti all’altitudine e al freddo, grazie al cuore  e ai polmoni particolarmente sviluppati.

Può trasportare sino a 130 Kg di merce.

In ultimo lo yack  fornisce latte  e il suo sterco seccato era utilizzato per accendere falò con i quali i mercati potevano riscaldarsi o cuocere il cibo.

 

I CAVALLI

 

Il cavallo è un’animale molto importante nella storia culturale cinese, infatti nella mitologia corrisponde al drago, ed è quindi associato al fuoco ed al simbolo maschile yang.

Fu addomesticato in Cina all’epoca neolitica e la nascita della cavalleria risale all’incrocio di tre razze : Han, Mongola  e Katka.

Inizialmente i cavalli erano piccoli di struttura , più simili ai poney. Il passaggio ai cavalli più grandi si deve ad una vicenda storica.

In origine infatti il commercio della seta veniva praticato solo tra la frontiera orientale e quella occidentale dell’Impero cinese. Poi, siccome delle tribù del Xiongnu valicavano la grande muraglia per assalire le carovane, l’Imperatore Wou Ti della dinastia Han estese le sue linee difensive per proteggere le carovane e si alleò con popolazioni dell’Asia Centrale, prolungando sino in quei luoghi le vie commerciali per tenere sotto controllo le piccole tribù.

L’imperatore  si procurò inoltre tramite l’ambasciatore Zhang Qian, i Tianma, detti “cavalli celesti”, vale a dire cavalli abbastanza alti e robusti da poter portare un’armatura, che erano allevati oltre i monti Tian Shan, nella valle del Ferghana.

 

LE VIE MARITTIME

 

Le vie marine attraverso le quali veniva trasportata la seta, sviluppatesi a partire dal II secolo a.C., furono considerate fino all’inizio dell’epoca moderna le più rapide e più comode, ma non le meno pericolose.Viaggiando per mare infatti bisognava stare attenti ai venti,alle correnti marine e soprattutto ai pirati, che assalivano le navi nei mari della Cina, nel golfo del Bengala o lungo le coste arabe e africane.Restavano comunque molto vantaggiose per la minor durata del viaggio:ci volevano circa otto mesi per andare dalla Cina all’Egitto e ritorno, navigando sia di giorno che di notte.Tra i vari tipi di imbarcazioni la più diffusa nel Mediterraneo era la galera, che era stretta, bassa e rapida, ma non poteva trasportare grandi carichi in quanto i rematori occupavano molto spazio all’interno della nave. I velieri a chiglia tonda  erano più adatti al trasporto di grandi quantità di merci, fino a 500 tonnellate. I porti più importanti erano Canton, Zaitoun, Quinsay in Cina, e Cambay, Thana e Calcutta in India. Le navi di preferenza circumnavigavano le coste e solo di rado attraversavano il golfo del Bengala in linea retta. Fino al VII sec. furono delle navi indiane a trasportare le merci tra Cina e Arabia, ma l’equipaggio era formato principalmente da Malesi,Coreani e da uomini provenienti dalle isole del Sud-Est Asiatico. Dal VII sec. in poi si affermarono sempre di più le navi arabe.

                                                                                               Irene Nava

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