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1.           INTERVISTA ad ELIO di PANDATREK
Quante persone all'anno chiedono di percorrere la "via della seta"?

Qui da me non molte, perché noi siamo una piccola associazione, però gli italiani che in un anno chiedono di percorrere la via della seta saranno 100- 200, non di più. Il maggior tour operator organizzatore del percorso è "Avventure nel mondo", cui si aggiungono le varie agenzie specializzate come KEL 12 e KAILAS : in Italia ci sono tante agenzie finalizzate a questo tipo di viaggio un po' avventuroso, perché la via della seta è una cosa abbastanza particolare, non è il turismo classico.

 

2.           Qual è l'itinerario migliore?

La zona più bella ed interessante è quella di Samarcanda, soprattutto perché ha un suo fascino. Dunque, per me i punti turistici più frequentati sono Samarcanda ed il territorio del Karakorum. Quest'ultimo perché, essendo una zona di montagna, è possibile collegarlo al discorso del trekking e  degli 8000. Il tratto cinese, che io sappia, non è molto richiesto; invece è assai frequentato il tratto centrale. L'unico posto del Medio Oriente dove si può passare senza problemi è la Giordania con Petra,  città molto visitata dai turisti. La Siria, l'Iraq, l'Iran non sono consigliati. Poi c'è  gente che ci va ugualmente, però spesso si sente di turisti sequestrati da guerriglieri locali, che hanno capito che questi sono una fonte di guadagno, perché per lasciarli andare i governi pagano.

-         Per cui si potrebbe partire dall'Italia in aereo…

Io, per farla bene tutta, la farei via terra: si potrebbe passare dalla Croazia, fino al Bosforo, attraversare la Turchia, oppure passare sopra, perché vicino alla Turchia c'è la zona critica dell'Asia Centrale. Sarebbe bello passare per il Tigri e l'Eufrate, però adesso è improponibile…forse per chi volesse partire in questo periodo bisognerebbe saltare il primo pezzo e partire dopo l'Iran, quindi la prima località da visitare sarebbe Samarcanda.

Prima o poi la vado a fare in moto. Questo sarebbe un bel modo per farla, insomma non è proprio come la macchina o andare a piedi.

-         Cosa ci dovrebbe andare nella valigia da una persona che percorre la via della seta?

Prima di tutto nessuna valigia, si parte con uno zaino dove va messo il minimo indispensabile per i ricambi, che si lavano lungo il percorso; giacca a vento, perché si passa in luoghi dove fa molto freddo; un coltellino; una pila; in più ,solitamente, io preparo una busta dove infilo oggetti sempre utili come scotch, spilli, aghi, un pezzo di corda, un elastico; pantaloni lunghi, non bisogna prendere il sole perché fa male, dunque coperti; maglietta; sicuramente un cappello; abbigliamento sia leggero che pesante; guanti; sacco a pelo: lo zaino non deve pesare più di 9- 10 chili, perché se no è faticoso da portare. Penso che non ci sia bisogno della tenda: si può trovare ospitalità presso la gente del posto, in pensioni, alberghi, maggiormente sicuri rispetto a dormire in una tenda in mezzo ad un posto deserto, perché i predoni del deserto ci sono. Perciò è consigliabile anche non partire da soli, è meglio andare almeno in due. Ci si può incamminare anche senza guida perché, secondo me, se si studia bene il percorso si può girare anche autonomamente. Se una persona è un viaggiatore che si sa muovere lo sa fare sia a Milano, sia a Katmandu, è la stessa cosa: ci si  deve saper muovere, sentirsi a casa in ogni posto.

 

3.           Qual è il costo medio?

Ci vogliono all'incirca 3500euro, ma proprio stando al minimo e comprando il minimo indispensabile per pagare i trasporti e mangiare. Inoltre, si passa la notte dove capita perché molto spesso si trova ospitalità dalle persone del posto, ovviamente dormendo per terra col sacco a pelo.

 

4.           Che mezzi di trasporto è preferibile usare?

I mezzi di trasporto sono tra i più disparati: si può partire o con una spedizione propria, soldi (tanti soldi), un fuori strada, una gip perché ci sono strade non asfaltate soprattutto in Afganistan e  Samarcanda; oppure, se si vuole farla autonomamente, si viaggia con i mezzi che si trovano sul percorso come corriere e passaggi della gente del posto, proprio come i viaggi di una volta,"sai quando parti ma non sai quando e se arrivi perché è abbastanza pericoloso.

-         quanto ci vuole?

Di preciso non lo so, dipende soprattutto dal modo in cui la si fa e dai mezzi di trasporto: secondo me per farla tutta ci vogliono almeno due mesi se va bene…

 

5.           Mezzi di trasporto a confronto tra il viaggio del passato e il viaggio di oggi

La differenza sta nel fatto che oggi ci sono i motori e corriere che uniscono diverse tappe, invece una volta si andava a piedi, col cammello, coi cavalli.

-         ma oggi, chi è avventuroso potrebbe ancora farla col cammello?

Volendo sì…infatti anche in Europa c'è, ad esempio, il cammino di Stevenson, che parte in Francia (nella zona delle Sevenne) ed è organizzato con i muli. Questo cammino l'aveva fatto a suo tempo Stevenson (scrittore dell'Isola del tesoro, Dr. Jakyle e Mr. Hyde) con un mulo e adesso ci sono delle organizzazioni che lo ripropongono. Però fare la via della seta con un cammello…magari ci si può aggregare a delle carovane (soprattutto vicino all'Afganistan) che percorrono tappe di questa via. Sono nomadi, gente del posto che si sposta ancora così. Ovviamente si deve stare attenti perché molto spesso succede che ti rubano tutto…non sono tutti così, però anche tra  di loro ci sono dei ladri.

 

6.           Perché percorrere la via della seta: lo scopo di oggi a confronto con quello del passato.

Nel passato la via della seta era percorsa per motivi commerciali, invece,  oggi come oggi è solo per puro turismo: l'aspetto commerciale non esiste più, perché con i mezzi odierni sarebbe assurdo. Quindi è percorsa solo per turismo e per mettersi alla prova: un certo tipo di turista compie questo viaggio anche per riscoprire sé stesso e per vedere cosa riesce a fare con il minimo indispensabile.

 

7.           Che tipo di viaggiatore percorre la via della seta?

Una persona che abbia voglia di abbandonare tutti i comfort della vita moderna e ritornare ad arrangiarsi con ciò che trova lungo il percorso: mangia quello che trova e cerca  aiuto nelle persone che incontra. E' un percorso che non può fare chiunque, bisogna essere prima di tutto viaggiatori dentro, bisogna sapersi muovere.

                                                                                                                                           Federica Re

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