Dovendoci mettere di fronte alla complessità disarmante della espressione letteraria del XX secolo, siamo andati alla ricerca non tanto di schemi generali che dessero ragione, a livello quasi manualistico, dell'infinita varietà di autori e movimenti presenti in ambito letterario, quanto piuttosto abbiamo guardato a quelle personalità che hanno costituito, con la loro vita e con la loro opera, un punto di riferimento costante per la letteratura dei loro paesi di appartenenza. Così abbiamo deciso di occuparci di due veri e propri colossi della letteratura europea del '900: André Gide, per l'ambito francese, e Thomas Mann per quello tedesco. Entrambi premi Nobel per la letteratura, li abbiamo scelti perché hanno saputo traversare con la loro attività artistica quasi tutto il secolo, vivendo l'angoscia delle due guerre mondiali, le dilanianti trasformazioni che il secolo XX ha subito, confrontandosi spesso anche a caro prezzo con i più significativi accadimenti storici.
Per l'ambito italiano, invece, mancando una personalità letteraria singola che abbia operato e sia stata attiva tanto a lungo, ci siamo rivolti alla figura di Italo Svevo, un letterato atipico, che però, con la sua opera, ha aperto orizzonti squisitamente innovativi ed europei alla letteratura italiana, mostrandosi legato a James Joyce e a Sigmund Freud.










Venezia, Johann Herbort, IV id. sept. (10 settembre) 1481. Bergamo, Biblioteca Civica "Angelo Mai", Inc. 1.60.