La legislazione
Con la nascita della polis, vennero istituite leggi scritte e nacqe il Diritto, che mirava a sostituire il sistema della vendetta privata per garantire allo Stato la totale partecipazione negli affari dei cittadini (così come i cittadini partecipavano in modo diretto e totale algli affari dello Stato)1.
Nel 620-21 ad Atene Draconte promulgò una Legge sull'omicidio tramite la quale mirava a scardinare il sistema delle vendette; la legge distingueva tre tipi di omicidio e prevedeva per ciascuno una sede giudicante ed una pena specifiche:
phònos ek prònoias omicidio volontario, condanna a morte
phònos mè ek prònoias omicidio involontario, condanna all'esilio
phònos dìkaios omicidio legittimo, timorìa
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Draconte, che conosceva bene l'atteggiamento diffuso riguardo alle vendette, sapeva che la loro caduta in disuso sarebbe stata graduale; egli realizzò un vero e proprio compromesso con la società civile decretando quando un uomo veniva riconosciuto colpevole di omicidio volontario la facoltà di punirlo [timorìa] veniva assegnata alla famiglia della vittima (soddisfazione psicologica reisdua della logica della vendetta).
Inoltre la tipologia del phònos dìkaios, accertato solo quando il mòikhos veniva colto in flagrante reato (era considerata moikhéia qualsiasi rapporto illegittimo di una donna sottoposta all'auctoritas di un altro uomo - non solo moglie e figlie quindi, ma anche madre e sorelle, e la consensualità, sarebbe a dire la volontà della donna, non era un elemento di alcuna rilevanza), legittimava una particolare forma di vendetta.
Le leggi di Draconte sono un buon esempio di leggi che regolano la vita civile, perché realizzate presupponendone l'applicazione in una realtà sociopolitica che il legislatore ben conosceva e di cui volle tenere conto2; tuttavia impiegarono secoli per essere definitivamente accettate dalla mentalità comune; ancora Aristotele sosteneva che l'ira che muove la vendetta fosse assolutamente coerente e concorde con le necessità razionali.
Dopo 170 dalla formulazione delle leggi di Draconte, la tragedia problematizzava ancora la divisione della società ateniese nei confronti dell'alternativa tra diritto e vendetta; secondo Vernant la tragedia nell'Atene del V secolo rifletteva lo scontro di mentalità e di valori che ancora convivevano nella polis.
1 Ricordiamo che nel mondo greco classico vigeva unidentificazione totale uomo-polis, per la quale la condizione di àpolis godeva di scarsissima considerazione.
2 Un esempio opposto è la Lex augusta de adulterio, episodio di una politica legislativa fallimentare, poiché assolutamente anacronistica: prevedeva pesanti processi (con condanne alla relegatio ad insulam) a danni di matrone accusate di adulterio anche da terzi, ma si contarono pochissime procedure in questo senso; inoltre, poiché le prostitute erano escluse dallapplicazione di questa legge, si ebbe il primo fenomeno di disobbedienza civile da parte di donne, poiché avvenne che numerose matrone romane si iscrissero negli albi delle prostitute.
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