Il discorso tenuto dal Procuratore Generale di Milano in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario, e le conseguenti pesanti critiche, mi hanno persuaso della necessità di esprimere a questo alto magistrato della nostra Repubblica una degna solidarietà, un segno tangibile della viva fiducia che un gruppo di giovani ancora nutre nei confronti della Magistratura. Ho quindi preparato un manifesto (che trovate più in basso nella pagina), nel quale invitavo ad aderire all'iniziativa, apponendo una semplice firma; ho quindi steso una lettera a sostegno del dott. Borrelli, che gli sarà consegnata a giorni. Infine, ho lasciato dello spazio per eventuali commenti, che sono subito fioccati copiosi.

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MANIFESTO DI FEDERICO LONGOBARDI (1G)

La giustizia italiana sta attraversando momenti bui, difficili, drammatici; la sua autonomia di giudizio, il suo compito di indagare in profondità su ogni ingiustizia, la sua rispettabilità sono diventati costanti obiettivi di un governo che sembra aver perso la cognizione dei suoi limiti non solo istituzionali, ma anche etici. In questa oscurità le parole del Procuratore Generale di Milano Francesco Saverio Borrelli sono un faro che, in modo illuminante, ha mostrato a tutti noi la strada di rettitudine e virtù che ogni cittadino rispettoso dovrebbe percorrere.

Il suo discorso, di ampio respiro, dai contenuti profondi e sinceri, pronunciato con un tono fermo ma, allo stesso tempo, partecipe e quasi commosso, è più di una denuncia, è un grido di aiuto, è l’invocazione di un intervento massiccio a sostegno di uno dei poteri fondamentali di uno stato di diritto. Borrelli sa di vivere in un paese in cui ciò che dice il Presidente del Consiglio è considerato verità assoluta, la magistratura, vera indagatrice di verità, è descritta come un teatrino nel quale recitano marionette manovrate da una sinistra allo sbando; naturalmente non ci sta, non può starci e chiede implicitamente a tutti quelli che condividono ciò che afferma di dare un segno tangibile del loro dissenso con la massa di opinioni propagandate da Berlusconi e dalla sua squadra di amici al popolo italiano. Questi continuerà ad attuare questa sua politica diffamatoria, finché non avrà raggiunto i suoi scopi; chi, come Borrelli, si batte per la vera giustizia, continuerà a seguire la propria strada, seppur oppresso da difficoltà sempre più gravose. In questo cammino, uomini e donne come quelli della magistratura milanese hanno e avranno bisogno di un bastone che li faccia sentire stabili su un terreno che si cercherà di far franare sotto i loro piedi. Il nostro intervento, simbolico, ma non per questo inutile, vuole testimoniare a tutti quei magistrati coraggiosi, che quotidianamente difendono un’idea di giustizia veramente uguale per tutti, il nostro appoggio sincero e incondizionato; spesso ci viene detto che noi giovani siamo il futuro del nostro paese: credo che se la magistratura ricevesse da noi una testimonianza di fiducia non potrebbe che trarne giovamento, guardare con più fiducia e serenità ad un futuro che altrimenti sembrerebbe molto incerto.

Sarebbe un segno di impegno civile la scelta consapevole di ognuno di voi di firmare questa lettera di fiduciosa simpatia indirizzata al Dott. Borrelli; non è l’appoggio ad un singolo uomo, ad un magistrato della repubblica, ma ad un ideale universale di democrazia.

Grazie fin d’ora e auguri per un futuro migliore!

Federico Longobardi (IG)