Penso che per chiarire l'attuale situazione della
scuola, bisogna seguire una metodologia precisa puntando l'accento su due punti
particolari : 1) Analisi della situazione.
2) Proposte per un movimento studentesco di nuovo genere.
Penso che per chiarire l'attuale situazione della scuola, bisogna
seguire una metodologia precisa puntando l'accento su due punti particolari :
1) Analisi della situazione
2) Proposte per un movimento studentesco di nuovo genere.
Per il primo punto partiamo da un dato di fatto: la scuola non va
bene per gli studenti; la situazione è semplicemente disastrosa. Ormai la scuola non è
più passibile di generiche riforme. Accanto alla insufficienza di piani governativi, si
deve registrare nel movimento studentesco un'esperienza di fallimento nell'azione
rivendicativa sia sotto l'aspetto elaborativo, sia sotto quello del reperimento delle
forze per l'azione. La lotta è fallita fino a questo momento per l'assoluta indifferenza
della massa. L'errore fondamentale è stato, secondo me, quello di scevrare il problema
della scuola dal problema della società, cadendo così in un sindacalismo corporativo e
sterile. E' un dato assodato che le strutture scolastiche siano l'esatta proiezione delle
strutture della società; è impossibile no avere una scuola di classe in una società
classista, una scuola autoritaria in uno stato deocratico.
E' inutile ostinarsi a ricercare degli obiettivi facilmente
riassorbibili nel sistema come l'obbligatorietà della scuola, obiettivo peraltro
ricercato anche dalla classe dirigente, che ha sempre più necessità di elementi
preparati: la scuola in questo modo può divenire infatti lo strumento
dell'integrazione di tutti alla cultura dominante e non costituire una cultura alternativa
ad essa. Per la realizzazione di una tale prospettiva occorre l'Autogoverno, strumento
attraverso il quale la collettività esercita il controllo sulla scuola. Non si tratta di
democratizzare la gestione della scuola, ma di fornire alle classi interessate gli
strumenti per trasformarla. Mentre sul piano teorico la dimostrazione del possesso della
scuola da parte della classe lavoratrice è a uno stadio molto avanzato, invece è a uno
stadio bassissimo è ancora l'individuazione dei mezzi per impadronirsi della scuola.
Però la base di tutto è questo: nel sistema non si può costruire una
scuola contro il sistema.
Da qui si passa al secondo punto: quali sono gli strumenti di
lotta?
Penso che per la prima cosa bisognerebbe passare in rassegna le
strutture ora esistenti: i piani governativi Gui e Pieraccini devono essere totalmente
rigettati, in quanto nascono dalla volontà politica di mantenere inalterate le
distinzioni di classe attraverso l'educazione scolastica, pur cercando di soddisfare
l'esigenza della classe dominante di elementi specializzati.
Il difetto degli elementi di sinistra finora è stato quello
di operare su un piano solamente minimalistico, ponendo richieste integrabili al sistema.
I partiti e i movimenti giovanili sono sempre stati e sono ancora troppo presi da
beghe interne, da poter preoccuparsi di simili problemi; i sindacati poi sono troppo
integrati nel sistema da avere una voce in capitolo.
In modo particolare le associazioni studentesche e d'insegnanti
hanno un carattere corporativistico e settoriale tale da non poter concretizzare le loro
proposte perchè non vengono inserite nel contesto della società: esiste cioè una
assurda e classista divisione fra il mondo scolastico e il mondo operaio |
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Non bisogna sottovalutare anche
l'arretratezza del costume; scarsa è la politizzazione e l'impegno degli studenti.
Poco sensibili sono gli attuali studenti della scuola e non si
pone con abbastanza chiarezza in termini politici sociali il problema di coloro che dalla
scuola vengono esclusi. Errato è poi il concetto che si ha dell'utenza della scuola, che
viene sempre considerata nella sola qualità di fornitrice di diplomi più o meno validi,
oppure, a livelli inferiori in funzione essenzialmente assistenziale.
Bisogna prestare molta attenzione alla spontaneità della base che
tende ad organizzarsi in associazioni senza alcun fondamento politico.
E' assolutamente errato lasciare all'azione spontanea l'egemonia
della lotta studentesca.
Sulla base di queste critiche si possono determinare alcuni punti
fondamentali per la lotta studentesca: per prima cosa occorre superare il discorso della
democrazia formale e impostare in termini precisi quello della democrazia reale, discorso
che investe contenuti, strutture e organizzazioni. Solo così si può realizzare una
graduale sensibilizzazione dell'opinione pubblica, anche quando la lotta abbia obbiettivi
minimalistici e riassorbibili.
Bisogna individuare fra gli organismi di lotta esistenti quelli da
potenziare e quelli da eliminare. L'azione degli organismi da potenziare non si esaurisce
nell'elaborazione e nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica, ma è diretta a dare
dimensione operativa e organica alla protesta popolare, costituendo nella scuola degli
organismi di autogoverno capaci di provocare pressioni anche ad alto livello.
All'interno della scuola, le associazioni, che cambiando contenuto
e forma, dovrebbero essere potenziate, avranno una funzione più specificamente sindacale,
con una azione rivendicativa che si può distinguere in due parti :
a) un momento di rivendicazione minima che si proponga di
democraticizzare i rapporti fra studenti, facendo partecipare gli
studenti alla propria formazione culturale.
b) un momento di rivendicazione massima che si proponga un'azione
di contestazione delle strutture della società.
Per motivi contingenti le associazioni studentesche nella loro
struttura possono portare avanti solamente un programma minimo tale da porre in
discussione il potere autoritario della scuola.
Invece il programma sindacale che si proponga come obiettivo la
riforma globale della società, deve essere svolta da un organismo che agisca all'esterno
dei singoli istituti, ma che coalizzi a livello cittadino o nazionale tutti gli studenti e
le associazioni interessate. Quindi tutti gli studenti devono:
1) appoggiare attivamente i programmi sindacali minimi delle
associazioni studentesche intesi come mezzi contro l'autoritarismo della scuola.
2) collegarsi strettamente con le forze operaie interessate a un
rinnovamento scolastico.
3) trovare appoggi fra gli universitari e gli studenti serali.
4) fare ampi dibattiti sui temi sopra proposti e sensibilizzare
l'opinione pubblica attraverso giornali, opuscoli ecc. |