Scuola, società e movimento americano
di Ricky Klippel Arden

Penso che per chiarire l'attuale situazione della scuola, bisogna seguire una metodologia precisa puntando l'accento su due punti particolari :

1) Analisi della situazione.

2) Proposte per un movimento studentesco di nuovo genere.

Penso che per chiarire l'attuale situazione della scuola, bisogna seguire una metodologia precisa puntando l'accento su due punti particolari :

1) Analisi della situazione

2) Proposte per un movimento studentesco di nuovo genere.

Per il primo punto partiamo da un dato di fatto: la scuola non va bene per gli studenti; la situazione è semplicemente disastrosa. Ormai la scuola non è più passibile di generiche riforme. Accanto alla insufficienza di piani governativi, si deve registrare nel movimento studentesco un'esperienza di fallimento nell'azione rivendicativa sia sotto l'aspetto elaborativo, sia sotto quello del reperimento delle forze per l'azione. La lotta è fallita fino a questo momento per l'assoluta indifferenza della massa. L'errore fondamentale è stato, secondo me, quello di scevrare il problema della scuola dal problema della società, cadendo così in un sindacalismo corporativo e sterile. E' un dato assodato che le strutture scolastiche siano l'esatta proiezione delle strutture della società; è impossibile no avere una scuola di classe in una società classista, una scuola autoritaria in uno stato deocratico.

E' inutile ostinarsi a ricercare degli obiettivi facilmente riassorbibili nel sistema come l'obbligatorietà della scuola, obiettivo peraltro ricercato anche dalla classe dirigente, che ha sempre più necessità di elementi preparati: la scuola in questo modo può divenire infatti lo strumento   dell'integrazione di tutti alla cultura dominante e non costituire una cultura alternativa ad essa. Per la realizzazione di una tale prospettiva occorre l'Autogoverno, strumento attraverso il quale la collettività esercita il controllo sulla scuola. Non si tratta di democratizzare la gestione della scuola, ma di fornire alle classi interessate gli strumenti per trasformarla. Mentre sul piano teorico la dimostrazione del possesso della scuola da parte della classe lavoratrice è a uno stadio molto avanzato, invece è a uno stadio bassissimo è ancora l'individuazione dei mezzi per impadronirsi della scuola. Però la base di tutto  è questo: nel sistema   non si può costruire una scuola contro il sistema.

Da qui si passa al secondo punto: quali sono gli strumenti di lotta?

Penso che per la prima cosa bisognerebbe passare in rassegna le strutture ora esistenti: i piani governativi Gui e Pieraccini devono essere totalmente rigettati, in quanto nascono dalla volontà politica di mantenere inalterate le distinzioni di classe attraverso l'educazione scolastica, pur cercando di soddisfare l'esigenza della classe dominante di elementi specializzati.

Il  difetto degli elementi di sinistra finora è stato quello di operare su un piano solamente minimalistico, ponendo richieste integrabili al sistema.

I partiti e i movimenti giovanili sono sempre stati e sono ancora troppo presi da beghe interne, da poter preoccuparsi di simili problemi; i sindacati poi sono troppo integrati nel sistema da avere una voce in capitolo.

In modo particolare le associazioni studentesche e d'insegnanti hanno un carattere corporativistico e settoriale tale da non poter concretizzare le loro proposte perchè non vengono inserite nel contesto della società: esiste cioè una assurda e classista divisione fra il mondo scolastico e il mondo operaio

Non bisogna sottovalutare anche l'arretratezza del costume; scarsa è la politizzazione e l'impegno degli studenti.

Poco sensibili sono gli attuali studenti della scuola e non si pone con abbastanza chiarezza in termini politici sociali il problema di coloro che dalla scuola vengono esclusi. Errato è poi il concetto che si ha dell'utenza della scuola, che viene sempre considerata nella sola qualità di fornitrice di diplomi più o meno validi, oppure, a livelli inferiori in funzione essenzialmente assistenziale.

Bisogna prestare molta attenzione alla spontaneità della base che tende ad organizzarsi in associazioni senza alcun fondamento politico.

E' assolutamente errato lasciare all'azione spontanea l'egemonia della lotta studentesca.

Sulla base di queste critiche si possono determinare alcuni punti fondamentali per la lotta studentesca: per prima cosa occorre superare il discorso della democrazia formale e impostare in termini precisi quello della democrazia reale, discorso che investe contenuti, strutture e organizzazioni. Solo così si può realizzare una graduale sensibilizzazione dell'opinione pubblica, anche quando la lotta abbia obbiettivi minimalistici e riassorbibili.

Bisogna individuare fra gli organismi di lotta esistenti quelli da potenziare e quelli da eliminare. L'azione degli organismi da potenziare non si esaurisce nell'elaborazione e nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica, ma è diretta a dare dimensione operativa e organica alla protesta popolare, costituendo nella scuola degli organismi di autogoverno capaci di provocare pressioni anche ad alto livello.

All'interno della scuola, le associazioni, che cambiando contenuto e forma, dovrebbero essere potenziate, avranno una funzione più specificamente sindacale, con una azione rivendicativa che si può distinguere in due parti :

a) un momento di rivendicazione minima che si proponga di

democraticizzare i rapporti fra studenti, facendo partecipare gli studenti alla propria formazione culturale.

b) un momento di rivendicazione massima che si proponga un'azione di contestazione delle strutture della società.

Per motivi contingenti le associazioni studentesche nella loro struttura possono portare avanti solamente un programma minimo tale da porre in discussione il potere autoritario della scuola.

Invece il programma sindacale che si proponga come obiettivo la riforma globale della società, deve essere svolta da un organismo che agisca all'esterno dei singoli istituti, ma che coalizzi a livello cittadino o nazionale tutti gli studenti e le associazioni interessate. Quindi tutti gli studenti devono:

1) appoggiare attivamente i programmi sindacali minimi delle associazioni studentesche intesi come mezzi contro l'autoritarismo della scuola.

2) collegarsi strettamente con le forze operaie interessate a un rinnovamento scolastico.

3) trovare appoggi fra gli universitari e gli studenti serali.

4) fare ampi dibattiti sui temi sopra proposti e sensibilizzare l'opinione pubblica attraverso giornali, opuscoli ecc.

 

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