Assenteismo
di R. Caputo

Si annuncia per radio, si espongono cartelli, lo si dice a voce, ma, il giorno desinato per l'assemblea dell'associazione studentesca, ben pochi sono i partecipanti, non oserei neppure chiamarli una minoranza.

Cinquanta o sessanta persone pazze che, dimenticandosi che fuori c'è il sole, la loro ragazza, si riuniscono per qualcosa, per la stessa vita che attenderà tutti gli studenti.

Chi non mi darà del buffone, dello spaccone, dopo queste parole?

Sì, perché, millecinquecento berchettiani pretendono che la loro scuola abbia una palestra decente, che la loro aula non perda i pezzi d'intonaco, che il rapporto professore-studente sia migliore; ma che cosa fanno per risolvere questi problemi? Nulla, anzi si agitano, imprecano, insultano, promettono, ma quando giunge il momento di partecipare all'assemblea del C.S.B., l'unico organo regolamentare riconosciuto che possa fare qualcosa nell'ambito scolastico, si nota un totale disinteresse. Questo assenteismo pressoché generale da cosa dipende?

Taluni maldicenti asseriscono essere causa dell'inefficienza di coloro che sono al "potere", la cosiddetta segreteria. Ma tutto ciò è puramente falso, dato che le uniche e purtroppo poche rivendicazioni studentesche sono state ottenute per diretto interesse di tali persone.

Penso che tutto dipenda sia da una certa e ben identificabile immaturità dovuta agli studenti, sia allo schiavismo o pseudolibertà imposta dagli insegnanti, sia dallo sciatto ed amorfo conformismo. (Non fatevi contagiare dall'apatia sia pure di questo vecchio edificio).

Non lamentatevi, ma agite. Sappiate discutere apertamente i vostri problemi. Ed a maggior ragione, le forze nuove, i ginnasiali, ed anche gli altri partecipino alla vita dell'associazione studentesca, un assenteismo di essa controproducente.

 

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