Platone nasce ad Atene nel 427 a.C.; il padre Aristone affermava di discendere dal
mitico re Codro ma di insigne nobiltà era la famiglia della madre Perictione, la quale
era imparentata con Crizia, capo dei Trenta Tiranni. A vent'anni avviene l'evento
fondamentale della sua vita, l'incontro con Socrate.
Nella biografia di Platone la politica ebbe un ruolo tanto rilevante quanto deludente; la
delusione provocata dall'avvento dei Trenta Tiranni gli fece rimpiangere l'antico stato di
cose e d'altra parte la restaurazione democratica gli provocò il dolore della condanna di
Socrate. Dopo la morte di quest'ultimo Platone si ritirò a Megara presso Euclide e
negli anni successivi compì un viaggio in Sicilia e in Magna Grecia, intorno al 390 a.C.;
qui venne a contatto con gli ambienti pitagorici. In Sicilia visse la più drammatica
esperienza politica della sua vita: fu alla corte di Dioniso I, tiranno di Siracusa, che
ben presto si trasformò in un despota sospettoso e protervo. Poichè trovò in
aperto contrasto con quest'ultimo, partì e sbarcò ad Egina, allora in guerra con Atene.
Qui, catturato come preda bellica, venne esposto al mercato degli schiavi, dove fu
riscattato da Anniceride. Tornato in patria fondò una scuola chiamata Accademia e
trascorse il resto della sua vita in un fondo dove si riunivano i suoi allievi. Nel 366
a.C. aPlatone viene invitato da Dione a Siracusa accettando di educare il nuovo tiranno
Dioniso II, ma fu una nuova delusione: Dione fu esiliato poichè Dioniso sospettava che
egli volesse ridurre la sua autonomia tramite Platone; il disagio provato dal filosofo per
l'ambigua posizione in cui si era trovato lo spinse a tornare in patria. Nel 361 a.C.
ormai vecchio, illustre capo di una scuola altrettanto famosa, Platone decise di tornare a
Siracusa per cercare di attuare il progetto di sperimentare in concreto la tensione
dell'uomo verso il bene e gli esiti della speculazione. Fu un nuovo insuccesso, più
bruciante dei precedenti: l'ardore filosofico di Dionisio si rivelò un superficiale
invasamento, rifiutò di richiamare Dione e tenne presso di sè il filosofo come un
ostaggio. Nel 357 a.C. Dione riuscì a rientrare in Siracusa scacciando Dionisio, ma il
suo tentativo di istituire una monarchia moderata fallì e nel 354 a.C. cadde vittima di
una congiura istigata da Callippo.
Platone morì a ottanta anni nel 347 a.C., lasciando i propri averi in eredità ai suoi
continuatori nella direzione dell'Accademia, la quale durò per più di otto secoli, fino
a quando fu chiusa per ordine di Giustiniano nel 529 d.C.
BIBLIOGRAFIA:
Il corpus degli scritti di Platone è giunto secondo una suddivisione in 9
"Tetralogie", comprendenti 34 dialoghi, l'Apologia e una raccolta di 13 lettere.
E' molto difficile porre delle date alle opere platoniche: alcuni critici hanno affermato
che le opere di Platone riproducono il graduale svolgimento di un sistema presente fin
dall'inizio al suo pensiero; più attendibile è una seconda teoria secondo cui negli
scritti platonicisi riflette uno sviluppo interno, dai primi dialoghi all'elaborazione di
un sistema fondato sulla teoria delle Idee. Un altro principio di indagine si basa sui
caratteri della struttura, della lingua e dello stile; per quanto riguarda il primo
aspetto i dialoghi si possono classificare secondo due tipologie: quelli in forma diretta
o "drammatica" in cui i personaggi parlano in prima persona e quelli in forma di
narrazione in cui un testimone dell'episodio lo riferisce ad ascoltatori che non erano
presenti. La lingua e lo stile forniscono un criterio cronologico prendendo come punto di
riferimento le Leggi.
Le opere composte tra la morte di Socrate e il
primo viaggio in Sicilia includono tra le altre: Apologia, Critone e Gorgia;
le opere dell'età avanzata sono: Sofista, Politico, Crizia, Timeo, Leggi, Filebo.
PENSIERO FILOSOFICO:
La dottrina platonica fondamentale è quella delle idee. Modelli unici e stabili delle
cose che nel cosmo ricevono apparenza sensibile, le idee si sottraggono alla molteplicità
e alle trasformazioni cui sono soggetti gli enti che concretamente sperimentiamo. Quindi
la filosofia platonica è attraversata da un costante dualismo.Un tentativo di mediazione
tra sfera ideale e mondo della nostra esperienza è rappresentato da Eros, il demone al centro del dibattito
simposiaco. Nel discorso di Diotima,
Platone rappresenta l'ascesa alla bellezza in sè, favorita da Eros inteso
come mediatore tra mondo sensibile ed intellegibile. Socrate con l'apporto della
sacerdotessa offre una nozione ampia e particolarmente ricca dell'idea del Bello, che viene a sovrapporsi all'idea
di Bene, vertice dell'ideale piramide gerarchica
delle Idee, del quale è rivelazione. Questa concezione s'intreccia strettamente con la
concezione politica di Platone: infatti proprio al Bene dovranno ispirarsi gli uomini
chiamati a governare lo stato. Nei capitoli centrali nella Repubblica compare il
famoso mito della caverna con il quale vengono spiegati i vari gradi della conoscenza,
anche qui nella logica di una salita dalla conoscenza sensibile alla conoscenza
intellegibile: la conoscenza è rappresentata mediante una linea immaginaria divisa in due
parti di diversa lunghezza a loro volta divise in due parti. Un primo segmento rappresenta
l'εἰκασία, le immagini dell'arte, molto
svalutata da Platone perchè imitazione del mondo fenomenico, a sua volta considerato
imitazione delle idee; il secondo segmento comprende la πίστις,
ossia il mondo sensibile creduto veritiero dagli uomini comuni. Con questi due segmenti si
chiude la parte relativa alla δόξα, mentre si apre la
sezione rappresentante l'ἐπιστήμη, costituita da διάνοια che rappresenta gli oggetti delle scienze
matematiche e geometriche,e dal νοῦς che costituisce
la vera e propria conoscenza delle idee. Dal punto di vista cosmologico il Timeo
svolge secondi i principi della filosofia platonica la genesi e la struttura dell'universo
introducendo ulteriori sviluppi fondamentali: il mondo fisico è creazione di un dio, il
Demiurgo, che lo ordina in conformità alle Idee; si attua così il divenire che ah sede
nello spazio. Il cosmo stesso è mosso dall'anima universale che regola anche il moto
regolare delle stelle, a loro volta di natura divina. La perfezione assoluta è tuttavia
impedita dalla Necessità che provoca un residuo di disordine e quindi di male. L'esame
dell'organismo cosmico è condotto secondo norme matematiche e geometriche, da cui risulta
escluso ogni margine per l'osservazione empirica.