Alcuni dei più significativi momenti della seconda campagna condotta da Traiano in Dacia nel 105-106 d. C. Ricordiamo che Traiano, dopo l'iniziale sottomissione di Decebalo, aveva lasciato una fortificazione presso Sarmigezetusa, ed era ripartito per l'Italia, dove aveva celebrato il trionfo e splendidi giochi circensi. Ma Decebalo, lungi dall'essere definitivamente domato, stava sistematicamente violando i patti della resa, e costrinse l'imperatore a chiedere al senato di dichiararlo nuovamente nemico dello Stato. Si rese pertanto necessario un secondo intervento, che Traiano non volle affidare ad alcuno, ma curare personalmente.

 

L'imperatore è raffigurato mentre effettua un sacrificio davanti al ponte sul Danubio, costruitogli dall'architetto Apollodoro di Damasco, forse il personaggio alla sua sinistra, di spalle. In questa formella viene data raffigurazione del ponte, vera opera grandiosa d'ingegneria militare, esaltata come opera più importante fra quelle volute da Traiano e presupposto decisivo del successo della seconda campagna. 
Formella n° 74.

L'imperatore seduto a consiglio insieme ai suoi generali, in un accampamento fortificato, presiede un consiglio di guerra. Siamo nel cuore della seconda campagna, quando Traiano ha attraversato il Danubio e si sta addentrando nel cuore delle fortificazioni montane transilvane, ultima roccaforte della resistenza di Decebalo.
Formella n° 80.

Scena di alcuni capi Daci, che, per non sottomettersi all'imperatore, bruciano le proprie case e si suicidano in massa col veleno.
Formella n° 93.