Alcuni dei più significativi momenti della prima campagna condotta da Traiano in Dacia nel 101-102 d. C.

 

L'imperatore parla ai soldati, rivolgendo loro un saluto di esortazione prima della partenza. Scene come questa, peraltro bene testimoniate anche da Dione Cassio, lo storico delle campagne daciche, rivelano quel rapporto di familiarità e reciproca stima che lega il sovrano alle truppe durante l'intera durata della campagna.
Formella n° 8.

I medici militari prestano soccorso ai feriti dopo la battaglia di Tapae. In questa scena appare, a differenza che in altre, la difficoltà, ben testimoniata anche da Dione, incontrata dalle legioni di Traiano nella prima fase della campagna. Lo storico ci racconta che l'imperatore arrivò anche ad offrire il proprio mantello per porre riparo alla mancanza di bende. Le immagini scolpite sono ovviamente restie a narrare esplicitamente delle difficoltà dei romani. In questa scena, infatti, Traiano non compare affatto.
Formella n° 29.

Alla fine della campagna nella Mesia Inferiore, a sud del Danubio, corrispondente all'attuale Bulgaria (a cui Traiano si vide costretto nell'inverno 101-102, per un forte attacco di contingenti daci e sarmati), per sottolineare l'importanza del successo riportato dalle truppe e la propria personale soddisfazione, l'imperatore (cosa unica in tutto il fregio) consegna personalmente alcuni premi ai soldati vittoriosi.
Formella n° 33.

Seconda ambasceria a Traiano da parte di Decebalo, capo dei Daci. Un pileatus (nobile dacio riconoscibile dal caratteristico copricapo frigio), gettate la armi al suolo, si prostra davanti al'imperatore. Siamo nell'ultima fase della prima campagna, subito prima dell'attacco alla fortezza di cui parliamo nel commento alla seguente formella.
Formella n° 41.

Conquista di una fortezza, costruita esternamente in legno, posta a difesa di Sarmezegetusa, azione in cui la legione romana assume la caratteristica formazione a testuggine. Si rivela anche l'interno dell'edificio, in muratura. Grazie a scavi archeologici condotti in Romania, è forse possibile identificare questa come la fortezza di Piatra Rosie, che era rinforzata sul lato più esposto da una palizzata difensiva in legno.
Formella n° 50.