Nel testo Fünf Vorträge über den Griechischen Roman (Cinque saggi sul romanzo greco), del 1896, E. Schwartz individua l'archetipo del romanzo greco nell'Odissea e specialmente nei libri IX-XII ove, nei racconti di Odisseo alla corte dei Feaci, domina l'elemento fantastico, fiabesco, teratologico. Schwartz avverte nei viaggi di Odisseo la trasposizione fantastica dei viaggi di esplorazione e colonizzazione degli Ioni, che dalla costa microasiatica si spinsero fino all'estremo Occidente e all'Oceano. Ma Odisseo non è l'unico "Robinson Crusoe" della civiltà greca: l'Epos degli Arimaspi di Aristea di Proconneso, vissuto alla fine del VII secolo, è un racconto in esametri epici di cui ci restano minimi frammenti: il leggendario protagonista, invasato da Apollo, immaginava di giungere presso il popolo nordico degli Issedoni; qui apprendeva strabilianti notizie su altri fantastici popoli nordici, gli Arimaspi monocoli e gli Iperborei che abitano ai confini del mondo. Lo studioso avverte in questo Epos gli echi dei viaggi degli Ioni dalla costa microasiatica verso il Mar Nero e la Russia meridionale (Saga degli Argonauti), verso il Mar Caspio e fino ai piedi del Pamir, lungo le vie carovaniere asiatiche. Schwartz annovera tra gli antecedenti del romanzo anche la Periegesi della Terra di Ecateo di Mileto, in cui coesistono curiositas ionica e ingenuo razionalismo, i λόγοι di Erodoto, il mito platonico di Atlantide, la Ciropedia di Senofonte, che testimonia il crescente interesse del mondo greco per la cultura persiana. La storia della Persia, dai tempi del leggendario re Nino al IV secolo, era materia delle Notizie sulla Persia di Ctesia di Cnido, medico presso la corte persiana; dell'opera, in 23 libri, restano pochi frammenti e un sommario nella Biblioteca di Fozio. La storia romanzata nacque con le conquiste di Alessandro, dall'incontro tra la civiltà greca e quella persiana e orientale, tra la storiografia Ionica e le leggende asiatiche. Schwartz conduce un'accurata disamina dei caratteri della cosiddetta "storiografia di Alessandro", di cui rimangono frammenti, sommari e soprattutto citazioni e riferimenti negli storici posteriori, specialmente in Arriano. I principali "storici di Alessandro" furono Nearco, che impresse alla sua opera Navigazione lungo la costa indiana, un carattere scientifico ed etno-geografico; Tolemeo, autore più rigoroso e interessato agli aspetti strategici e politici della conquista; Onesicrito di Astipalea, che attribuì alla figura di Alessandro aspetti filosofici, soprattutto cinici; Aristobulo di Cassandrea, che scrisse in età avanzata il resoconto romanzesco delle spedizioni cui aveva personalmente partecipato; il retore Egesia di Magnesia, esponente della storiografia retorizzante, Marsia di Pella, Egippo di Olinto. Callistene di Olinto, nipote di Aristotele, celebrò in tono cortigianesco ed encomiastico le gesta di Alessandro, imprimendo alla narrazione spiccati caratteri romanzeschi. Nel III secolo gli elementi della leggenda di Alessandro e della letteratura esotica e teratologica si fusero nel cosiddetto Romanzo di Alessandro, falsamente attribuito a Callistene, compiuta sintesi di elementi storici, fantastici, meravigliosi, di ascendenze culturali di Oriente (Persia, Arabia, Egitto, India) e Occidente. Il fascino dei paesi orientali ispirò una fiorente letteratura pseudostorica ricca sia di elementi favolosi sia di intenzioni razionalistiche: lo Scritto sacro di Evemero di Messene, racconto di viaggi nell'Oceano Indiano fino all'isola favolosa di Panchaia, le opere Gli Egizi e Gli Iperborei di Ecateo di Abdera. Schwartz dedica l'ultima sezione del suo lavoro all'analisi delle connessioni e degli elementi di continuità tra la letteratura geoetnografica, teratologica, esotica e fantastica, arcaica ed ellenistica, e il romanzo greco fiorito specialmente nel II secolo d.C.; accanto all'influsso della retorica siriana microasiatica della II Sofistica, rintraccia come carattere dominante del romanzo di età greco/romana il sincretismo religioso, magico, filosofico. In Egitto, e specialmente ad Alessandria, si verificò l'incontro e la fusione di elementi culturali occidentali ed orientali: i culti di Iside, Serapide, Mitra, l'astrologia caldea, la magia egizia, la ricerca numerologica ed il misticismo di matrice pitagorica. Appartengono a questa medesima matrice culturale e si pongono in una linea di continuità con la letteratura esotica e fantastica di età arcaica ed ellenistica il romanzo di viaggi del siriano Iambulo, lo scritto di Antonio Diogene, Le meraviglie al di là di Tule, cui probabilmente si ispirò Luciano di Samosata per la sua Storia vera, e le Etiopiche del siriano Eliodoro.