Come enuncia il titolo, è fondamentale nel Satyricon linflusso della satira:
la traduzione letterale del titolo è infatti "Libri di vicende satiriche".
Quintiliano aveva affermato con orgoglio Satura quidem tota nostra est (Institutio oratoria X, 93-95), a sottolineare il carattere esclusivamente latino che distingueva tale genere. In seguito Diomede, autore del IV sec.d.C., nella sua Ars Grammatica, opera di riflessioni etimologiche, morfologiche, stilistiche e metriche, ci lascia due fondamentali definizioni, indispensabili per la comprensione della Satira in Roma:
Satura est carmen quod ex variis poematibus constabat
Satura est carmen ad carpenda hominum vitia
Disponiamo di una doppia chiave di lettura per individuare il saturae genus:
- la prima inerisce allaspetto strutturale/formale
- la seconda inerisce allaspetto contenutistico/moralistico
Si prendano ora in esame le diverse ipotesi sulletimologia di Satura, ricollegandole rispettivamente alle formulazioni di Diomede (1) oppure (2)
Grazie alle formulazioni di Diomede, è possibile tracciare due linee di sviluppo della satira. La prima e più antica è quella che nasce dalletimo di varietas:
- ENNIO, 4 libri di Saturae (Saturarum libri);
- PACUVIO, della cui produzione satirica si hanno notizie incerte;
- TERENZIO VARRONE REATINO, 140 libri di Satire Menippee, così chiamate perché ispirate alle discussioni filosofiche in prosa di Menippo di Gadara, caratterizzate dalla presenza dello spoudogeloion (alternanza del serio-faceto) e dalla diatriba cinico-stoica.
- PETRONIO, Satyricon
La seconda linea vede come esponenti:
- LUCILIO, 30 libri di satire;
- ORAZIO, 2 libri di Sermones;
- PERSIO, 6 componimenti satirici;
- GIOVENALE, 16 componimenti satirici;
LA SATIRA NEL SATYRICON DI PETRONIO
Nellelenco precedente il Satyricon è stato inserito come punto darrivo della
linea della satira più antica, di ascendenza enniana, caratterizzata dalla varietas:
tale linea offrì a Petronio un modello retorico e stilistico sufficientemente elastico a
recepire e ad articolare i vari materiali della tradizione milesia, fusi con le
osservazioni e le riflessioni dellautore.
Da unattenta analisi, tuttavia, emerge che il Satyricon di Petronio attinse ad entrambe le matrici su cui si sviluppò a Roma la satira: