Nel 1921 lo studioso italiano Bruno Lavagnini pubblicò Le origini del romanzo, opera dedicata allo spinoso problema della genesi del genere del romanzo greco.

L’incertezza e l’indeterminatezza che avvolgono un genere al momento della sua nascita non ci permettono di dare una data precisa alla sua fondazione. Anche il fatto che il romanzo nacque in un ambiente popolare, come filone estraneo alla letteratura ufficiale, e i suoi legami iniziali molto stretti con la storiografia ellenistica, rendono difficile fissarne una "data di nascita".

Lavagnini sostiene che esso si sia sicuramente formato nel periodo ellenistico III a. C., ma che già nel secolo precedente IV a.C. si potevano rintracciare forme embrionali che presentavano i temi e gli intrecci tipici dei romanzi posteriori.

Dopo aver accertato la collocazione delle origini del genere nell’Età ellenistica l’autore, afferma, superando l’ipotesi di Rohde (1876), che esso prese vita dalle leggende popolari rielaborate nel quadro della storiografia, uno dei pochi generi che durante l’Ellenismo, quando la letteratura aveva perso il contatto con il popolo ed era divenuta letteratura di corte, rispondeva alle esigenze delle classi meno colte. Di queste saghe, a carattere per lo più amoroso, connesse coi culti e con le tradizioni locali, oltre alle elaborazioni dotte dei grandi poeti ufficiali, dovettero, secondo Lavagnini, esisterne altre meno pretenziose, in prosa, fatte soprattutto per uso del popolo, che erano influenzate, appunto, dalla storiografia. Essa, infatti, raccoglieva le leggende e i miti come episodi memorabili nel corpo delle tradizioni di un popolo. Per divenire romanzo bastava che il mito fosse privato di ogni valore religioso e parlasse non più alla ragione del poeta ma alla sua fantasia. Era inoltre conseguenza necessaria, conformemente agli interessi della civiltà ellenistica, concentrata sul microcosmo familiare, che nel mito tradizionale eroico, che ora veniva rimosso dall’idealizzazione religiosa, accentuasse sempre più l’elemento erotico. Questo, acquistando per lo scrittore un interesse predominante su tutto il resto, invece di restare solo una piacevole digressione all’interno del racconto, diventava materia di composizione artistica. Con questo spostamento di interesse dall’eroico all’erotico, dal generale al particolare dell’individuo era dunque per Lavagnini nato il romanzo.