Approfondimento
IL COLLABORAZIONISMO ARABO NAZISTA DURANTE IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE
Il conflitto venutosi a creare in Palestina aveva dato origine, oltre che a scontri armati sfociati spesso in sanguinose carneficine, ad un odio insanabile tra le due parti contendenti, gli Ebrei e gli Arabi:
questi ultimi, oltre che ad organizzarsi in associazioni terroristiche clandestine, garantirono il loro appoggio alla Germania nazista, dalla quale ricevevano cospicui finanziamenti per le loro attività.
Quando nel 1936 l’Alto Commissario Samuel nominò illegali i movimenti arabi in Palestina, Haj Amin el Husseini, muftì di Gerusalemme dal 1921 e promotore dei disordini antiebraici, fuggì in Germania:
questi, nel novembre del 1941, incontrò Adolf Hitler, Heinrich Himmler (capo delle SS) e Joachim Von Rittentrop (ministro degli esteri), con l’intenzione di persuaderli ad estendere la campagna antisemita anche al mondo arabo.
Novembre 1941: Adolf Hitler riceve il muftì Husseini
Husseini chiese l’intervento militare di Germania o Italia in Palestina, ricevendo risposta negativa da Hitler, convinto che il momento per tale impresa non fosse propizio, ed espresse al Furher i suoi “ringraziamenti per la simpatia che egli ha spesso mostrato per la causa Araba ed in particolare Palestinese, della quale ha dato chiara espressione durante i suoi comizi…
Gli Arabi sono naturali amici della Germania poiché essi hanno gli stessi nemici della Germania, cioè gli Ebrei…”.
Hitler continuò dicendo: “La Germania ha iniziato una guerra totale contro gli Ebrei, che naturalmente include l’opposizione attiva agli Ebrei in Palestina… La Germania offrirà pratici e positivi aiuti agli Arabi impegnati nella stessa battaglia…L’obbiettivo della Germania è solo la distruzione degli elementi ebraici residui nella sfera araba… In quel momento il muftì sarà il più autorevole alleato nel mondo arabo…”.
Stabilitosi a Berlino, Husseini divenne supervisore dei campi di concentramento nazisti ed, in Jugoslavia, reclutò 20000 musulmani di origine palestinese in un battaglione di Waffen SS, che partecipò a rastrellamenti di Ebrei in Croazia ed Ungheria.
Husseini passa in rassegna truppe naziste
Alla fine del conflitto, catturato con la condanna di crimini di guerra, Husseini venne recluso in un carcere francese, da dove però riuscì a fuggire nel 1946.
Continuò la sua lotta contro gli Ebrei tra Il Cairo e Beirut, dove morì nel 1974.