Un esempio di stella variabile del tipo Cefeide |
Non tutte le stelle mantengono inalterata la loro luminosità, molte infatti la mutano periodicamente nel giro di anni, giorni e addirittura alcune ore. Queste sono le cosiddette "stelle variabili", scoperte nel 1596 per opera di Fabricius. Attualmente nel nostro cielo si contano circa 30.000 stelle variabili. La designazione delle stelle viene effettuata per costellazioni. Alla prima variabile scoperta in ogni costellazione si detta la lettera "R", la seconda "S", quindi "T", e così via fino alla "Z". I fenomeni presentati dalle variabili sono caratterizzati da:
Ampiezza della variazione fra un minimo ed un massimo.
Periodo di tempo che passa tra due massimi o due minimi successivi.
I parametri precedenti hanno permesso agli studiosi di suddividere le stelle variabili in tre gruppi:
Variabili pulsanti
Variabili eruttive
Variabili ad eclissi
Le Variabili Pulsanti: Le più importanti sono le Cefeidi, stelle alimentate da una sorta di respirazione che ne aumenta e ne diminuisce le dimensioni e di conseguenza anche la luminosità. A causa di questo fenomeno la magnitudine della stella pulsante subisce una variazione periodica. Per quanto riguarda le Cifeidi le variazioni luminose, essendo regolari, sono compresi tra 0,1 e 2 magnitudini; periodi da 1 a 70 giorni. Un altro gruppo di pulsanti invece, come le variabili Mira hanno periodi e ampiezza diversi da un ciclo all'altro. I periodi infatti sono compresi tra 80 e 1000 giorni e le variazioni sono fra 2,5 a 10 magnitudini. Si tratta dunque di giganti rosse a bassa temperatura ( dal ciclo irregolare). Un ulteriore categoria sono le SR (semi regolari). Queste sono super giganti con variazioni di debole ampiezza e con periodi poco regolari.
Rappresentazione artistica di una stella eruttiva, più precisamente di una variabile a brillamento o flare star |
Le Variabili Eruttive: Queste sono le stelle la cui luminosità varia a causa di processi violenti che avvengono nella loro Cromosfera (sottile strato dell'atmosfera solare) e corone solari. Tali variazioni sono causate da un'eruzione, una dilatazione che si manifesta con un'istantanea liberazione di energia sulla superficie della stella. Esistono molti tipi di variabili eruttive, tra cui le più importanti sono:
Stelle T Tauri, si tratta di stelle che sono ancora nella loro fase iniziale di formazione nella quale i gas si stanno ancora addensando
Stelle Fu Orionis, sempre circondate da una nebulosa creatasi per le continue eruzioni.
Stelle a Brillamento (Flare Star) queste hanno periodici e violenti aumenti di luminosità che durano poche ore o minuti
Stelle R Coronae Borealis, che brillano normalmente durante il corso di anni e all'improvviso subiscono un calo di luminosità. La prima di queste fu scoperta nel 1795 dall'astrofilo inglese Edward Pigott
Le eruttive più impressionanti sono le Novae, stelle "temporanee". Queste infatti nel giro di pochi giorni o addirittura ore aumentano da 12 a 13 magnitudini (fino a 100.000 la luminosità iniziale) e in vari mesi e anni ritornano alla luminescenza originaria, diventando una Post Nova.
Variabili ad eclissi:
Queste non sono vere e proprie variabili in quanto la loro variazione della loro luminosità non è intrinseca ma è dovuta solo al periodico passare di una stella davanti all'altra lungo la nostra direzione d'osservazione. Se in una delle stelle l'asse orbitale è di 90°, se cioè il piano stesso è inclinato nello spazio in modo da coincidere o quasi con la direzione d'osservazione, allora le due componenti si eclissano reciprocamente nel corso di un periodo e la luce che vediamo varia periodicamente (quindi da un certo punto di vista queste "false" variabili sono estremamente somiglianti alle stelle doppie). Esistono tre tipi di queste (false) variabili:
Un' immagine animata che rappresenta l'eclissi del tipo Algol: la sua variazione si può seguire senza alcun aiuto ottico e si verifica quando una componente passa davanti all'altra a intervalli regolari così da nasconderci parte della sua luce. L'eclissi di Algon dura circa 4 ore a intervalli di circa 4 giorni. |
Le stelle del tipo di Algol: entrambi i membri hanno forma sferica e il periodo è compreso in un intervallo molto ampio, generalmente da 2 a 3 giorni o da 5 a 8 giorni
Le stelle del tipo di b Lyrae:in cui le due componenti sono così vicine da assumere una forma ellissoidale ( a causa delle sollecitazioni mareali) e possono trovarsi quasi a contatto; le due stelle sono di dimensioni differenti
Le stelle del tipo di W Ursae Majoris: i cui componenti sono entrambi di forma ellissoidale ma di dimensioni e quasi a contatto