Andromeda, dipinta da Gustave Doré

Un bel pezzo di cielo boreale è occupato da quattro costellazioni dedicate ad altrettanti personaggi mitologici, tutti implicati nella stessa storia: quella di Andromeda, la bella figlia di Cefeo, re dell'Etiopia, e di sua moglie Cassiopea, la cui vanità dette origine a una serie di guai risolti all'ultimo minuto dall'eroe Perseo.

Il mito narra che un giorno la regina Cassiopea, che passava il tempo a guardarsi allo specchio e ad accarezzarsi le chiome, si vantò di essere più bella delle stesse Nereidi, una cinquantina di ninfe marine note per la loro avvenenza, tra le quali figuravano la moglie del dio degli oceani, Nettuno, e la celebre Teti, madre di Achille.

Immortali e bellissime, ma anche molto suscettibili, le ninfe chiesero a Nettuno di punire in modo esemplare la presuntuosa regina. Lui acconsentì, prima scatenando una spaventosa mareggiata che devastò le coste del regno di Cefeo, quindi mandando il mostro marino Ceto (Balena) a seminare morte e distruzione tra le popolazioni rivierasche. Re Cefeo, disperato e senza sapere cosa fare per liberarsi dal flagello, si rivolse all'oracolo di Ammone per chiedere consiglio la risposta fu chiara e terribile: l'unica possibilità del re era quella di offrire la sua giovane figlia Andromeda in sacrificio al mostro. Solo in questo modo l'ira delle Nereidi e di Nettuno si sarebbe placata. Disperato, ma propenso a salvare il regno piuttosto che la figlia, il re dette ordine che la sventurata Andromeda fosse portata sulla scogliera e incatenata nuda alle rocce vicino all'acqua, in modo che il mostro marino potesse vederla da lontano. Ceto, infatti, non si fece attendere troppo. Mentre la ragazza aspettava l'assalto, sfrecciava nel cielo l'eroe Perseo provvisto dei sandali alati di Mercurio e salvò la ragazza.

Con incredibile padronanza della situazione e rispettoso delle regole, Perseo si concesse il tempo per chiedere la mano della ragazza ai due genitori i quali, appostati a debita distanza, già si preparavano a vederla sbranata da Ceto.


Vista di Andromeda dal cielo

Secondo i fatti, invece, la costellazione di Andromeda si estende per 722 ° quadrati ed è nota fin dall'antichità. Questo insieme di stelle è ben visibile per gran parte dell'anno, ma il suo periodo di maggior visibilità è l'autunno. Questa costellazione ha solo due stelle molto luminose: α β, rispettivamente  Alpheratz e Mirach, la prima  si trova anche nella costellazione di Pegaso.

Andromeda è già nota dall'antichità, infatti compare nell'Almagesto di Tolomeo e confina a nord con Cassiopea, a nord-est con Pegaso, a sud con Triangolo e Pesci e a ovest con Lucertola.  Questa costellazione è anche una galassia a spirale chiamata M31, più brillante e grande della Via Lattea.