La Rift Valley  è una vasta formazione geografica e geologica che si estende per circa 6000 km in direzione nord-sud della circonferenza terrestre, dal nord della Siria (sud-ovest dell'Asia) al centro del Mozambico (est dell'Africa). La valle varia in larghezza dai 30 ai 100 km e in profondità da qualche centinaio a parecchie migliaia di metri. Si è creata dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba, che iniziò 35 milioni di anni fa, e dalla separazione dell'Africa dell'est dal resto dell'Africa, processo iniziato da 15 milioni di anni.

I plateaux basaltici dell'Etiopia, potenti stratificazioni di lava solidificate, raggiungono spessore di oltre 1000 m, isolando delle montagne tabulari, che vengono chiamate in Etiopia "Ambe". L'attività vulcanica che ha prodotto questa enormi colate è vecchia di oltre 50 milioni di anni; è collegata tuttavia a grandi movimenti della crosta terrestre tuttora in atto lungo quello che costituisce di gran lunga il maggior sistema di frattura del nostra pianeta. Esso inizia non in Africa ma addirittura nell' Asia mediterranea, all'estremo nord della Siria; forma la stretta depressione tra la Palestina e la Giordania, occupata dal mar di Galilea e dal mar Morto, prosegue costeggiando il Sinai e allargandosi nella grande distesa del mar Rosso. Attraverso il golfo di Aden questa straordinaria vallate sbocca nell'oceano Indiano; a occidente invece essa si dirama in terraferma tagliando l'Africa orientale con una lunga fessura in direzione nord-sud. Partendo dalla desolata Dancalia, regione dell'Etiopia, il sistema solca profondamente gli altipiani etiopici, forma la conca del lago Rodolfo, e si allunga attraverso Kenya e Tanzania, con la cosiddetta Great Rift Valley ( valle della grande spaccatura). Parallelamente, centinaia di km più a ovest, esso scava una profonda depressione ad arco occupata in gran parte da laghi stretti e lunghi, come il Tanganica. Le due fratture si riuniscono in fine più a sud, perdendosi oltrepassato il lago Malawi, nel Mozambico, alle foci della Zambesi. L'intero sistema di fratture africane è stato ed è tuttora accompagnato da una vivace attività vulcanica. Cessate da tempo le eruzioni lineari, in Etiopia sono rimasti in attività vulcani centrali concentrati in particolare in quella parte del territorio a nord-est, arida e semidesertica, la Dancadia. Il Dubbi, L'Afderà, l'Abidà, ebbero le loro ultime manifestazioni eruttive  rispettivamente nel 1863, nel 1915 e nel 1928. Di gran lunga più importante è tuttavia l'Erta Alè, per il fatto di essere assieme a pochissimi altri vulcani al mondo, continuamente in eruzione.

ERTA ALE

Erta Ale è una catena di vulcani posta nel Triangolo di Afar, Etiopia. A nord termina nella pianura di sale a sud si estende fino al Lago Afrera detto anche Giulietti, a ovest è delimitata dalla scarpata dell'altopiano etiope e ad est dalla scarpata della Dancalia. Su una superficie di 2350 km². Sulle scarpate laterali affiorano sedimenti corallini, tra le quote di meno 30 e più 90. Questi sedimenti assieme agli importati sedimenti salini, dimostrano che questa depressione fu in


Crosta nera, causa del raffreddamento, che si forma sul vulcano Erta Ale.
passato occupata dal Mar Rosso, si ritiene tra i 200 e gli 80 mila anni fa. La regione interamente desertica è formata da crosta basaltica, frutto dell'allargamento della crosta terrestre in questa zona. La catena conta molti vulcani a scudo, i principali da nord a sud sono il Gada Ale detto anche Kebrit Ale alto 287 metri, l'Alu-Dala Filla o Dalafilla alto 613 metri, il Borale Ale alto 668 metri, l'Erta Ale, il Hayli Gubbi alto 521 metri e l'Ale Bagu alto 1031 metri; quest'ultimo è l'unico che non si trova sull'asse principale della faglia. Il più famoso porta il nome della catena stessa, è alto 613 metri, con un lago di lava permanente. Il calore indotto dal mantello non riesce talvolta a conservare la crosta alla stato liquido, e quindi ogni tanto sul lago si forma una crosta nera frutto del raffreddamento. Solitamente però, la temperatura di 1200° Celsius consente il mantenimento di uno stato liquido al lago, sulla cui superficie si possono ammirare pezzi basaltici galleggianti come fossero iceberg. È uno dei quattro vulcani che nel mondo, permette l'osservazione di questo straordinario e spettacolare fenomeno. La faglia che attraversa la depressione, che marca l'allontanamento della placca araba dalla placca africana permette la fuori uscita di magma, fenomeno che normalmente avviene solo nelle dorsali oceaniche, in mare aperto e a grande profondità, quindi molto difficilmente osservabile.