I grandi e numerosissimi vulcani dell'America Centrale
costituiscono delle presenze solenni e decisive in ogni aspetto della realtà di
queste terre e nella civiltà dei loro abitanti. Questa regione, geologicamente
giovanissima e dunque sottoposta a violenta attività sismica e vulcanica,
presenta una successione quasi ininterrotta di oltre cento edifici vulcanici
recenti, la metà dei quali attivi, con eruzioni soprattutto esplosive,
accompagnate da nubi ardenti e da lahars. L'allineamento ha origine
nell'altopiano del Messico con i giganteschi Popocatepetl (5452 m)o Orizaba
(5747 m, la cima più elevata del paese) e con i più modesti, ma importanti per
la storia della vulcanologia, Jorullo e Paricutin, nati ambedue in tempi
recenti, il primo nel 1759, il secondo nel 1943. Lo Jorullo è spesso ricordato
come esempio della lentezza di raffreddamento delle rocce vulcaniche: ancora
ventuno anni dopo l'ultima eruzione, avvenuta nel 1774, la sua lava era tanto
calda da accendere una sigaretta e a distanza di ottantasette anni fumava
ancora. Certe sue parti, a pochi centimetri dalla superficie, sono tuttora
troppo calde anche solo per essere sfiorate.
L'allineamento continua in Guatemala col Santa Maria (breve, ma violentissima
eruzione esplosiva nel 1902) e il Fuego, strato-vulcano molto attivo; in El
Salvador con il San Miguel e l'Izalco, anche quest'ultimo di nascita recente(1770); in Nicaragua con Serra Negro, il Masaya e il Coseguina, la cui cima è
occupata da una caldara larga 2,5 km, originata, nel 1835, da quella che fu
l'eruzione esplosiva documentata di maggior violenza nelle Americhe. L'imponente
schieramento dei vulcani centro-americani si chiude con il Poàs, l'Arenal e l'Irazù
della Costarica. E' questo il tratto più stretto dell'intera regione, ridotta
qui quasi esclusivamente ad una successione di coni emergenti dal mare.
POPOCATE'PETL
Il Popocatépetl (5.452 metri), è un vulcano in attività,
situato nella regione di Puebla, in Messico. Il vulcano si trova a 70 km a
sudest di Città del Messico e solo 45 km a ovest della città di Puebla. Il suo
nome, che in lingua nahuatl significa "montagna (tepētl)
che emette vapore (popōca)",
è dovuto alla sua continua attività, fin dai tempi dell'epoca precolombiana.
Il Popocatépetl ha una forma conica simmetrica, con
ghiacciai perenni vicino al cratere, sulla cima della montagna. È il secondo
vulcano più alto del Messico, con un'altezza massima di 5.465 metri sul livello
del mare, secondo solamente ai 5.700 metri del Citlaltépetl (o "Pico de
Orizaba").
Il vulcano Popocatepelt durante l'eruzione del 2000. |
Il vulcano, durante l'epoca precolombiana, era una
divinità azteca destinataria di un culto esclusivo. Al giorno d'oggi il culto
sopravvive in forma minoritaria o simbolica; i guardiani del vulcano vengono
chiamati "temperos del vulcano Popocatépetl",
e ad esso si riferiscono come Don Goyo
o Serafín,
personificandolo come un'indigena.
I temperos
fanno parte delle comunità che popolano le pendici del vulcano e assicurano di
poter comunicare con esso dopo un'esperienza che li ha portati vicino alla
morte, come l'essere stati colpiti da un fulmine o per aver sofferto di una
malattia terminale. Celebrano anche riti nei santuari consacrati a Popocatépetl,
che si trovano tra le piantagioni e le zone boscose alle pendici del vulcano,
per invocare la benedizione della pioggia, così come la protezione del dio per i
raccolti.
Nella mitologia azteca, Popocatépetl era un guerriero che
amava Iztaccíhuatl. Il padre di Iztaccíhuatl lo mandò in guerra, ad Oaxaca, promettendogli sua figlia in sposa al suo ritorno
(cosa che il padre di Iztaccíhuatl pensava non sarebbe avvenuta). A Iztaccíhuatl
venne detto che il suo amore era stato ucciso e lei morì dal dolore. Quando
Popocatépetl ritornò e seppe di averla perduta, morì di dolore anche lui. Gli
dei li coprirono di una pioggia di stelle e li trasformarono in vulcani. La
montagna Iztaccíhuatl venne chiamata "La donna addormentata" perché ha le
sembianze di una donna sdraiata sulla schiena. Lui divenne il vulcano
Popocatépetl, che faceva piovere fuoco sulla Terra con furia per la rabbia di
aver perduto la propria amata.
PARICUTIN
Il Paricutín è il vulcano più giovane al mondo e
appare in alcune versioni delle
Sette Meraviglie Naturali del Mondo. Si trova nello stato di
Michoacán,
in Messico
tra il villaggio di
San Juan Parangaricutiro e quello di
Angahuan. Ha preso il nome dal villaggio omonimo che rimase completamente
sommerso dalla sua eruzione iniziata il
20
febbraio del 1943.
L'eruzione durò 9 anni, il cono s'ingrandì progressivamente
per l'accumulo di cenere e lava: era alto 7,5 m il primo giorno, 50 m il
secondo, 140 m alla fine della settimana e 336 m alla fine dell'anno. Le
eruzioni continuarono fino al 1952, ma gran parte del cono vulcanico si formò
prima della fine del 1943.
Conosciuto localmente come 'El Monstre', il Paricutín
raggiunge ora i 2.774 m sul livello del mare. Ha causato notevoli danni
all'agricoltura e all'allevamento: le ceneri arrivarono fino a Guadalajara, 180
km a nord-ovest.