Mar dei Caraibi
29 agosto/10 settembre 1935
Vittime: 408
Categoria: 5
Neanche sette anni dopo la catastrofe dell'uragano San Felipe Okeechobee, una nuova tempesta si presentò nel Mar dei Caraibi: era il 29 agosto 1935 e il ciclone venne avvistato appena a est delle Bahamas; avanzò poi verso la Florida, potenziandosi a causa del contatto con la corrente del Golfo, fino al 2 settembre quando colpì le Florida Keys, con l'inaspettata furia di un uragano della massima categoria. Dopo aver devastato questa regione, e attraversato gran parte del sud-est degli Stati Uniti, il ciclone sfociò nuovamente sulle acque atlantiche nei pressi di Norfolk, il 6 settembre, per poi dissolversi definitivamente in aperto oceano il 10 settembre. Questo piccolo ma violentissimo uragano fece registrare a Long Key un minimo di pressione di 892 mb, aggiudicandosi così il titolo del più intenso uragano che abbia mai colpito gli Stati Uniti da quando sono disponibili osservazioni scientifiche del fenomeno, e il terzo fra tutti gli uragani
L'immagine rappresenta il percorso dell'urgano del Labour Day Legenda: giallo: tempesta tropicale arancione: uragano (categoria 1, 2 e 3) rosso: uragano maggiore (categoria 4 e 5) |
La furia della tempesta rase al suolo ogni costruzione e ogni albero a Matecumbe Key, e produsse generalmente in tutto lo stato danni complessivi per 6 milioni di dollari di allora. La Florida Overseas Railroad, la principale via di comunicazione che collegava le Florida Keys con l'entroterra, facente parte della Florida East Coast Railway, fu completamente distrutta; lo storm surge provocato dall'uragano e i fortissimi venti, hanno fatto deragliare un treno proveniente da Homestead, lasciando sui binari soltanto la locomotiva: è stata fatta una stima di 408 morti. L'effetto complessivo dei venti e dello storm surge fu responsabile della morte di 423 persone nelle Florida Keys: di queste, 259 erano veterani della prima guerra mondiale, alloggiati nei centri di riabilitazione situati nella zona.
Dopo il passaggio dell'uragano anche Ernest Hemingway visitò la zona e descrisse la distruzione cui si trovò di fronte in un articolo per larivista 'New Masses' dal titolo 'Chi ha ucciso i veterani' e in una lettera privata al suo editore scrisse: "Abbiamo trovato 69 corpi laddove nessuno sarebbe normalmente in grado di arrivare. Le Indian Key sono state totalmente spazzate via, non vi è più un filo d'erba.."