Tsunami a Lisbona

1 novembre 1775

altezza massima onde: 15 metri

vittime: circa 2.000 persone

Alle  9.30 del 1 ° novembre 1755, un terremoto ha scosso il fondo marino a circa 200 chilometri a ovest di Capo San Vincenzo, sulla punta sud-occidentale del Portogallo.  La scala Richter non esisteva ancora, ma si è approssimato che il terremoto fosse stato di magnitudo 9, perché non solo ha provocato gravi danni in Marocco, ma ha influenzato anche Huelva e Cadice ed è stato sentito in Francia, Svizzera, Italia e Finlandia. Lisbona è stata la città che ha avuto la maggiore distruzione. Infatti una grande onda ha colpito la costa atlantica dell'Andalusia; lo tsunami ha causato gravi danni a Lisbona, arrivando 30 minuti dopo sulla costa di Huelva e un'ora dopo a Cadice con onde di 15 metri. L'onda che si avvicinò il Guadalquivir e Siviglia è stata notevole.  E con meno potenza poi, ha raggiunto anche la costa della Francia, il Regno Unito, Irlanda e Olanda. Quest'anno ricorre il 236 ° anniversario del disastro. Il numero delle vittime era molto alto, data l'ampiezza dello tsunami. Si stima che 2.000 persone possono essere morte, metà delle quali a Ayamonte (Huelva), dove le onde hanno spazzato un villaggio di pescatori. Le cause che possono spiegare il moderato numero di vittime sono molte; innanzitutto, è stato un giorno festivo, e in quel momento, a metà mattina, molte persone erano nelle chiese. Molti villaggi sono stati allertati dopo il terremoto, e i più vicini si sono allontani dalla costa. I morti erano per lo più marinai e persone che viaggiano lungo i sentieri costieri. A Cadiz un'azione decisa dal governatore, per calmare il panico causato dal terremoto, vietò di lasciare la città per terra e per mare, il che ha evitato migliaia di vittime. Solo 40 persone sono morte. La mancanza di memoria immediata della presenza di catastrofi sismiche in una zona tettonicamente attiva, come la costa andalusa, non è un argomento valido per respingere le misure di prevenzione. Se dovesse ripetersi uno tsunami simile a quello del 1755, le conseguenze sarebbero catastrofiche. E' una necessità urgente l' attuazione di un piano che includa la prevenzione da terremoti, tsunami, fornita di edilizia e infrastrutture, protezione civile, una segnalazione efficace e una rete di allarme tsunami per rilevarne la presenza prima che raggiunga le nostre coste.  La questione non è ancora chiusa, ma ogni qual volta dovesse riaccadere siamo pronti per evitare la catastrofe.


Immagine che raffigura lo scompiglio causato dallo tsunami nella città di Lisbona.

Il terremoto di Lisbona ebbe una grande rilevanza storica; infatti, oltre che distruggere intere città, scosse anche le coscienze di un'intera generazione. Lisbona era la capitale di un paese fortemente cattolico, con alle spalle una storia di grandi sforzi di cristianizzazione ed evangelizzazione delle colonie. In aggiunta il sisma coincise con la festa di Ognissanti, e distrusse quasi tutte le più importanti chiese. Per tutti i teologi ed i filosofi del XVIII secolo questa inaudita manifestazione della collera divina rimase un mistero assai difficile da spiegare, e che fu di stimolo a riflessioni filosofiche di vario tipo. Alcuni fecero risalire la causa del terremoto alla punizione divina per il massacro degli indios nelle riduzioni sud americane dei gesuiti . Il terremoto ebbe una forte influenza su molti pensatori europei dell'Illuminismo. Più di uno di essi menzionarono o fecero allusione a questo avvenimento in loro scritti, in particolare Voltaire in Candido e nel Poème sur le désastre de Lisbonne (Poema sul disastro di Lisbona).