L'oscuramento globale (in inglese "global dimming") è la riduzione graduale dell'irraggiamento solare sulla superficie terrestre che comporta, come conseguenza, un aumento di luminosità della Terra verso lo spazio. Le osservazioni di questo fenomeno sono cominciate negli anni Sessanta e, nel periodo di tempo fino agli anni Novanta, è stata stimata una riduzione complessiva della radiazione solare al suolo tra il 2% e il 5%. Gli studiosi pensano che la causa principale dell'oscuramento globale sia da imputare all'aumentata presenza nell'atmosfera di particolato sospeso in forma di aerosol, causato dall'inquinamento; questo particolato ha l'effetto doppio di diffondere la luce, rifletterla parzialmente e di fungere da nucleo di condensazione per le gocce d'acqua che formano le nubi. L'incremento dell'inquinamento atmosferico causa l'aumento di particelle sospese e la formazione di nuvole costituite da gocce di piccole dimensioni. Le nuvole assorbono sia il calore irradiato dalla superficie terrestre che quello del Sole; l'effetto di questi due fattori varia in base all'altitudine, alla località, alla luminosità e al tempo atmosferico (notte, giorno, stagione). In genere durante il giorno predomina l'assorbimento della luce solare (con l'effetto di mitigare il riscaldamento sulla superficie terrestre); di notte invece la retroriflessione della radiazione terrestre rallenta la perdita di calore della Terra. Tra i primi a studiare gli effetti della radiazione solare sul clima fu Mikhail Ivanovich Budyko, nel 1969, che tramite semplici modelli climatici bidimensionali investigò l'impatto dell'albedo (frazione di luce che viene riflessa indietro, in tutte le direzioni) glaciale nel bilancio energentico atmosferico. Budyko riscontrò una correlazione positiva tra l'aumento delle precipitazioni nevose e del ghiaccio, e la quantità di radiazione solare riflessa nello spazio. L'aumentata riflessione causa una diminuzione della temperatura globale del pianeta. Nel 1989 il geografo Atsumo Ohmura pubblicò uno studio dove analizzava i dati statistici sull'irraggiamento solare della superficie terrestre ed evidenziava una diminuzione del 10%, avvenuta nel corso dei precedenti tre decenni. L'effetto della diminuzione avrebbe dovuto condurre ad un raffreddamento dell'atmosfera, un risultato apparentemente in contraddizione con gli effetti del surriscaldamento globale. Nel 1992 Gerry Stanhill diede per la prima volta il nome "global dimming" al fenomeno. L'incidenza dell'oscuramento globale caria localmente e nel corso dell'anno, ma è stato stimato un aumento medio annuale dell'oscuramento del 2-3%. Negli anni Novanta fu effettuato un esperimento alle isole Maldive, in modo da comprovare che le cause dell'oscuramento fossero effettivamente dovute all'inquinamento atmosferico. Fu registrata una riduzione del 10% dell'irraggiamento(contro l'1% inizialmente previsto) nelle isole coperte dai venti stagionali (molto inquinanti) provenienti dall'India meridionale.


Scie di condensazione degli aerei.


Anche le scie di condensazione degli aeromobili hanno un impatto sul fenomeno: un'evidenza di questo la si è avuta durante gli attentati dell'11 settembre 2001, a New York. La sospensione dei voli aerei durante quella giornata è stata associata ad una diminuzione dell'emissione in atmosfera , dando evidenza empirica di un anomalo aumento dell'escursione termica tra notte e giorno (circa 1°C) in alcune zone degli USA normalmente interessati da traffico aereo.
nel 2005 alcuni esperti hanno notato un'inversione dell'effetto (localmente fino al 4%), a partire dagli anni novanta. Sembra che una fra le cause di ciò sia la diminuzione di particolato disperso in atmosfera, che si è cominciato a registrare grazie a legislazioni favorevoli al contenimento dell'inquinamento, in particolare in Europa.
L'irraggiamento solare provoca il riscaldamento degli oceani e la conseguente evaporazione dell'acqua che ricade successivamente come pioggia. La riduzione dell'irraggiamento causata dalla presenza di aerosol nell'aria, può quindi avere un'influenza negativa sul ciclo idrogeologico del pianeta. L'offuscamento globale potrebbe avere perciò effetti su larga scala sul clima. Alcuni modelli climatici sembrano indicare che una riduzione dell'irraggiamento superficiale può aver contribuito alla mancata formazione dei monsoni nell'Africa subsahariana durante gli anni '70 e '80, con conseguenti carestie come quella provocata dalla tragica siccità del Sahel. Allo stesso modo tramite l'offuscamento da parte degli aerosol si tende a spiegare buona parte del lieve raffreddamento climatico globale registrato nel trentennio compreso tra il 1945 e il 1975. Nel complesso sembra che l'oscuramento globale abbia contenuto i flussi energetici fra l'atmosfera e la superficie terrestre, con un relativo calo dell'evaporazione ed aumento dell'umidità atmosferica, ma una conseguente riduzione delle precipitazioni. 

 

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