Bahamas, Nord Carolina, New England
9/16 settembre 1944
Vittime: 390
Categoria: 3

 

La furia del clima non risparmiò il suolo americano neanche durante la seconda guerra mondiale. Il Grande Uragano Atlantico fu avvistato per la prima volta a nord-est delle Piccole Antille, il 9 settembre 1944, sviluppatosi probabilmente da un'onda tropicale di alcuni giorni prima e arrivò il 12 settembre a nord-est delle


L'immagine rappresenta il percorso del Grande Uragano Atlantico.
Legenda:
+ : tempesta extratropicale
arancione: uragano (categoria 1, 2 e 3)
rosso: uragano maggiore (categoria 4 e 5)
Bahamas, classificato come uragano di categoria 4 (230 km/h). Il Grande Uragano Atlantico, chiamato così per la forza dei suoi venti e per la sua grandezza, colpì le coste del Nord Carolina il 14 settembre, nei pressi di Cape Herras; dopo aver toccato il continente il ciclone accelerò il suo movimento, attraversando velocemente il New England, fino a sconfinare sul territorio canadese il 15 settembre, dove divenne un ciclone extratropicale, prima di finire la sua corsa in Groenlandia, dove il 16 settembre si trasformò in una normale depressione delle medie latitudini.
Fra le peculiarità di questo uragano vi è certamente la sua 'resistenza': di categoria 3 quando investì le coste degli stati uniti conservò la forza di uragano di categoria 2 per gran parte del suo cammino lungo le coste del continente, fin quasi al confine con il Canada. A Cape Henry, in Virginia, si osservarono venti massimi da 215 km/h, con raffiche da 240 km/h; e intensi venti collegati all'uragano spazzarono una vasta regione, dal Nord Carolina al Massachussets, con raffiche da circa 180 km/h a Hartford, nel Connecticut. Anche le piogge furono abbondanti, comprese tra 140 e 270 mm totali, su tutte le regioni attraversate dalla tempesta.

Il Grande Uragano Atlantico ha causato danni per circa 100 milioni di dollari, un terzo di quelli causati dal Grande Uragano del New England nel 1938; causò, inoltre, la morte di 'solo' 46 persone sul continente, grazie al buon funzionamento delle stazioni meteorologiche che, avendolo avvistato in tempo, hanno permesso di mettere in atto un piano di evacuazione; produsse però effetti ben più disastrosi sul tratto di mare di fronte alle coste colpite: la sua furia affondò ben cinque navi, fra cui un cacciatorpediniere e un dragamine della Marina militare, due imbarcazioni della Guardia costiera e un battello mercantile, seppellendo fra le acque dell'Oceano altr 344 persone.
I danni più gravi sono stati riportati nello stato del New Jersey, dove centinaia di case sono state spazzate via, moltissime strade distrutte  e ora sono fuori uso e gran parte dei moli della città di Atlantic City sono stati portati via a causa della furia del vento.