Praia Banana, isola di Principe |
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Nome completo del paese:
Repubblica Democratica di São Tomé e Príncipe
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Superficie:
1.001 kmq
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Popolazione:
187,410 abitanti (tasso di crescita demografica 3,2%)
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Capitale:
São Tomé
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Popoli:
discendenti dagli schiavi angolani; angolani, mozambicani e capoverdiani,
europei (in particolare portoghesi)
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Lingua:
portoghese
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Religione:
80% cristiana (cattolica, evangelica luterana)
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Ordinamento dello stato:
repubblica
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Presidente:
Fradique de Menezes
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Primo ministro:
Tomé Soares da Vera Cruz (2006)
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PIL:
214 milioni di dollari
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PIL pro capite:
1.200 dollari
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Tasso annuale di crescita:
4%
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Inflazione:
9%
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Settori/prodotti principali:
pesca e conservazione del pesce, tessuti, sapone, birra, legname, caffè, cacao,
copra, olio di palma, noci di cocco, cinnamomo, pepe, banane, papaia, fagioli,
pollame
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Partner economici:
Portogallo, Paesi Bassi, Spagna, Francia, Regno Unito, Polonia, Filippine,
Giappone
Storia Le isole
di Sao Tomè e Principe, al momento della loro scoperta (avvenuta tra il 1469 e
il 1472, ad opera di esploratori portoghesi) erano disabitate. Le date presunte
di scoperta delle isole sono il 21 Dicembre 1471 (onomastico di
San Tommaso) per São Tomé e il 17 Gennaio 1472
(onomastico di
Sant'Antonio) per Principe che al santo fu in
principio dedicata. Cambiò il suo nome in isola del
Principe nel 1502 in rifermento al Principe del
Portogallo al quale venivano pagate le commesse per il commercio dello zucchero
locale.
I Portoghesi decisero che le isole rappresentavano una base
ideale per il commercio della costa, e completarono il primo insediamento
stabile a São Tomé nel
1493. Principale artefice della colonizzazione
fu
Álvaro Caminha, che in seguito ricevette dalla
Corona il diritto di amministrare le isole. Nel
1500 fu creato un insediamento anche a Príncipe.
Inizialmente le isole non apparvero particolarmente ricche di risorse, e i primi
coloni furono soprattutto galeotti, oppure ebrei condannati dall’inquisizione;
in seguito, tuttavia, si scoprì che il terreno
vulcanico delle isole era perfetto per l'agricoltura,
e in particolar modo per la coltivazione della
canna da zucchero. Per alimentare di manodopera
le coltivazioni, i Portoghesi iniziarono a far affluire sulle isole grandi
quantità di
schiavi africani. A metà del
XVI secolo la colonia figurava fra i primi
esportatori di zucchero dell'Africa. La corona portoghese, a quel punto, decise
di reclamare il proprio diritto di proprietà sulle isole, nel 1522 (Principe,
tuttavia, divenne ufficialmente dominio Portoghese nel 1577).
Piantagioni di caffè nell'isola di Sao Tomè |
Il processo verso l'indipendenza fu favorito dalla caduta
della
dittatura di
Marcello Caetano in Portogallo, nell'aprile del
1974. I rappresentanti del nuovo governo
portoghese incontrarono il Movimento Indipendentista di Sao Tomè e Principe ad
Algeri e stipularono un accordo per
l'indipendenza dell'arcipelago, ufficializzata il
12 luglio
1975.
Nel luglio del 2003 l'esercito prese il potere per una
settimana, protestando per la
corruzione politica e la conseguente iniquità
nella distribuzione dei proventi dell'estrazione
petrolifera, divenuta nel frattempo una delle
voci importanti dell'economia dell'arcipelago. Dopo un periodo di trattativa, il
presidente
Fradique de Menezes, esautorato dal colpo di
stato, fu rimesso in carica. Menezes vinse nuovamente le elezioni nel
2006, ed è tuttora al governo del paese. Il
12 Febbraio
2009, c'è stato un tentativo di colpo di Stato
per rovesciare il Presidente Fradique de Menezes secondo fonti delle autorità.
Economia
L’economia
dell’arcipelago si basa sulla produzione e sull’esportazione di noci di cocco,
banane, olio di copra e di palma. Le piantagioni sono state nazionalizzate dopo
che il paese ha ottenuto l’indipendenza, nel 1975, con il conseguente calo della
produzione di caffè e cacao. Nel quadro di un programma di risanamento del
settore, fu avviata a metà degli anni Ottanta la privatizzazione di molte
piantagioni, oggi destinate principalmente alla coltivazione di cacao, noci di
cocco e manioca. La pesca rappresenta una risorsa importante e sfrutta il
passaggio di banchi di tonni al largo delle isole, mentre il settore
manifatturiero è limitato alla lavorazione dei prodotti agricoli. L’unità
monetaria del paese è la dobra.
Ambiente Le isole sono di origine vulcanica, caratterizzate da
rilievi che culminano nel Pico de São Tomé (2.024 m), nell'isola dedicata a San
Tommaso; le uniche aree pianeggianti si trovano lungo le coste nordorientali e
sudoccidentali delle isole. Il clima è tropicale, senza variazioni stagionali di
rilievo, con una temperatura media annua di 25°C.
Il
problema ambientale più urgente del paese è costituito dalla forte
deforestazione, che negli ultimi anni ha provocato una costante erosione del
suolo. Il governo ha sottoscritto accordi internazionali sull’ambiente in
materia di biodiversità, cambiamento climatico, desertificazione, modificazioni
ambientali e la Convenzione sul Diritto del Mare.
Popolazione
Nel 2008 la
popolazione di São Tomé e Príncipe era di 205.901 abitanti. La capitale, situata
sulla costa nordorientale dell’isola omonima, è il principale centro portuale
dell’arcipelago. La popolazione è formata in prevalenza da neri africani, detti
angolares, discendenti degli angolani che i portoghesi portarono nelle
isole al tempo della colonizzazione per sopperire alla necessità di manodopera
nelle piantagioni. Il portoghese è la lingua ufficiale, ma il 90% degli abitanti
parla il fang, una lingua bantu. L’80% della popolazione è di religione
cattolica.