Case di un villaggio guineense.

La Repubblica di Guinea (République de Guinée), nota anche informalmente come Guinea Conakry, è uno Stato dell'Africa Occidentale. Confina con Guinea-Bissau e Senegal a nord, Mali a nord e nord-est, Costa d'Avorio a sud-est, Liberia a sud, e Sierra Leone ad ovest. Il suo territorio racchiude la sorgente dei fiumi Niger, Senegal, e Gambia.

*  Nome completo del paese: Repubblica di Guinea

*  Superficie: 245.857 kmq

*  Popolazione: 9.467.866 abitanti (tasso di crescita demografica 2,4%)

*  Capitale: Conakry (1.767.200 abitanti)

*  Popoli: 30% malinke, 40% fulani, 20% sussu, 10% altri gruppi etnici

*  Lingua: francese (lingua ufficiale), malinke, fulano e sussu

*   Religione: 85% musulmana, 8% cristiana, 7% animista

*  Ordinamento dello stato: repubblica presidenziale

*  Presidente: Lansana Conté

*  Primo ministro: Lansana Kouyaté (2007)

*  PIL pro capite: 2.100 dollari

*  Tasso annuale di crescita: 2,2%

*  Inflazione: 8%

*  Settori/prodotti principali: industria mineraria (bauxite, diamanti, oro); raffinazione dell'allumina; industria leggera e lavorazioni agricole, riso, caffè, ananas, chicchi di palma, cassava (tapioca), banane, patate dolci, bovini, pecore, capre, pesce, legname

*  Partner economici: Belgio, USA, Irlanda, Russia, Francia, Costa d'Avorio, Camerun

 

La Guinea è uno stato dell’Africa occidentale; confina a nord-ovest con la Guinea-Bissau e il Senegal, a nord-est con il Mali, a est e sud-est con la Costa d’Avorio, a sud con la Liberia e la Sierra Leone e si affaccia sull’Oceano Atlantico.

Il territorio
Il territorio della Guinea può essere diviso in quattro diverse regioni fisiche: la Bassa Guinea, formata da una pianura costiera non molto larga, ma ben sviluppata in larghezza (circa 300 km) mentre nella regione mediana la pianura si eleva nel Fouta Djalon, massiccio montuoso con un’altitudine media di 9oo metri, assai importante per i grandi fiumi che vi nascono, primo fra tutti il Gambia; i territori dell’Alta Guinea, dove è diffusa la savana, con leggere ondulazioni interrotte da rilievi rocciosi alti in media 305 m; nell’estremità sudorientale si trova, infine, una regione montuosa ricoperta da foreste e la catena dei monti Nimba, massima elevazione del paese (1.752 m). I fiumi più importanti, il Bafing, così come è chiamato l’alto corso del Senegal in territorio guineense, e il Gambia, nascono dal Fouta Djalon e scorrono verso nord-est, attraversando i confini del paese. Dal Fouta Djalon hanno origine anche altri brevi corsi d’acqua che, scendendo verso la pianura costiera, si dividono in numerosi rami. Il fiume Niger e il Milo, uno dei suoi maggiori affluenti, hanno le loro sorgenti nella regione sudorientale, dove crescono fitte foreste.
La Guinea presenta una grande varietà di vegetazione. Lungo le coste e sulle rive dei fiumi abbondano le mangrovie; la regione del Fouta Djalon, più volte danneggiata dagli incendi, ha le caratteristiche della steppa, ma conserva fitte foreste sugli altipiani; nell’Alta Guinea prevale la savana arborata, mentre nelle zone più umide è ancora presente la foresta pluviale. Tra le specie locali importanti si segnala il tamarindo. Il paese presenta una fauna numerosa e varia, tra cui varie specie di serpenti e coccodrilli, numerose specie di uccelli tropicali, come il pappagallo e il tucano, e mammiferi quali il leopardo, l’ippopotamo, il cinghiale selvatico e l’antilope. Tra i principali problemi ambientali che la Guinea deve affrontare vi è la scarsa disponibilità di acqua potabile, con una conseguente bassa qualità delle strutture igienico-sanitarie. Degrado ed erosione del suolo sono la causa di una sempre più grave deforestazione; il 27,3% (2005) circa del paese è tuttora coperto di foreste. Il più ampio parco naturale del paese è la Riserva del monte Nimba, situata al confine con la Costa D’Avorio e caratterizzata da savana e una fitta foresta; è un luogo patrimonio dell’umanità dal 1981. Il governo della Guinea ha ratificato accordi internazionali sull’ambiente in materia di biodiversità, desertificazione, specie in via d’estinzione, protezione dell’ozonosfera e zone umide.

Popolazione
La Guinea ha una popolazione di 10.211.437 abitanti. Il principale gruppo etnico (43% della popolazione totale) è quello dei fulani, che vivono nella regione del Fouta Djalon, seguiti dal gruppo dei mandingo o malinké (circa 26%), stanziatisi nell’Alta Guinea, dai sussu (11%) che abitano la zona costiera, dai kissi (6,5%) e dai guerzé (4,8%), che popolano le zone dei rilievi orientali. La lingua ufficiale è il francese; sono inoltre in uso diverse lingue locali, come il malinke e il guerzè. Particolare è la quasi totale assenza di credenti di religione cristiana, nonostante la lunga fase di colonizzazione francese: le religioni più diffuse, infatti, sono l’islam e l’animismo.
La capitale, Conakry, è il più grande centro commerciale e il principale porto del paese; importanti sono anche la città di Kankan, situata lungo il principale asse ferroviario, e i centri di Kindia e Labé.


Immagine della città di Conakry

Scorcio dell'altopiano del Fouta Djallon

Immagine del Rio Bafing
Economia
L’abbondanza di minerali fa della Guinea una delle nazioni a economia potenzialmente più forte dell’Africa; infatti più di un terzo delle riserve mondiali di bauxite sono state localizzate in Guinea dove, ai confini con la Liberia, si trovano anche ricchi depositi di ferro. Discreti sono anche i giacimenti di altri minerali come diamanti, oro, petrolio, uranio, rame e manganese. Minerali e metalli costituiscono il 53,9% delle esportazioni del paese. La Guinea dispone inoltre di un considerevole potenziale per la produzione di energia idroelettrica.

Storia
Già colonia francese, la Guinea è indipendente dal 2 ottobre 1958. Il paese è stato sottoposto prima a un regime a partito unico fino al 1984, poi a un regime militare guidato dal Comitato militare di risanamento nazionale (CMRN). Nel 1991, con l’approvazione di una nuova Costituzione e con la sostituzione del CMRN con un Comitato transitorio di risanamento nazionale (CTRN), composto da civili e da militari, si è avviato un processo di cauta apertura politica, tuttavia travagliato da accesi conflitti. Secondo la Costituzione del 1991 che ha inaugurato la “terza repubblica”, il presidente, eletto ogni cinque anni (sette dal 2001) a suffragio universale, è anche capo del governo e dispone di ampi poteri. Il potere legislativo è affidato all’Assemblea nazionale di 114 membri, eletti ogni quattro anni a suffragio universale.

La regione settentrionale e quella orientale dell’attuale Guinea, abitate da popolazioni del gruppo dei mandingo, fecero parte dei regni sudanesi del Mali e del Songhai; esse entrarono presto a contatto con la religione islamica, diffusa soprattutto a opera dei torobde, appartenenti al gruppo dei fulani, popolo di pastori che fondò uno stato sugli altipiani del Fouta Djalon all’inizio del XVIII secolo. Intorno alla metà del secolo successivo gran parte della popolazione era stata convertita all’islam, a eccezione dei mossi, fortemente legati a culti animisti. Tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta dell’Ottocento gran parte dei territori interni del paese caddero sotto il controllo di Samory Touré, un guerriero mandingo che si oppose alla colonizzazione e che costituì su una vasta area della regione un potente stato musulmano.

Sul finire del XIX secolo, con la conquista della regione occidentale del Sudan e con la fondazione di centri militari e commerciali detti delle “Rivières du Sud”, ebbe inizio l’occupazione francese della Guinea. Truppe francesi conquistarono Timbuctu, estesero i loro possedimenti fino al lago Ciad e occuparono tutta la zona costiera. Nel 1891 il paese fu ufficialmente dichiarato colonia francese e separato dal Senegal. L’anno successivo ai territori conquistati venne annesso il distretto dell’alto Niger e nel 1906 la Guinea, retta da un governatore generale, entrò a far parte della Federazione dell’Africa occidentale francese. Nel corso della colonizzazione francese venne favorita la produzione di beni per l’esportazione, di cui Conakry, sviluppatasi come importante città portuale, diventò il principale punto di sbocco. La Guinea fu l’unica colonia d’Africa a respingere, con il plebiscito del settembre 1958, l’integrazione nell’Africa occidentale francese, causando l’immediata rottura dei rapporti politici ed economici con la Francia; il 2 ottobre 1958 il paese si costituì in Repubblica di Guinea.

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