Immagine di una spiaggia alla foce del fiume Gambia

Il Gambia (nome ufficiale Republic of the Gambia, Repubblica del Gambia) è uno stato dell’Africa occidentale, delimitato a est, nord e sud dal Senegal e affacciato, a ovest, sull’oceano Atlantico. È membro del Commonwealth, in quanto ex colonia della corona inglese. Con una superficie totale di 11.295 km², è uno dei meno estesi del continente africano; inoltre costituisce un enclave all'interno del Senegal. La capitale è Banjul.

Con una larghezza massima di 50 km e minima di soli 3 km, il paese si estende, dall’oceano verso l’interno, per circa 320 km, ed è interamente attraversato dal basso corso del fiume Gambia, le cui rive sono paludose, ricoperte di mangrovie, con suoli in gran parte sabbiosi e poveri. L’estensione delle coste è di 80 km.

Il clima è di tipo subtropicale, con due stagioni ben distinte: una calda e piovosa (giugno-ottobre), durante la quale si verificano frequenti temporali portati dai monsoni; l’altra più fresca e secca (dicembre-aprile), caratterizzata dalla frequente presenza dell’harmattan, un vento proveniente dal Sahara. Le temperature variano da 7 a 43 °C, mentre la media delle precipitazioni è di 1.016 mm annui. Per quanto riguarda la vegetazione, la mangrovia, la palma da olio, il cedro e il mogano crescono rigogliosi. La fauna selvatica comprende animali di grande taglia come il leopardo, il coccodrillo, l’ippopotamo e l’antilope.

Storia
Nel lontano 500 d.C., i villaggi basavano il proprio sostentamento sull'agricoltura e la conoscenza del ferro era già stata introdotta dalla regione dell'Africa occidentale. Durante il primo millennio gli scambi commerciali cominciarono significativamente a fiorire tra le regioni a nord e a sud del Sahara.
Nel XIV secolo l'impero del Mali (fondato da Sundiata Keita, capo del popolo malinké) si estendeva dalla zona della costa atlantica che oggi appartiene al Gambia e al Senegal fino al Niger e alla Nigeria. Questo vasto impero controllava quasi tutto il commercio transahariano. I numerosi contatti con i governanti dei paesi arabi del nord portarono i capi del Mali ad abbracciare con grande entusiasmo la fede islamica. A metà del XV secolo l'impero Mali continuava ancora a guadagnare influenza e un gruppo di malinké emigrò nella valle del fiume Gambia, introducendovi la religione islamica. Divennero in seguito noti con il nome di mandinka.

All'inizio del XV secolo il principe Enrico di Portogallo iniziò a incoraggiare la navigazione lungo la costa occidentale africana, nella speranza di aggirare la supremazia arabo-musulmana del commercio transahariano dell'oro, che a quel tempo era il fiore all'occhiello delle finanze portoghesi. Il primo contatto del paese con gli europei avvenne nel 1456, quando questi navigatori approdarono sull'isola James, situata a circa 30 km dal mare verso la sorgente del fiume. Pur non insediandosi, i portoghesi mantennero il monopolio del commercio lungo la costa occidentale dell'Africa durante tutto il XVI secolo. Nei loro snodi commerciali sale, ferro, vasellame, armi da fuoco e polvere da sparo venivano scambiati con avorio, ebano, cera d'api, oro e schiavi. Si pensa che il nome del fiume Gambia derivi dalla parola portoghese cambio ('scambio', ovvero 'commercio').

Nel 1530 il Portogallo aveva ormai fondato diversi insediamenti in Brasile, e nei settanta anni successivi le fiorenti attività commerciali con questo paese portarono a una grande richiesta di lavoratori, che i portoghesi cominciarono a importare dall'Africa occidentale. Sebbene la schiavitù esistesse in Africa già da diversi secoli, i portoghesi svilupparono il commercio degli schiavi in grande scala e ne mantennero un effettivo monopolio fino alla seconda metà del XVI secolo, quando sopraggiunsero gli Inglesi. Nel 1650 i portoghesi erano stati largamente soppiantati dai francesi e dagli inglesi.


L'isola Jinack alla foce del fiume Gambia

Il primo insediamento europeo in Gambia fu quello dei popoli germanici provenienti dal Baltico che, nel 1651, costruirono un forte sull'isola James. Dieci anni dopo essi furono scacciati dagli inglesi, a loro volta minacciati dalle navi francesi, dai pirati e dai re del continente africano. Fort James perse il suo ruolo strategico allorché vennero costruiti nuovi forti a Barra e Bathurst (l'odierna Banjul), alla foce del fiume Gambia; questi forti si trovavano in una posizione migliore per il controllo del movimento delle navi. Tuttavia, Fort James continuò a essere utilizzato come punto per la raccolta degli schiavi fino all'abolizione della tratta.
Nel 1820 il fiume Gambia divenne protettorato inglese e per molti anni la Gran Bretagna lo governò dalla Sierra Leone. Nel 1886 il Gambia divenne una colonia reale e, l'anno seguente, la Francia e la Gran Bretagna tracciarono i confini tra il Senegal (al tempo colonia francese) e il Gambia.

Con l'avvicinarsi dell'abolizione della schiavitù, gli inglesi si videro costretti a trovare un'altra fonte di ricchezza per mantenere il neonato protettorato; decisero pertanto di creare delle piantagioni di arachidi lungo il corso del fiume. Le arachidi raccolte venivano spremute per fare l'olio, esportato in Europa e utilizzato nella preparazione di alimenti. Negli anni '50 la produzione di arachidi del paese è stata ulteriormente aumentata per cercare di accrescere i guadagni dell'esportazione e risollevare il paese dal punto di vista economico. Oggi l'olio di arachidi continua a essere il prodotto principale del Gambia e del Senegal.
Nel 1965 il Gambia ottenne la propria indipendenza (anche se la regina Elisabetta II rimase il capo di stato ufficiale del paese) e, senza un motivo preciso, il nome del paese acquisì l'articolo determinativo che mantiene tuttora. Più o meno nello stesso periodo si verificarono due avvenimenti che contribuirono a risollevare le sorti del paese e a condurlo verso una certa prosperità. Nel decennio successivo alla dichiarazione d'indipendenza del paese il prezzo delle arachidi aumentò considerevolmente in tutto il mondo, facendo lievitare il PIL del Gambia di quasi tre volte. Oltre a ciò, il Gambia divenne una località turistica di un certo richiamo.
La crescita economica si tradusse in un clima di sicurezza politica e nel 1970 il Gambia divenne una repubblica indipendente a tutti gli effetti. Tuttavia, negli anni '80 un periodo di crisi coincise con il calo improvviso del prezzo delle arachidi, mentre il governo del presidente Dawda Jawara fece ben poco per cercare di diversificare l'economia. Diversi tentativi di colpi di stato furono sventati grazie all'aiuto delle truppe del Senegal, che si unirono a quelle del Gambia nel 1982 sotto il nome di Confederazione Senegambiana; nel frattempo il presidente Jawara rilasciava alcune dichiarazioni ufficiose riguardo a una possibile unione dei due paesi (Senegambia). Nel 1989 la confederazione fu sciolta ed entrambi i paesi imposero severe restrizioni sui confini. Purtroppo la situazione di tensione si è trascinata sino ai giorni d'oggi.

Demografia
La popolazione del Gambia è di 1.735.464 abitanti, con una densità media di 174 abitanti per km², abbastanza elevata per uno stato africano; tuttavia è importante ricordare la felice condizione climatica del Gambia, attraversata dall'omonimo fiume, come motivo importante per una crescita esponenziale degli abitanti.
Tra i diversi gruppi etnici si annoverano: i mandingo, quello più numeroso (44% circa); i fulani (17% circa), che predominano nella zona orientale; i wolof (12% circa), presenti perlopiù a Banjul e nelle zone limitrofe; i serahuli (7% circa) che introdussero l’Islam nella regione intorno al XII secolo; e i jola (7% circa), che vivono a occidente. Banjul, la capitale, è l’unico porto, situata alla foce del fiume Gambia. Tra gli altri centri si citano Brikama, Mansa Konko, Georgetown e Kerewan.


Fiume Gambia.

Il 95% degli abitanti del Gambia professa la religione musulmana, il 4% circa è cristiano e abita in prevalenza nella capitale, sede dei vescovadi anglicano e cattolico. È presente anche una minoranza di religione animista. La lingua ufficiale è l’inglese, ma sono diffusi il wolof, il fula e il mandinga. L’istruzione elementare è gratuita ma non obbligatoria, e il tasso di alfabetizzazione si attesta sul 42,4% (2005); non esistono istituti universitari.

Il prodotto interno lordo del Gambia era, nel 2006, di 511 milioni di dollari USA, pari a 307,10 dollari USA pro capite. Circa l’82% della popolazione attiva è impiegata nel settore agricolo, che fornisce il 32,6% del PIL annuo; la coltivazione di riso e miglio e l’allevamento di bovini, caprini, ovini e pollame costituiscono la base del consumo locale e il paese dipende largamente dalla produzione e dall’esportazione di una singola coltura, le arachidi, che forniscono circa il 30% degli introiti annui provenienti dall’estero. Allo scopo di diversificare la produzione, le risaie sono aumentate e sono state introdotte nuove colture, quali il cotone, il sisal, gli agrumi e il tabacco.

Il settore manifatturiero fornisce il 13,1% del PIL annuo e occupa l’8% della forza lavoro. È incentrato sulla lavorazione delle arachidi e altri prodotti primari, oltre che sulla costruzione di pescherecci.

L’unità monetaria, adottata nel 1971, è il dalasi, suddiviso in 100 butut ed emesso dalla Banca centrale del Gambia. I maggiori partner commerciali sono la Gran Bretagna, la Germania, la Cina, l’Italia, gli Stati Uniti, il Senegal e il Ghana. L’industria del turismo è andata notevolmente sviluppandosi a partire dagli anni Ottanta, anche se in seguito al colpo di stato del 1994 le presenze hanno subito un drastico calo.

Il fiume Gambia è navigabile per circa 240 km verso l’interno; Banjul è il porto principale. La rete stradale si sviluppa per 3.742 km (2004), di cui solo il 19% è asfaltato, e sta progressivamente sostituendo il ruolo del fiume come via di comunicazione. L’aeroporto principale si trova a Yundum, nei pressi della capitale.

Già colonia britannica, il paese ottenne l’indipendenza il 18 febbraio 1965 nell’ambito del Commonwealth adottando nel 1970 l’ordinamento repubblicano. Dal 1982 al 1989 si unì al Senegal nella confederazione del Senegambia.

In base alla Costituzione del 1997, adottata dopo un breve periodo di governo militare, il presidente, eletto ogni cinque anni a suffragio universale, è capo dello stato e del governo. Il potere legislativo è affidato a un Parlamento unicamerale, l’Assemblea nazionale (National Assembly), composto da 53 membri di cui 48 eletti a suffragio universale ogni cinque anni e 5 nominati dal presidente.

Il sistema giudiziario ha al suo vertice una Corte suprema e accoglie elementi di diritto britannico, islamico e consuetudinario. È in vigore la pena di morte, ma l’ultima sentenza è stata eseguita nel 1981.

La pressione demografica ha in parte impoverito l’habitat forestale originario; la creazione di spazi destinati all’agricoltura e l’approvvigionamento di combustibile ligneo sono le cause principali della deforestazione. La caccia grossa ha determinato la scomparsa di alcuni animali e solo recentemente sono state create aree protette; le due più estese sono i parchi nazionali del Kiang West e il Nyassang Forest sul fiume Gambia. Una cospicua infiltrazione di acqua salata alla sorgente del fiume ha innescato un processo di salinizzazione dei terreni agricoli e un aumento della desertificazione. Il governo ha ratificato accordi internazionali sull’ambiente in materia di biodiversità, desertificazione, specie in via d’estinzione, eliminazione degli scarichi in mare, salvaguardia delle zone umide e protezione dell’ozonosfera, proprio per proteggere l'equilibrio fragile del territorio e del suo habitat.

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