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SCHEDA PAESE
Forma di governo:
repubblica
Indipendenza: 11/8/1960 (già
colonia francese)
Superficie: 1.284.000
Popolazione: 6.279.931 (cens.
1993)
Capitale:
N’djamena
Altre
città:
Ati, Biltine,
Faya-Largeau, Mongo, Mao, Bol, Moundou, Doba, Bongor, Sarh, Abechè, Am-Timan,
Lai
Moneta: franco CFA (100
centesimi)
Lingua: arabo e francese
(ufficiali), dialetti sudanesi
Religione: musulmani 54%,
cattolici 20%, protestanti 14%, animisti 7%
La Repubblica del Ciad è uno stato dell'Africa subsahariana e confina a nord con la Libia, ad est col Sudan, a sudovest col Camerun e il Niger,invece a sud con la Repubblica Centrafricana. Le lingue ufficiali sono il francese e l'arabo.
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-TERRITORiO
La sezione settentrionale del paese è compresa nel deserto del Sahara; in quest’area si eleva a nord-ovest il massiccio di origine vulcanica del Tibesti (3.415 s.l.m).
-IDROGRAFiA
La sezione meridionale del paese è percorsa da numerosi corsi d’acqua, tra cui il Kéita, il Salamat e soprattutto il Logone, che occupano un’ampia pianura e confluiscono nel fiume principale, il Chari (lungo 950 km), il maggior immissario del Lago Ciad. Quest'ultimo ha carattere endoreico, è privo cioè di sbocchi al mare.
-FLORA E FAUNA
A nord, nell’ambiente del deserto, la vegetazione è quasi inesistente, fatta eccezione per le oasi, dove cresce la palma da dattero, e per l’area del massiccio del Tibesti, dove sopravvivono piante endemiche. La boscaglia, cespugli e arbusti, caratterizza il Sahel, consentendo la pastorizia transumante. La regione umida del Sudan, invece, è ricoperta di savane erbose e arborate (vari tipi di acacia, euforbie); in corrispondenza dei fiumi è presente la foresta a galleria. I principali animali del deserto sono il dromedario, utile mezzo di locomozione, la volpe di Ruppell (Vulpes rueppellii) e il fennec, che si cibano di piccoli roditori come il topo-canguro, e una grande quantità di rettili e insetti. Nella steppa vi sono alcuni corridori resistenti alla sete: tra i più caratteristici, l’antilope di Mendes, l’orice dalle corna a sciabola e la gazzella dama. Popolano la savana altri grandi mammiferi, cui è associata l’immagine stessa dell’Africa: il cudù, la zebra, la giraffa, il leone, il leopardo, l’ippopotamo, il rinoceronte, l’elefante.
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-LINGUA E RELIGIONE
Lingue ufficiali sono il francese (parlato soltanto dal 5% dei ciadiani) e
l’arabo, ma localmente sono diffuse un centinaio di lingue e dialetti diversi,
specchio della variegata composizione etnica della popolazione. Nella regione
del Sudan il sara è parlato da un milione di persone.
Le popolazioni del nord e del centro sono di religione musulmana (50%) con
commistioni di credenze animiste. Nella regione del Sudan si è affermata in
parte la religione cristiana (7%), soprattutto cattolica, ed è diffuso
l’animismo (43%).
-ORDiNAMENTO DELLO STATO
Colonia francese dalla seconda metà del XIX secolo, il Ciad divenne parte dell’Africa Equatoriale Francese nel 1910. Il paese ottenne l’indipendenza l’11 agosto 1960 ma è da allora lacerato da un drammatico conflitto civile che oppone il nord arabo-berbero alle tribù sudanesi del sud. Dal 1975 il paese ha visto ripetuti colpi di stato militari, l’ultimo dei quali nel 1990. Dal 1993 è in atto un faticoso processo di pacificazione, pervenuto nel 1996 all’adozione di una nuova Costituzione (emendata nel 2005, con la rimozione del limite di due mandati precedentemente previsto per il presidente) e allo svolgimento di libere elezioni.
-PARTICOLARITA' SULLA ZONA DEL LAGO CIAD
Circa 2500 anni fa il Lago Ciad era grande
quanto la Grecia e l'ex Iugoslavia messe assieme. Il clima era molto più
umido e abbondavano gli animali selvaggi. Durante il terribile periodo di
siccità che colpì il paese nel 1984 era possibile attraversare il lago a piedi e
oggi, all'estremità settentrionale del paese, nella zona desertica un tempo
occupata dal lago e dalla spiaggia, gli archeologi hanno scoperto una ricca
varietà di fossili e incisioni nella roccia realizzate dai cacciatori.
Questi cacciatori iniziarono ad allevare il bestiame in insediamenti che più
tardi si trasformarono in città protette da mura. I Sao svilupparono il metodo
di scultura del bronzo 'a cera persa' ed erano molto abili nella lavorazione
della terracotta. Prima del IX secolo alcune popolazioni si trasferirono in
questa zona dalla valle del Nilo; in un primo tempo si mescolarono ai Sao con
matrimoni misti, poi li sopravanzarono. Lo stato di Kanem, fondato in questa
regione, durò per 1000 anni. Nei tre secoli successivi il fiorente commercio del
sale, degli schiavi, del rame e dell'oro attirò commercianti dal Mediterraneo e
dal basso Nilo. Nel 1200 l'islamismo era la religione predominante. Il regno si
espanse grazie al duro lavoro degli schiavi e nel XVII secolo il Kanem-Bornu era
ormai diventato un 'impero', destinato però a crollare nel 1812, quando il
popolo Fulani saccheggiò la capitale.
Contemporaneamente erano sorti altri due regni arabi fondati sul commercio degli
schiavi. Questi controllavano le rotte commerciali e facevano incetta di schiavi
tra le popolazioni del sud, in particolare tra gli Africani neri del sud, che
furono il principale obiettivo dei predoni fino all'inizio del XX secolo. Gli
schiavi venivano venduti al prezzo di un cavallo e persino i poveri pescatori
arabi sul Lago Ciad ne possedevano un paio. In media, uno su cinque moriva di
freddo, fame o malattia lungo il tragitto verso le zone commerciali controllate
dagli Arabi. Quando la feccia del colonialismo francese arrivò nel Ciad alla
fine del XIX secolo e abolì la schiavitù, i colonialisti divennero
inevitabilmente gli eroi delle martoriate popolazioni del sud.
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-STORIA
Il Ciad, che ha alle spalle una tra le più
dolorose storie dell'Africa, è una nazione costruita sull'orlo del conflitto. Il
clima rigido, l'isolamento geografico, l'esiguità delle risorse e la mancanza di
infrastrutture concorrono a creare un'economia debole e particolarmente
vulnerabile ai disordini politici. Negli anni Ottanta il Ciad è stato
classificato come la nazione più povera del mondo. Oggi, con tutta probabilità,
si trova ancora tra i 10 paesi che chiudono la classifica, ma la sua apparente
ripresa economica è da attribuirsi più a un peggioramento della situazione negli
altri paesi che a un effettivo miglioramento degli standard di vita nel Ciad.
Il Ciad viene generalmente descritto come un paese 'in via
di sviluppo', ma nonostante vanti una certa stabilità e abbia recentemente
intrapreso un processo di modernizzazione, il termine 'che sopravvive' sarebbe
forse più appropriato. Dal punto di vista turistico, le città sono comunque
interessanti e relativamente sicure per i viaggiatori più cauti - nella
capitale, con i suoi numerosi bar, la vita notturna è molto vivace.
I padroni del Ciad non son i ciadiani, ma le grandi
multinazionali che ne sfruttano le risorse non preoccupandosi delle innumerevoli
problematiche che affliggono il paese.
L'insicurezza alimentare e l'inesorabile avanzamento del
deserto sono solo parte dei problemi che tormentano questa nazione.
Nonostante tutto la popolazione è ricca di speranze e di
voglia di costruire il proprio futuro.
Nascono gruppi di persone che hanno grande voglia di
spendersi per migliorare la situazione e di costruire concretamente qualcosa
insieme.
Cercano un sviluppo compatibile al loro modo di essere
consapevoli di quello che porterebbe loro una occidentalizzazione.
La capitale del Ciad si chiamava Fort-Lamy fino al 1973 e
prima della guerra civile era nota come una delle città più belle del Sahel.
Oggi N'Djamena sta gradatamente riconquistando la sua vecchia reputazione, e
questo è in buona parte dovuto al fatto che i suoi abitanti sono tra i più
ospitali di tutta l'Africa. Questa città in rapida espansione e in fase di
rimodernamento offre grandi mercati, interessanti prodotti di artigianato
locale, coinvolgenti spettacoli di musica dal vivo e bar molto vivaci. Se i
prezzi fossero un po' più bassi e la polizia non sparasse alla gente per la
strada sarebbe quasi perfetta.
La città è divisa in due parti: quella europea o
governativa e quella africana, più grande e movimentata. Fra i luoghi di
interesse turistico figurano il Musée National e il vasto Grand Marché. Potrete
anche andare a vedere le corse dei cavalli all'ippodromo durante il fine
settimana o persino disputare una partita a golf circa 4 km a est della
capitale.
Mercato a
N'Djamena