Veduta della città di Ganviè, sulla costa del
Benin. |
La Repubblica del Benin è uno stato dell'Africa Occidentale,
chiamato in epoca coloniale Dahomey, che era il nome di un regno precedente di
etnia Fon. Il nome venne cambiato solamente nel 1975 in Repubblica Popolare del
Benin, mutuato dall'insenatura di Benin sulla quale si affaccia il paese. Il
nome, che niente ha a che vedere con l'antico Regno del Benin, che si estendeva
nell'attuale territorio Nigeriano, o con la città di Benin City, sita anch'essa
in Nigeria, fu scelto per la sua neutralità, poiché nel paese convivono una
cinquantina di etnie diverse.
Confina a ovest con il Togo, ad est con la Nigeria, a nord con il Burkina Faso e
con il Niger, appartenente alla regione africana del Sahel. Il Benin è bagnato a
sud dall'oceano Atlantico, che in questa zona prende il nome di Golfo di Guinea.
Il Benin è una repubblica presidenziale, la cui lingua
ufficiale è il francese, attecchito dopo secoli di dominazione della Francia. La
capitale è Porto-Novo, anche se la sede del governo è situata a Cotonou, città
della regione litoranea del paese, in cui si concentra la maggior parte degli
abitanti della nazione, che sono 7 milioni.
- Nome completo del paese: Repubblica del Benin
- Superficie: 112.620 kmq
- Popolazione: 7.460.025 abitanti (tasso di crescita demografica
2,8%)
- Capitale: Porto Novo (237.100 abitanti)
- Popoli: 49% fon e adja, yoruba, bariba, betamaribé, fulani e
altri 36 gruppi etnici minori; europei
- Lingua: francese (lingua ufficiale), fon, yoruba e altre 50
lingue tribali
- Religione: 50% animista (voodoo), 20% musulmana, 30% cristiana
- Ordinamento dello stato: repubblica presidenziale
- Presidente: Yayi Boni (2006)
- Capo del governo: Yayi Boni (2006)
- PIL: 8,4 miliardi di dollari
- PIL pro capite: 1.200 dollari
- Tasso annuale di crescita: 5,5%
- Inflazione: 2,8%
- Settori/prodotti principali: tessuti, materiali edili, petrolio
greggio, prodotti chimici, cotone, cacao, manioca (tapioca), cereali,
arachidi, ovini, caprini, suini, bevande, derivati della palma da olio e da
cocco
- Partner economici: India, Italia, Indonesia, Cina, Thailandia,
Brasile, Niger, Francia, Regno Unito, USA
Cartina del Benin scattata dal satellite. |
Morfologia
Allungato tra il
fiume Niger a nord e l'insenatura
di Benin a sud, l'elevazione del territorio non varia significativamente
nelle differenti aree del paese. La maggior parte della popolazione vive nelle
pianure costiere meridionali, dove sono anche localizzate le maggiori
città del Benin,
tra le quali
Porto-Novo
e Cotonou. Il
nord del paese è costituito principalmente da altipiani semi aridi e ricoperti
da savana.
Il clima in Benin è caldo e umido, con una relativa scarsità di piogge che si
concentrano nelle due stagioni piovose (aprile-luglio e settembre-novembre).
D'inverno le notti possono essere piuttosto fresche, a causa dell'harmattan, un
vento secco e polveroso.
Storia
Per il controllo del territorio occupato dall'attuale Benin si
susseguirono nei secoli vari regni locali, sino all'avvento dei Francesi e alla
successiva colonizzazione da parte di questi ultimi. Prima il regno degli Edo,
etnia originaria del Benin settentrionale, poi il regno degli Oba, originari
della Nigeria, che diedero origine al grande regno del Benin, che ebbe il suo
periodo di massimo splendore nel XVII secolo. Intrattenevano floridi rapporti
commerciali con gli Europei, in particolare con Portoghesi e Olandesi,
soprattutto per il triste commercio degli schiavi.
I Francesi nel 1892 ebbero le porte aperte alla conquista del Dahomey, poiché
esso era afflitto da numerose lotte intestine. Nel 1899 il territorio entrò a
far parte dell'Africa Occidentale Francese, sino a quando, nel 1960, ottenne
l'indipendenza, sempre con il nome di Dahomey, mantenuto sino al 1975. Come per
molti altri stati africani, il primo periodo dopo l'indipendenza fu seguito da
instabilità e turbolenza politica: un colpo di stato nel 1963 destituì Maga,
primo presidente del Benin post-coloniale, che venne sostituito da Justin Ahomadegbé in qualità di presidente, il quale venne a sua volta deposto nel
1963 dal colonnello
Paul-Émile de Souza. Nel
1970 la carica presidenziale venne affidata ad un triumvirato composto dallo stesso Maga, dal suo alleato politico
Sourou Migan Apithy e da Ahomadegbé. Nel 1972 un altro colpo di stato portò alla presidenza il maggiore
Mathieu Kérékou, dando vita ad uno stato di stampo socialista.
Le libere elezioni indette nel 1991 videro la sconfitta di Kérékou in favore di Nicéphor Soglo, che perse le successive elezioni a favore di Kérékou nel 1996, nonostante evidenti brogli elettorali. Nelle elezioni del
2006 Kérékou ha rinunciato alla candidatura portando alla elezione di Yayi Boni.
Nel Benin il francese è utilizzato come lingua franca, poiché
la comunicazione tra le oltre cinquanta etnie, ciascuna avente la propria
lingua, sarebbe impossibile. Tra le lingue indigene, tuttavia, le lingue
principali sono il Fon e lo Yoruba. Per quanto riguarda la religione, quelle
locali sono predominanti. Le religioni introdotte successivamente sono l'Islam e
il Cristianesimo. Spesso le pratiche religiose tradizionali vengono mescolate
alle pratiche delle religioni acquisite. Questo accade maggiormente per le
persone che si convertono al Cristianesimo, e che mantengono alcune credenze Voodoo.
Città principali
La città più grande, capitale commerciale del Paese nonchè sede del governo,
sebbene non sia la capitale ufficiale, è Cotonou, con più di
800.000 abitanti. Il nome
deriva da un'espressione in lingua Fon che significa "presso il lago dei morti"
e allude a una laguna adiacente all'abitato. Il riferimento ai morti è legato
alla credenza che le stelle cadenti rappresentino le anime dei morti precipitati
negli inferi. Si narra che quando fu fondata Cotonou, le luci del villaggio
lacustre di Ganvié, dall'altra parte della laguna, si riflettessero nelle acque,
suggerendo l'idea delle stelle cadenti.
Moschea di Porto Novo costruita in stile afro-brasiliano.
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Ganvié, un villaggio
palafitticolo di 12.000 abitanti, si trova poco più a nord di Cotonou, sul Lago Nokoué.
Sorta nel diciottesimo secolo per opera del gruppo etnico dei Tofinu per proteggersi dagli attacchi dei Fon e dei Dahomey,
le cui credenze religiose impedivano ai guerrieri di entrare in acqua.
Porto Novo è la capitale ufficiale del Benin, con 231.ooo
abitanti. Ouidah, che fino al 1908 era l'unico porto marittimo
del Benin, è la capitale del voodoo e il luogo più visitato del paese dopo
Cotonou. Inoltre a Ouidah si
trovano il parco della Foresta Sacra e l'altrettanto sacra Route des Esclave
(Via degli Schiavi), dal valore storico e simbolico: gli schiavi percorrevano
questa strada di 4 km dalla città fino alle splendide spiagge, dove erano
imbarcati sulle navi. La via è oggi costeggiata di feticci, statue e piccoli
villaggi.
Abomey fu la capitale del grande regno del Dahomey.
Interessantissimo il Palazzo Reale dei Fon, etnia principale del paese.
Il Benin resta uno degli Stati più poveri al mondo, ma a differenza degli altri
vicini dell’Africa occidentale, come Nigeria, Togo, Burkina Faso, è una nazione
che sta attraversando alcune positive trasformazioni dal punto di vista
politico, economico e sociale.
Bibliografia