Veduta della città di Ganviè, sulla costa del Benin.

La Repubblica del Benin è uno stato dell'Africa Occidentale, chiamato in epoca coloniale Dahomey, che era il nome di un regno precedente di etnia Fon. Il nome venne cambiato solamente nel 1975 in Repubblica Popolare del Benin, mutuato dall'insenatura di Benin sulla quale si affaccia il paese. Il nome, che niente ha a che vedere con l'antico Regno del Benin, che si estendeva nell'attuale territorio Nigeriano, o con la città di Benin City, sita anch'essa in Nigeria, fu scelto per la sua neutralità, poiché nel paese convivono una cinquantina di etnie diverse.
Confina a ovest con il Togo, ad est con la Nigeria, a nord con il Burkina Faso e con il Niger, appartenente alla regione africana del Sahel. Il Benin è bagnato a sud dall'oceano Atlantico, che in questa zona prende il nome di Golfo di Guinea.

Il Benin è una repubblica presidenziale, la cui lingua ufficiale è il francese, attecchito dopo secoli di dominazione della Francia. La capitale è Porto-Novo, anche se la sede del governo è situata a Cotonou, città della regione litoranea del paese, in cui si concentra la maggior parte degli abitanti della nazione, che sono 7 milioni.


Cartina del Benin scattata dal satellite.
Morfologia
Allungato tra il fiume Niger a nord e l'insenatura di Benin a sud, l'elevazione del territorio non varia significativamente nelle differenti aree del paese. La maggior parte della popolazione vive nelle pianure costiere meridionali, dove sono anche localizzate le maggiori città del Benin, tra le quali Porto-Novo e Cotonou. Il nord del paese è costituito principalmente da altipiani semi aridi e ricoperti da savana
.
Il clima in Benin è caldo e umido, con una relativa scarsità di piogge che si concentrano nelle due stagioni piovose (aprile-luglio e settembre-novembre). D'inverno le notti possono essere piuttosto fresche, a causa dell'harmattan, un vento secco e polveroso.

Storia
Per il controllo del territorio occupato dall'attuale Benin si susseguirono nei secoli vari regni locali, sino all'avvento dei Francesi e alla successiva colonizzazione da parte di questi ultimi. Prima il regno degli Edo, etnia originaria del Benin settentrionale, poi il regno degli Oba, originari della Nigeria, che diedero origine al grande regno del Benin, che ebbe il suo periodo di massimo splendore nel XVII secolo. Intrattenevano floridi rapporti commerciali con gli Europei, in particolare con Portoghesi e Olandesi, soprattutto per il triste commercio degli schiavi.
I Francesi nel 1892 ebbero le porte aperte alla conquista del Dahomey, poiché esso era afflitto da numerose lotte intestine. Nel 1899 il territorio entrò a far parte dell'Africa Occidentale Francese, sino a quando, nel 1960, ottenne l'indipendenza, sempre con il nome di Dahomey, mantenuto sino al 1975. Come per molti altri stati africani, il primo periodo dopo l'indipendenza fu seguito da instabilità e turbolenza politica: un colpo di stato nel 1963 destituì Maga, primo presidente del Benin post-coloniale, che venne sostituito da Justin Ahomadegbé in qualità di presidente, il quale venne a sua volta deposto nel 1963 dal colonnello Paul-Émile de Souza. Nel 1970 la carica presidenziale venne affidata ad un triumvirato composto dallo stesso Maga, dal suo alleato politico Sourou Migan Apithy e da Ahomadegbé. Nel 1972 un altro colpo di stato portò alla presidenza il maggiore Mathieu Kérékou, dando vita ad uno stato di stampo socialista.
Le libere elezioni indette nel 1991 videro la sconfitta di Kérékou in favore di Nicéphor Soglo, che perse le successive elezioni a favore di Kérékou nel 1996, nonostante evidenti brogli elettorali. Nelle elezioni del 2006 Kérékou ha rinunciato alla candidatura portando alla elezione di Yayi Boni.

Nel Benin il francese è utilizzato come lingua franca, poiché la comunicazione tra le oltre cinquanta etnie, ciascuna avente la propria lingua, sarebbe impossibile. Tra le lingue indigene, tuttavia, le lingue principali sono il Fon e lo Yoruba. Per quanto riguarda la religione, quelle locali sono predominanti. Le religioni introdotte successivamente sono l'Islam e il Cristianesimo. Spesso le pratiche religiose tradizionali vengono mescolate alle pratiche delle religioni acquisite. Questo accade maggiormente per le persone che si convertono al Cristianesimo, e che mantengono alcune credenze Voodoo.

Città principali
La città più grande, capitale commerciale del Paese nonchè sede del governo, sebbene non sia la capitale ufficiale, è Cotonou, con più di 800.000 abitanti. Il nome deriva da un'espressione in lingua Fon che significa "presso il lago dei morti" e allude a una laguna adiacente all'abitato. Il riferimento ai morti è legato alla credenza che le stelle cadenti rappresentino le anime dei morti precipitati negli inferi. Si narra che quando fu fondata Cotonou, le luci del villaggio lacustre di Ganvié, dall'altra parte della laguna, si riflettessero nelle acque, suggerendo l'idea delle stelle cadenti.


Moschea di Porto Novo costruita in stile afro-brasiliano.


Ganvié, un villaggio palafitticolo di 12.000 abitanti, si trova poco più a nord di Cotonou, sul Lago Nokoué. Sorta nel diciottesimo secolo per opera del gruppo etnico dei Tofinu per proteggersi dagli attacchi dei Fon e dei Dahomey, le cui credenze religiose impedivano ai guerrieri di entrare in acqua.
Porto Novo è la capitale ufficiale del Benin, con 231.ooo abitanti. Ouidah, che fino al 1908 era l'unico porto marittimo del Benin, è la capitale del voodoo e il luogo più visitato del paese dopo Cotonou. Inoltre a Ouidah si trovano il parco della Foresta Sacra e l'altrettanto sacra Route des Esclave (Via degli Schiavi), dal valore storico e simbolico: gli schiavi percorrevano questa strada di 4 km dalla città fino alle splendide spiagge, dove erano imbarcati sulle navi. La via è oggi costeggiata di feticci, statue e piccoli villaggi.
Abomey fu la capitale del grande regno del Dahomey. Interessantissimo il Palazzo Reale dei Fon, etnia principale del paese.


Il Benin resta uno degli Stati più poveri al mondo, ma a differenza degli altri vicini dell’Africa occidentale, come Nigeria, Togo, Burkina Faso, è una nazione che sta attraversando alcune positive trasformazioni dal punto di vista politico, economico e sociale.

Bibliografia

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