Il fatto che Barack Obama sia il nuovo presidente degli Stati Uniti spezza, almeno idealmente, tutti i pregiudizi e il razzismo esistente in America. Il popolo americano ha scelto di votare il suo presidente non per il colore della sua pelle, ma per la persona che ha dimostrato di essere, ponendo in Obama la speranza che davvero l'America possa cambiare dopo il governo Bush.
Obama studia un paio d'anni all'Occidental College, prima di spostarsi al
Columbia College nella Columbia University. Dopo essersi laureato in scienze
politiche, si specializza in relazioni internazionali, e dopo aver lavorato
per alcuni anni a Chicago, si trasferisce all'Università di Harvard per studiare
giurisprudenza, dove nel 1990 diventa il primo presidente afro-americano della
rivista dell'Università, la Harvard Law Review.
Conosce la moglie, Michelle Robinson, in uno studio legale dove faceva tirocinio
per esercitare la professione di avvocato in diritto societario. Dopo essersi
laureato magna cum laude nel 1991, sposò Michelle nel 1992.
La carriera politica di Barack Obama inizia nel 1992. Dopo aver collaborato con alcuni uomini politici per apportare voti durante le loro campagne politiche, nel 1996 viene eletto al senato dell'Illinois. Nel 2003, quando i democratici riconquistarono la maggioranza del senato, fu nominato presidente del Comitato della Sanità e dei Servizi umani del Senato. Tra le sue iniziative legislative, Obama aiutò a realizzare degli sgravi fiscali sul reddito per favorire le famiglie a basso reddito, lavorò su una legge che aiutava i residenti che non si potevano permettere un'assicurazione sanitaria, e aiutò a promuovere leggi per aumentare la prevenzione dell'AIDS e programmi di assistenza. Nel 2000 si candida alle elezioni primarie del Partito Democratico presentandosi come rappresentante congressuale per l'Illinois, ma viene sconfitto da Bobby Rush. Dopo questa sconfitta Obama si concentra sul Senato statale, creando una legge che obbliga la polizia a registrare gli interrogatori fatti a criminali punibili con la pena di morte e favorendo una legge che richiede alle assicurazioni di coprire le mammografie, per combattere il cancro al seno. Nel 2002 si candida alla stessa carica senza avere rivali a concorrere con lui.
Barack Obama con la first lady Michelle e le due figlie. |
Il giuramento come senatore di Obama avviene il 4 gennaio 2005. Dopo quattro mesi dal suo arrivo al senato, il Time lo dichiara uno dei 100 personaggi più influenti al mondo, mentre il New Statesman lo nomina come uno dei "10 personaggi che possono cambiare il mondo. Nel senato è un membro di queste commissioni: relazioni internazionali, salute, educazione, lavoro e pensioni, affari di governo, sicurezza nazionale e veterani.
Obama ha prodotto 152 disegni di legge e risoluzioni e ne ha appoggiati altri 427. Obama ha inoltre svolto un ruolo attivo per migliorare la sicurezza dei confini e le leggi sull'immigrazione.
Congiuntamente, prima, al Senatore Richard Lugar, e poi al Senatore Tom Coburn, Obama ha introdotto con successo due iniziative che portavano il suo nome. La "Lugar-Obama" amplia la "Nunn-Lugar" sulla riduzione delle armi di distruzione di massa, anche alle armi convenzionali, tra cui i missili a spalla e le mine antiuomo.
Il 22 dicembre 2006, il presidente Bush firmò la "Legge per gli aiuti, sicurezza e promozione della democrazia della Repubblica Democratica del Congo" questa è stata la prima legge federale con Obama come primo firmatario.
Le iniziative di Obama riguardo all'energia hanno riscosso plausi e critiche da parte degli ambientalisti, che hanno gradito la sua proposta di legge sul riscaldamento globale, presentata con il Senatore John McCain, che permetterebbe di ridurre le emissioni di gas serra di due terzi, entro il 2050, ma si sono mostrati più scettici sull' appoggio di Obama nei confronti di una legge che promuove la produzione di carbone liquefatto. Sempre nei primi mesi della 110° Legislatura, Obama ha presentato il "disegno di legge per l'uscita dalla guerra in Iraq," una proposta che prevede la graduale riduzione del numero di militari presenti sul suolo iracheno a partire dal 1 maggio 2007, e prevede il totale rientro di tutti i militari dall'Iraq entro il 31 marzo 2008.
Le prime voci di una possibile candidatura di Barack Obama in corsa per
la presidenza degli Stati Uniti iniziarono a sentirsi nel 2004.
Venne chiesto ad Obama se avesse intenzione di candidarsi per le elezioni del
2008, ma la sua risposta fu negativa. La stessa domanda gli venne posta nel 2006
e ancora Obama rispose di non avere intenzione di candidarsi. Ma molte persone
speravano che Obama si candidasse, e allora nel 2006 annunciò di avere pensato ad una
possibile candidatura. Ciò diventa ufficiale il 10 febbraio 2007, quando Obama
annuncia finalmente la sua candidatura per le elezioni presidenziali del 2008.
La sfida del candidato democratico iniziò il 3 gennaio 2008,
proseguendo con una serie di vittorie che nel 7 giugno 2008 portano alla
rinuncia di Hillary Clinton alla corsa per le presidenziali, vedendo in lui il
vincitore indiscusso delle elezioni democratiche. Obama, quindi diventa
automaticamente il primo afro-americano in corsa per la Casa Bianca.
Il 23 agosto sceglie come suo candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti un
senatore democratico, Joe Biden.
Un articolo del 2005 del British journal New Statesman ha detto che Obama è
una delle "10 persone che potrebbero cambiare il mondo".
Nel 2005 e nel 2007 il Time lo ha definito una delle "persone più influenti al
mondo", dicendo che Obama è un gran oratore, che riesce a coinvolgere con i
suoi discorsi il popolo.
Un grandissimo sostegno Obama lo ha ricevuto dal mondo della musica; infatti
molti cantanti hanno eseguito concerti in suo onore o gli hanno dedicato
canzoni, cercando di comunicare a tutto il mondo che Obama è davvero la speranza
per un mondo migliore, che riuscirà a cambiare la situazione presente ora in
America, presente ora in tutto il mondo.
Bruce Springsteen e Bob Dylan lo hanno sostenuto pubblicamente insieme a molti
altri artisti tra cui Jay-z, Kanye West e molti altri personaggi dello
spettacolo come Oprah Winfrey e Will Smith. Will.I.Am ha fatto una canzone
intitolata "Yes We Can" ricordando il famoso discorso da lui effettuato durante
la campagna politica, e alla realizzazione hanno partecipato molti personaggi
famosi che insieme hanno prestato la propria voce a questo "inno" di speranza.
Qui è riportato il programma politico di Obama riguardo ai temi più discussi durante le campagne di elezione presidenziale.
Obama è contrario a emendare la sentenza della Corte
Suprema Roe versus Wade del 1973 con cui si stabilì che
l’aborto è possibile per qualsiasi ragione la donna lo
voglia fino al punto in cui il feto è in grado di
sopravvivere fuori dall’utero materno, anche con l’ausilio
di un supporto artificiale. Questa soglia di solito si
verifica intorno al settimo mese. Obama si è astenuto dal votare il progetto di
legge sul divieto di finanziamenti alle associazioni che
eseguono aborti (Prohibiting Funds for Groups that
Performs Abortions).
La guerra in Afghanistan iniziò poco dopo gli attacchi
alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Nell’estate
2008 si è registrato un picco delle violenze che ha
riportato l’attenzione su questo conflitto in corso da
quasi 7 anni. Sono 60.000 i soldati americani di stanza in
Afghanistan.
Obama ritiene che sia necessario inviare in Afghanistan
almeno due battaglioni aggiuntivi di soldati americani e
chiedere maggior sostegno - con la riduzione dei caveat-
ai Paesi Nato, propone inoltre di
utilizzare un miliardo di dollari per l’assistenza non
militare con lo scopo di prevenire la corruzione,
addestrare le milizie afghane, migliorare il sistema
giudiziario e incentivare gli investimenti non solo a
Kabul ma in tutte le province afghane. Inviterebbe il
Pakistan a alzare il livello di sicurezza nei confini con
l’Afghanistan e a combattere in maniera più decisa il
terrorismo che si annida nel paese. Obama propone di
abbattere il traffico di droga promuovendo lavori
alternativi alla coltivazione dell’oppio.
Obama propone di immettere 75 miliardi di dollari sul
mercato attraverso il taglio delle tasse alle famiglie
lavoratrici, ai pensionati, ai proprietari di immobili e
ai disoccupati. Il piano prevede che 45 miliardi di
dollari vengano immessi rapidamente sul mercato nel caso
in cui la situazioni continui ad aggravarsi. Obama
provvederebbe ad un immediato taglio delle tasse pari a
250$ per ogni lavoratore e ciascuna famiglia e un
temporaneo ma immediato bonus di 250$ per i pensionati. Se
la crisi finanziaria non darà cenni di miglioramento, Obama propone un’ulteriore
riduzione
delle tasse sia per i lavoratori che per i pensionati di
250$.
Nonostante gli Usa e altri Paesi abbiano chiesto a
Teheran di interrompere il programma di arricchimento
dell’uranio, l’Iran ha sempre risposto che il programma è
a fini esclusivamente civili. Contro la Repubblica degli
Ayatollah, le Nazioni Unite hanno approvato tre serie di
sanzioni che sono ad oggi rimasta lettera morta.
Obama nel settembre 2007 non votò la risoluzione del
Senato americano con cui i Guardiani della rivoluzione, i
Pasdaran, vennero classificati un’organizzazione
terroristica. Il senatore dell’Illinois crede fortemente
nel potere della diplomazia e incontrerebbe i leader
dell’Iran, della Siria, del Venezuela, di Cuba e della
Corea del Nord durante il suo primo anno di Presidenza.
L’alternativa militare rimane comunque sul tavolo.
Tra gli argomenti di politica estera, l’Iraq è
sicuramente il più importante. In territorio iracheno sono
spiegati oltre 150.000 soldati americani. Dal marzo 2003,
data dell’invasione, sono morti 4.174 militari
statunitensi: nel 2007 hanno perso la vita 904 soldati,
dall’inizio del 2008 a oggi (settembre) 265.
Obama si è sempre opposto alla guerra. Nell' ottobre 2002
disse: “So che invadere l’Iraq senza un motivo chiaro e
senza il sostegno internazionale non potrà che scatenare
le peggiori reazioni-non le migliori- del mondo arabo. Io
non sono contrario alle guerre, sono contrario alle guerre
stupide”. Obama ha votato a favore della legge di
rifinanziamento della guerra in cui era incluso anche il
ritiro di buona parte delle truppe entro marzo 2008. Il ritiro dovrebbe avvenire
entro 16 mesi e dunque completato entro l’estate 2010. Obama
manterrebbe forze residuali per svolgere compiti specifici
in territorio iracheno, per proteggere sia il corpo
diplomatico americano in Iraq sia come supporto alle forze
di polizia irachene. Propone un piano di 2 miliardi di
dollari per i 4 milioni di profughi iracheni e
dichiarerebbe in modo chiaro che gli Usa non hanno
intenzione di stabilire nessuna base militare in Iraq.
Per garantire la stabilità e la sicurezza in Iraq, Obama siederà al tavolo della
diplomazia con la Siria e l’Iran. Gli obiettivi principali
di questi incontri sono l’isolamento di Al Qaeda, la
tutela dei confini e la riconciliazione dei gruppi settari
in Iraq. Obama promuoverebbe un piano finanziario per il
risanamento e lo sviluppo dell’Iraq.
Israele è il più forte alleato che l’America ha nel Medio
Oriente e la questione israeliana - palestinese è uno dei
temi più delicati che il Presidente degli Stati Uniti deve
affrontare.
Obama crede nel diritto di Israele di esistere come Stato
ebraico. Il candidato democratico ha dichiarato che è “a
favore di una politica di aiuti diretti al popolo
palestinese evitando contatti con il governo di Hamas che
non riconosce Israele. Obama crede nella soluzione di “due
popoli due stati” e ritiene che Gerusalemme debba rimanere
la capitale d’Israele senza essere divisa e che ogni
accordo di pace debba preservare l’identità d’Israele come
Stato ebraico.
Dopo gli anni d’oro di Bill Clinton che
nonostante gli sforzi in otto anni non riuscì a riformare
il sistema, il problema della copertura sanitaria è ancora
all’ordine del giorno. Gli Stati Uniti non hanno un
sistema sanitario coercitivo né centralizzato. Secondo la
Kaiser Family Foundation, sono 45 milioni - di cui 9
milioni sono bambini- gli americani che non hanno
l’assistenza sanitaria. I non assicurati sono esponenti di
minoranze etniche, soprattutto gli ispanici, gli americani
con un reddito basso e medio - basso e i giovani adulti tra
i 18 e i 24 anni (dati del Census Bureau americano). Le
probabilità che qualcuno in America abbia un’assicurazione
medica è legata al reddito, allo status lavorativo (full o
part-time) e al fatto che il datore di lavoro fornisca o
meno questa assicurazione.
Obama ritiene che sia necessario, prima di tutto, creare
un programma di assicurazione sanitaria nazionale per
coloro che hanno un lavoro che non garantisce la
copertura medica , e non si batte per un' assistenza sanitaria per ciascun
americano, ma
ritiene che i bambini debbano poterla avere di diritto e
che i ragazzi sotto i 25 anni possano essere curati grazie
all’assicurazione dei genitori. Il programma di Obama prevede lo stanziamento di
un
sussidio per
coloro ai quali il datore di lavoro non garantisce la
copertura sanitaria e, secondo i calcoli dello staff di
Obama, questo finanziamento costerebbe tra i 50 e i 65
miliardi di dollari che verrebbero pagati eliminando i
tagli alle tasse che l’Amministrazione Bush ha previsto
per coloro che hanno un reddito anno superiore ai
250,000$. Obama prevede la possibilità di ampliare i
requisiti per ottenere Medicaid (il programma federale
sanitario che provvede a fornire aiuti agli individui e
ale famiglie con basso reddito salariale) e il programma
per l’assistenza gratuita ai bambini. Per quanto riguarda
i contributi che il datore di lavoro deve pagare, sul sito
di Obama si legge: “I datori di lavoro che non
contribuiscono in modo significativo ai costi della
copertura sanitaria del proprio dipendente dovranno pagare
l’imposta sul totale di salari e stipendi”. Le imprese
cosiddette famigliari dovrebbero essere esentate dal
pagamento di questa tassa.
Obama lavorerà per applicare e ampliare le
raccomandazioni della Commissione sull’11 settembre, inoltre ritiene che debba
essere migliorato
il sistema di intelligence nazionale creando una figura
che abbia il compito di coordinarne l’attività all’
interno del Paese e che sia strategico creare un sistema
di comunicazione efficiente tra gli 007 e il governo.
Obama, nel 2006, ha votato per il Patriot Act ma ora lo modificherebbe. Per
quanto riguarda Guantanamo Bay, Obama chiuderebbe definitivamente la prigione
che si trova a Cuba e in cui sono detenuti centinaia di sospetti terroristi in
attesa di giudizio.